La maggioranza dei politici prevede le elezioni a giugno

La maggioranza dei politici prevede le elezioni a giugno La maggioranza dei politici prevede le elezioni a giugno La data più quotata è quella dell '8 di giugno - Aumenterà il numero dei deputati e dei senatori - Einaudi non crede a grossi spostamenti nel panorama elettorale (Nostro servizio particolare) ■ Roma, 1 gennaio. La consultazione elettorale politica domina il panorama dell'anno nuovo. Quando si voterà? Allorché a Zoli, a Tambroni e agli altri esponenti del Governo si pone questa domanda li si vede stringersi nelle spalle. Dicono di non saperlo, tanto più che, ora, la situazione è complicata dall'ulteriore cammino parlamentare della « grande riforma del Senato », come l'hanno ribattezzata dopo la manipolazione dei deputati. Zoli, con la sua consueta bonomia, vorrebbe che le elezioni sì svolgessero 11 prima possibile: «Il mio è un mandato a termine — dice — e al mio partito lo sanno: scade quando saranno conosciuti i risultati elettorali! » C'è già una sorta di toto-voto. Per ora, più che sui risultati, si punta sulla data della consultazione e sul quesito se vi saranno le elezioni abbinate dei deputati e dei senatori. Circa la data, la più « quotata» è quella dell'otto di giugno. Una piccola indagine tra i «big» della politica l'ha confermata. L'attendibilità della previsione è tanto maggiore se si considera che le elezioni abbinate appaiono molto probabili: si eleggeranno, cioè, deputati e senatori e, quindi, al¬ lllllllllllllllllMIIIlHMIIIllllllllllllllllllllllllllIll meno una delle due Camere avrà così ultimato il suo mandato. Quello del Sonato risulterà, Invece, abbreviato di un anno. Con il decreto con il quale si convocheranno i comizi elettorali, si determinerà pure il numero dei deputati da eleggere. Attualmente sono 590. La Costituzione prescrive che vi debba essere un deputato ogni ottantamila abitanti e, siccome siamo prossimi ai 49 milioni di abitanti 1 futuri deputati dovrebbero essere almeno 610. Tuttavia l'ultimo censimento della popolazione risale al 1951 ed il nuovo, in base alla legge, si terrà solo nel 1961. In questo frattempo gli italiani sono aumentati di quasi due milioni. Sarà possibile rispettare il disposto costituzionale? o, invece, non si avrà un deputato per ogni 85-88mila cittadini' In questo cas«, secondo l'exministro liberale on. Guido Cortese, si potrebbe arrivare ad un pcradosso: che la Corte Costituzionale, opportunamente interessata, consideri « incostituzionale » la futura Camera! Quanto al numero dei senatori che saranno eletti, l'incertezza è ancora maggiore. Se, come tutto lascia ritenere, la « grande riforma » sarà respinta dall'Assemblea di Palazzo Madama e se ciò darà a Gronchi un motivo per sciogliere il Parlamento, 1 senatori elettivi passeranno da 237 a 246, giacché vi si aggiungeranno tre senatori per Trieste e sei per l'aumento della popolazione. Qualora la « grande riforma » venisse varata, altri ottantacinque senatori andrebbero aggiunti ai 246, senza considerare quelli a vita, di nomina presidenziale. Quello della prossima primavera sarà il quarto traguardo elettorale degli italiani del dopoguerra. Il primo lo si ebbe nel 1946, quando elessero l'Assemblea Costituente; il secondo, nell'aprile del 1948 e il terzo nel giugno del 1953. Ciascuna dì queste grandi consultazioni popolari venne influenzata da fattori, per così dire, esterni: le elezioni dell'Assemblea Costituente furono dominate, infatti dalla questione istituzionale; quelle del 1948, quando la D.C. ottenne la maggioranza assoluta, si svolsero sotto H segno della resistenza all'espansionismo di Mosca, del quale l'atto più recente era il colpo di Stato a Praga; quelle del 7 giugno furono dominate dal problemi della sicurezza interna ed internazionale. Per difendere il quadripartito si concretò l'idea della legge maggioritaria. Essa non scattò anche perché la politica di solidarietà democratica, che era la politica di De Gasperi, cominciava a rivelare le prime crepe. Le future elezioni politiche si svolgeranno all'insegna di tutti contro tutti. Non si avranno gli schieramenti del 1946, 1948 e 1953: se ne avranno tariti quanti sono i maggiori partiti politici. Ciononostante Luigi Einaudi, richiesto qualche mese fa di indicare che cosa prevedesse per le prossime elezioni politiche, rispose di non credere a grossi spostamenti del corpo elettorale. Ha ribadito il giudizio giorni or sona V. s.

Persone citate: De Gasperi, Gronchi, Guido Cortese, Luigi Einaudi, Sonato, Tambroni, Zoli

Luoghi citati: Mosca, Praga, Roma, Trieste