Pronta la più grande nave cisterna della marina mercantile italiana

Pronta la più grande nave cisterna della marina mercantile italiana Pronta la più grande nave cisterna della marina mercantile italiana L'« Agrigentina », di cinquantunmila tonnellate, ha superato le prove di macchina: tra breve partirà per l'Estremo Oriente • Eleganti alloggi per gli ufficiali, cabine a due letti per i marinai, ampie sale di soggiorno (Nostro servizio particolare) Genova, 1 gennaio. E' entrata nel quadri della Marina italiana la più grande nave del dopo-guerra, che è al tempo stesso una delle più grandi navi-cisterne del mondo: la Agrigentum di oltre 51 mila tonnellate varata nel giugno 1957 dai cantieri Ansaldo di Sestri Ponente. UAgrigertum che spiccava fino a pochi giorni fa nello specchio d'acqua dei cantieri con la sua enorme mole nera e verde, ha compiuto in questi giorni le prove di macchina prima di essere consegnata alla Compagnia Trasporti Petroli di Palermo, società nata da una collaborazione finanziaria ligure-siciliana, che trova stimolo -nella speciale legislazione regionale. LAgrigentum ha compiuto le prove sulla base misurata di Portofino. Per sei ore, dopo una preparazione necessaria per scaldare i motori, la nave è corsa avanti e indietro tra i due traguardi di Portofino e di Punta Chiappa (a levante di Camogli) su una distanza di 6352 metri. Velocità raggiunta: 17 nodi. In una successiva prova, a tutta forza, la nave ha raggiunto e mantenuto per tre ore la velocità massima di 18 nodi. (Si noti per inciso che il nodo equivale a 1 miglio orario: 18 nodi significa perciò 18 miglia marine all'ora; è errata la dizione < 18 nodi all'ora »). Le prove sono state più che soddisfacenti; la Agrigentum partirà fra breve per il Medio Oriente. Alcuni dettagli interessanti al profano, danno con chiarezza le proporzioni della nave: lo scafo deli'Agrigentum quando è a secco (cioè nel corso delle revisioni in bacino d» carenaggio) è alto come un palazzo di 8 piani. E' lunga 349 metri e larga 32,20. Le 24 cisterne in cui è divisa la nave hanno una capacità di 72 mila metri cubi di carburante. L'apparato motore a turbine sviluppa in normale navigazione una potenza di 21 mila cavalli elevabile a 23 mila, come hanno appunto dimostrato le prove di macchina. E' la potenza di un grande e vek^e transatlantico. Come tutte le moderne navi da carico, l'Agrigentum ha installazio ni. alloggi, impianti razionali e altamente perfezionati. E' caratteristica la sua sagoma con la prora inclinata e tagliente, snella poppa a incrociatore; sagoma resa più elegante dall'unico albero al centro di un ponte perfettamente sgombro, come quello di una portaerei, ad eccezione del bianco cassero con la plancia di comando. All'estrema poppa le candide sovrastrutture degli alloggi do¬ minati dal fumaiolo di foggia aerodinamica. L'equipaggio, composto di 19 ufficiali, 13 sottufficiali, 32 marinai o « comuni », ha a disposizione sale di soggiorno, sale da pranzo, e — veramente insolito per una cisterna — tutti i locali sono ad aria condizionata comprese le cabine a due letti per i marinai e quelle singole per sottufficiali e ufficiali. Il comandante, il direttore di macchina e i due primi ufficiali, hanno un intero appartamento. Si è detto che {'Agrigentum è la più grande nave cisterna costruita in Italia e una delle più grandi del mondo (il primato assoluto appartiene alla Universe Leader, costruita in Giappone con 83.900 tonnellate). Cinque navi gemelle delVAgrigentum saranno costruite dai cantieri genovesi, mentre altre supercisterne da 31 mila tonnellate sono sugli scali o in allestimento. Perché mai, viene spontaneo domandarsi, costruire tante navi cisterna e cosi grandi? Il momento sembra il meno favorevole per gli armatori eppure in tutto il monde si assiste a una gara di costruzioni. Il motivo fondamentale è questo: i consumi di petrolio aumentano vertiginosamente e i\ petrolio resterà la principale fonte di energia almeno per una generazione ancora. Le petroliere sono l'unico mezzo per il trasporto di olì minerali su gran di distanze: è stato calcolato che ogni giorno, sulle cisterne in navigazione sui mari del mondo, si trovano oltre 12 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi. Circa 80 milioni di tonnellate sono stati imbarcati nei porti dell'Europa occidentale in un solo semestre dell'anno scorso. Perché navi tanto grandi? Perché capaci di ridurre 1 costi di trasporto gravanti per un terzo sul prezzi ■lai carburanti (escluse naturalmente le tasse dei singoli governi). Gli armatori delle supercisterne possono accettare noli inferiori a quelli delle normali petroliere, benché gravati dagli oneri di finanziamento che ascendono a molti miliardi, perché le loro navi hanno un rendimento superiore del 10 per cento rispetto alle normali cisterne, senza tener conto della maggior velocità. Ii'Agrigcntnm è stata contenuta entro proporzioni che consentono il passaggio del Canale di Suez. L'Italia, come l'Europa occidentale, vive del petrolio del Medio Oriente; per riceverlo la via di Suez è di 4500 miglia, quella del capo di Buona Speranza di 11.200. Mario Fazio

Persone citate: Chiappa, Mario Fazio