Bella partita dei torinesi sul terreno della Lazio: 1-1

Bella partita dei torinesi sul terreno della Lazio: 1-1 Segna Muccinelli, risponde Santelli* poi Bertoloni si vede negare un goal Bella partita dei torinesi sul terreno della Lazio: 1-1 oyit host.ro inviato Roma, lunedi mattina. ' Urlo •partita, questa di Roma, ohe il Tarino poteva e doveva vincere. Effettivamente i granata la vinsero, ma la rete che doveva consacrare il ir-* successo fu prima concessa • con un gesto deciso ed energico da parte dell'arbitro — poi annullata a seguito di un colloquio col guardialinee avvenuto su pressioni dei stuccatori laziaìi. E' la moda del momento, ■questa: l'arbitro propone ed il guardialinee dispone. Rete annullata a parte, il giuoco dei Torino fu, per i tre quarti della durata della partita, di una superiorità così chiara — giuoco lampante contro l'attività confusa ed oscura degli avversari — che, se gli ospiti avessero disposto di un realizzatore anche solo discreto in prima linea, essi avrebbero chiuso sia il primo tempo come l'incontro tutto, con un vantaggio anche netto, .-a^fe A favore della Lazio non vi è stata che la prima metà dei primo tempo. In questo periodo di tempo,, la Lazio dominò e segnò, mentre il contegno dei granata fu lento e quanto mai incerto. Pareva fossero pervasi dalla certezza di perdere, i granata sfessi. Non scattava* no, non correvano, arrivavano sempre in ritardo sulla palla, come se fossero convinti della inutilità di prodigarsi in uno sforzo intenso. E preminente era invece, proprio allora, l'attività di Muccinelli, che guizzava di qua e di là e seminava il pericolo in ogni incuratone che seguiva. Ci volle, effet. Ovalmente, la rete di Muccinel- aiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiimiw li, per svegliare i torinesi. Allora-, quando essi si trovarono in svantaggio, poco per volta sì ripresero. Lentamente, molto lentamente essi si riorganizzarono, e fu per primo Santel- Zi, la giovane ala destra a colpire la sbarra trasversale a mezzo di un tiro eseguito da posizione difficile. E verso lafine dei tempo fu Bonifaci ad effettuare un serio tentativo'di segnare, con una legnata bassa che costringeva Lovati ad una difficile deviazione a lato. Da parte sua, Bertoloni aveva mancato, poco prima del riposo di metà tempo, una occasio ne così belio e così facile, come raramente sì possono presentare ad un attaccante. Più nulla invece da parte dei lar siati prima deH'intervallo: coni* se le tenebre avessero preso a calare sul cervello dei ginocatori, il loro lavoro diventava ogni volta più confuso ed incerto. L'una squadra calava e l'altra saliva. Ed il risultato di uno a zero a favore dei pad/noni di casa, già non era giù sto a quel momento. C'era chi diceva che il Torino non aveva segnato perché proprio noti aveva- voluto segnare. Ma, a conferma del calo di tono dell'un contendente, e del crescendo di efficienza com battiva e tecnica dell'altro, l'esito della partita non tardò a correggersi, non appena ripreso il giuoco nel secondo tempo. Ancora non si era giunti che al quarto minuto di lavoro dopo l'intervallo, che l'ala destra Santelli, che tra parentesi, è originario dell Roma ed aveva quindi dei mo tivi speciali per impegnarsi fondo nell'occasione — veniva servito in profondità da Bertoloni, dopo di essersi portato sulla sinistra, e, scegliendo con molta precisione e molto senso di opportunità il mo mento in cui Lovati gli usciva precipitosamente incontro, sferrava il suo tiro a mezza altezza e batteva nettamente l'avversario. Da quel momento la partita era praticamente nelle mani dèi Torino. TI quale avanzava con ordine, combinava, dominava. Tanto che sei minuti do po, cioè al 10° minuto, segna va ancora, Era Bertoloni che ricevuto un lungo e preciso passaggio a terra da uno dei difensori, scattava, filava via in profondità, piantava tutti in asso, ed in piena corsa spara va a mezza altezza e segnava. L'arbitro, che aveva seguito molto da vicino l'azione, si voltava ed additava colla ma no e con tutta decisione al centro del campo. Voleva di re il Torino in vantaggio. No che ad un dato punto avveni va la solita scena. Il direttore di gara veniva circondato dai laziali, sospinto di qua e di là ed invitato ad interpellare il guardialinee. Questi che, ini zialmente aveva colla bandie rina additato anche lui al centro del campo, cambiava di opinione al momento in cui veniva interpellato, ed allora i d a o i i i l , ò l'arbitro annullava il punto per fuori gioco di Bertoloni. Decisione cervellotica, possiamo assicurare, trovandoci noi, combinazione, proprio sulla Mnea dell'azione al momento dello scatto di Bertoloni. ■ Il Torino non fece comunque grandi obbiezioni alla decisione arbitrale. Continuò a giuocare ed a 'premere, pur lottando contro la sorte contraria. Fu difatti dapprima Tacchi a ricevere un calcio involontario, bisogna aggiungere subito — da Molino sulla testa: uscì dal campo, e non vi fece ritorno che dopo qualche minuto, coi capo medicato ed avvolto in una grossa benda. Fu, in seguito, Grava che si busqò da Tozzi un brutto colpo all'inguine e dovette lui pure starsene lontano dal rettangolo di giuoco per parecchi minuti, per riparazioni. Puf cosi menomati, granata continuavano ad attaccare, e riuscivano ad un certo momento a mancare'una occasione della facilità addirittura ridicola. La intera prima linea riuscì a sfondare, e '.'ala destra, giunta in arca in ottima posizione, preferì, non avendo che l'imbarazzo della scelta, servire uno dei suoi colieghi che se ne stavamo soli davanti a porta: questi esi tarono così a lungo, che, quando il tiro finalmente fu scoccato, esso colpì nella schiena il terzino Molino accorso alla disperata, e la palla fini a lato per un calcio d'angolo. E la partita finì con due altre situazioni da rete, madornalmente buttate al vento, una per parte. I meriti del Torino, vanno notevolmente al di là del- ri svitato di parità conseguito: il successo pieno era praticamente nelle mani dei grana ta. La rete dei laziali — di sordinati e caotici quanto mai per tre quarti dell'incontro era stata ottenuta da Mucci pac„-„. -„ „(k-„»*,. w j... neZZt, che stretto fra due av- versori è arrivato primo sul-la palla, al IT minuto del pri-mo tempo, su tiro di pnnizio ne eseguito da Burini. Vittorio Pozzo LAZIO: Lovati; Molino, Eufemi; Carradori,' Pinardi, Futa; Muccinelli, Tozzi, Cocciuti, Buri- i, Selmosson. TORINO : Rigamonti ; Grava, Cuscela; Bearzot, Ganzar, Fogli; Santelli, Armano, Bonifaci, Bertoloni, Tacchi. ARBITRO: Ferrari, di Milano. Deludente l'Inter sconfitta a Vicenza (2-0) Vicenza, lunedi mattina. E' stata una grossa delusione per tutti, l'Inter che si è esibita Vicenza. Pareva non volesse abbandonare la propria - meta campo,. e quando lo ha fatto è stAta mAlata due volte nel giro di un minuto. Prima Campana e poi Fusaio hanno collocato il pallone alle spalle del pur attente Matteucoi, uno dei pochi interisti che non sia dovuto uscire dal campo a capo chino. Ti portiere nero-azzurro ha deviato sul palo un colpo di testa di Marchi e un bolide su punizione di David; con l'ammirato debuttante Rovatti è stato fra i pochi a non meritare la sconfìtta. Marcatori: Campana al 6' e Fusato al 7', entrambi nella ri presa. i i i * o Granata ed ex-granata di scena nell'azione del goal ingiustamente annullato al Torino: i laziali Lo vati (n. 1) e Molino tentano invano di impedire a Bertoloni di realizzare