La bimba di Sampeyre premiata anche a Vercelli

La bimba di Sampeyre premiata anche a Vercelli Episodi di bontà rivelati in una toccante cerimonia La bimba di Sampeyre premiata anche a Vercelli Alla piccola Elena Sodano, che-curò la madre malata e fece da mamma ai tre fratellini, il primo premio - Una cameriera di Casale divide con la povera "padroncina,, di 97 anni la sua pensione di 4 mila lire - Un operaio cura per sedici anni un malato inguaribile - La casa di riposo per vecchi costituita da una maestra o a r dal Nostro inviato Vercelli, lunedì mattina. Una bambina, un operaio, un sacerdote, due insegnanti, tre cameriere, tre donne di casa e un gruppo di volontari del sangue hanno ricevuto ieri il « premio della bontà FainiGallardi ». La cerimonia si è svolta nel suggestivo Salone dugentesco presenti il prefetto Abbreccia, il vescovo monsignor Imberti, il sindaco Berzero, i famigliari dì Piero Gailardi e Donato Faini cui è intestato il premio e molta folla. Il direttore del « Sesia » (giornale che riceve le segnalazioni di episodi d'umana solidarietà da tutto il Piemonte e tenta di farne una graduatoria) ha presentato uno ad uno i vincitori di quest'anno. La prima, è stata Eléna' Sodano, la ragazza dodicenne di Sampeyre che recentemente ottenne a Róma il premio Livio Tempesta. Timida e smarrita Elena ha ascoltato in piedi, braccia conserte e occhi bassi, la lettura dei suoi « atti di bontà », mentre in sala alcune persone piangevano. Aveva otto anni quando suo padre sf ammalò di un tumore e lei gli rimase accanto per curarlo, provvedendo nello stesso tempo ai tre fratelli più piccoli; mentre la mamma faticava fuori per guadagnare qualcosa. Morto il babbo, si mise a letto la madre, colpita dallo stesso male inesorabile e feroce. Per mesi e mesi, da sola, nella sperduta casa di montagna, Elena fece da infermiera alla malata e da mamma ai tre bimbi. Adesso, orfana dei genitori, vive in un Istituto di suore insieme ai fratellini, con i quali ieri sera ha diviso le centomila lire di premio ed i molti dolci che le hanno regalato. Un premio del medesimo Importo lo ha ricevuto l'anziana professoressa Pierina Badola e l'ha subito donato alle infelici ospiti del Collegio delle Orfane di Vercelli. Anche lei, un giorno molto lontano, era stata accolta in questo istituto, aveva studiato ed era diventata professoressa. Tutta la sua vita, si è poi svolti fra le mura del collegio a favore delle ragazze. Ora, non potendo più dare il suo lavoro, cede l'assegno mensile della pensione. L'altra insegnante premiata è le maestra Itallna Massucco. Fu. scuola a S. Antonio Magnano Alfieri, pensa al piccoli alunni ma si strugge dal desiderio di aiutare i vecchi ri masti soli e senza aiuto. Quattro anni fa cominciò a costruire una « Casa di riposo » con i suoi risparmi, continuò l'ope ra ottenendo piccole sowen zioni e sacrificando anche la propria abitazione. Nell'estate scorsa la Casa di riposo era finita: ora ci abitano i vecchi e la maestra ha cura di loro. Le settantacinquemila lire che ha ricevute ieri avevano già pronta la loro destinazione Il sacerdote don Ernesto Bordone è parroco di Ailoche presso Crevacuore, un paesino che non aveva nulla, neppure la strada. Don Bordone a fianco del sindaco e degli altri uomini del posto, ha lavorato a costruire la strada e poi l'asilo e infine un oratorio che è luogo di ritrovo per tutti. L'operaio Donino Botta abita a Pertengo. Vicino alla sua casa c'era un povero vecchio colpito da una tremenda malattia, solo. Per sedici mesi Botta lo assistette notte e giorno, talvolta sacrificando persino le ore di lavoro, tenendogli sempre la stanza pulita e in ordine. . Le tre cameriere premiate hanno press'a poco la medesima commovente storia. Emilia Autìno, 78 anni, nubile, vive a Casale in via Sordi 9 con la sua « padroncìna signorina Eugenia Flecchia » che sta per compiere i 97 anni. In tempi lontani, attorno al 1900, non mancava nulla nella loro casa; ma ora, da anni, la domestica divìde con la «signorina» le sue quattromila lire al mese di pensione e i pochi aiuti che riceve. Giuseppina Longo, abitante a Vercelli in via Leone 6, servì per quindici anni la medesima famiglia, che fu poi travolta e distrutta dagli eventi bellici. Di questa famiglia rimase solo la madre, malata e poverissima; Giuseppina Longo l'assistette per sette anni, fino alla sua morte, andando inoltre a lavorare come domestica in un albergo. Orsola Frigiolini serve da trentatré anni la stessa famiglia in via Duomo, senza mai accettare compenso o vacanza. Le tre donne di casa che sono state premiate — Margherita Venesio vedova Olinto, Giuseppina Poggi ed Elena Martinoiti di Trino — si sono distinte per la beneficenza fino al punto di dare ai più poveri il necessario per se stesse. I donatori del sangue che hmqBibtssclèn hanno ricevuto il mento ufficiale di ieri sono quelli della sezione AVIS dì Biella. Sono venuti a Vercelli in molti, uomini e donne, con bandiera in testa. In diciassette anni i centotrenta volontari si sono offerti per 3906 trasfusioni per un totale di 896-305 centimetri cubi di sangue.' c. n. riconosci-, sdntsgdosfpl Elena Sodano, la bimba di Sampeyre, e la signora Alitino