Due spedizioni lottano con la bufera in una drammatica "corsa,, al Polo Sud

Due spedizioni lottano con la bufera in una drammatica "corsa,, al Polo Sud IL VINCITORE DELL'EVEREST BLOCCATO A 160 KM. DALLA META Due spedizioni lottano con la bufera in una drammatica "corsa,, al Polo Sud Sii* Edmund Hilhary'voleva giungervi per Capodanno; la neve ed un vento furioso hanno rallentato i suoi mezzi cingolati - Ora <a marcia prosegue penosa, mentre il carburante scarseggia - Da 24 ore mancano notizie del gruppo inglese di Fuehs: martedì stava avanzando nella tempesta a 700 km. dal Polo (Nostro servizio particolare) Case di Scott. 1 gennaio. La spedizione neozelandese capeggiata dal conquistatore dell'Everest, Sir Edmund Hillary, non ha potuto raggiungere il Polo Sud per il giorno di Capodanno, come era in programma, a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Sir Edmund si è prefisso di raggiungere il Polo prima della spedizione britannica del dottor Fuchs, la quale tenta l'impreso dalla direzione quasi esattamente opposta a quella di provenienza di Hillary. Fino all'altra notte la marcia di Hillary e dei suoi compagni era spedita, e le cingolette del la spedizione procedevano se condo la tabella di marcia, alla media di una sessantina di chilometri al giorno, ti freddo Intenso e la mancanza di precipitazioni nevose rendeva sufficientemente solida la superficie del suolo Stanotte, però, il vento ha sorpreso la spedizione alla distanza di circa 180 chilometri dalla meta, ammucchiandogli intorno profondi cumuli di neve farinosa. Così 1 mezzi meccanici hanno cominciato ad affondare ed il ritmo della marcia è stato forzatamente raU lentato. Nel corso delle ultime 12 ore la spedizione ha potuto avanzare faticosamente pef sole 22 miglia e si trova oggi ancora a 160 chilometri di distanza dal Polo Sud. L'impegno morale di Hillary, di arrivare alla meta per il giorno di Capodanno, ha dovuto cedere di fronte alla impossibilità materiale di effettuare in tempo l'ultimo balzo in avanti. Alla temperatura dì oltre 30 gradi sotio zero, alle macchine non si può chiedere l'impossibile Nonostante la bontà del materiale mobile adoperato dalla spedizione neozelandese, il pericolo di noie meccaniche ai motori è sempre presente. Ad esso, tuttavia, rimedia la cura e l'attenzione degli uomini della spedizione. Per quanto riguarda il peso dei veicoli, invece, non si può far altro, in caso di bisogno, che alleggerire il carico abbandonando parte del materiale. A causa delle difficoltà di marcia che si sono presentate stanotte per via degli strati di neve farinosa, la soedizione Hillary ha dovuto sgravare i trattori e le slitte-rimorchio di una parte degli strumenti d'os servazione e delle scorte ali mentali, onde ovitare ulteriori abbassamenti della velocità di marcia. E' stato costituito un deposito che verrà utilizzato, se possibile, sulla via del ritorno. Il pianoro su cui procede la spedizione neozelandese si trova ad una altitudine di circa 3000 metri sul livello del mare. La rarefazione dell'ossigeno, oltre al freddo intenso, rende particolarmente difficili le condizioni di vita degli uomini. Ma i componenti della spedizione si sono acclimatati; li sangue sì è arricchito, durante il periodo di adattamento, di globuli rossi sicché la quantità di ossigeno che giunge per loro mezzo ai tessuti del corpo viene automaticamente riportata alla dose sufficiente. La marcia sull'immensa distesa bianca dà la stessa impressione che gli uomini pioverebbero, probabilmente, nel loro primo viaggio sulla Luna. Sembra di essere sperduti in un immenso nceano di latte congelato. La spedizione neozelandese aveva preso le mosse dalla base di Scott, situata al Macmurdo Sound, sull'orlo della maggiore delle insenature del continente antartico. Essa segue la stessa strada delle due precedenti spedizioni al Polo Sud, quella del norvegese Amundsen, portata a compi mento nel novembre del 1911, e quella dell'inglese Scott. Sir Edmund Hillary, comunicando per radio la notte scorsa con la base avanzata dell'impresa, da cui scriviamo, è apparso fiducioso nella buo na riuscita degli sforzi suoi e dei compagni, per quanto leggermente dispiaciuto per non aver potuto raggiungere il Po¬ lo per oggi. Egli ha comunicato che in certi momenti ha avuto l'impressione che le speranze procedere dovessero essere abbandonate, ma che ora l'unico problema che gli rimane è quello del carburante, che viene consumato in quantità superiori al previsto. Egli, comunque, ritiene che gli basterà per completare il viaggio. Una prolungata assenza di nofzie preoccupa invece sulla sorte della spedizione britannica del dottor Fuchs, la quale proviene .lalla direzione opposta, cioè dalla base di Shackleton situata nel Mar di Weddel, dall'altra parte dell'Antartide. Questa spedizionisi ripromette la traversati dell'immensa distesa di ghiaccio che circonda il Polo, su una distanza di ciref 2800 chi- ;r,metri. Es„a è dotata di otto|veicoli. Venerdì scorso, quando ha dato per radio le ultime sue notizie, prima di essere isolata in una bufera che dura tut- ?.b_s_a * ln.,d.uL?^tl: attendere un migliora- \ tora, ossa si trovava a circi.700 chilometri dal Polo, edjaveva lasciato Us. poco più di 24 ore l'ultima base, quella di South Ice, situata alla stessa latitudine delle montagne di ghiaccio di Pensacola. Biso gna mento delle condizioni del tempo che permetta la propagazione delle onde radio, per conoscere la sorte degli inglesi. Frattanto si muove sul continente bianco anche una spedizione sovietica che conduce studi per l'anno geoflsico internazionale, fornita di dieci trattori a cingoli, venti slitte metalliche, rifugi prefabbricati c materiale scir'itiflco. Essa eri partita Cu, Mirny il 26 dic nhre, r"i la alla stazione di Krnso Molskaya, situata nell'intèrno del continente. Là una si dirige al polo magne tico, l'altra al centro geometrico della massa continentale antartica. Rennie Taylor Sir Edmund Hillary

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