In beneficenza i milioni dell'oggetto misterioso
In beneficenza i milioni dell'oggetto misterioso La puntata di ieri sera a 7 et ematch In beneficenza i milioni dell'oggetto misterioso La cospicua somma è andata ai muti la tini di Don Gnocchi - Un torinese si fa onore nei giochi della "coppa,. Esordisce come braccio un olimpionico del piattello Nostro servizio particolare Roma, lunedi mattina. «Getto per carburatori di motori d'aviazione di fabbricazione germanica in uso durante la prima guerra mondiale». Questa la definizione, in verità piuttosto difficile, del 19° «oggetto misterioso» di« Telematch » che impavidamente aveva resistito per varie settimane sugli schermi televisivi fino a raggiiungere la non disprezzabile cifra di due milioni e settecentomila lire. A fornirla è stato lo stesso Enzo Tortora. La Rai-tv aveva infatti deciso, qualora nessun concorrente avesse fornito la definizione esatta, di devolvere il valore raggiunto dall'oggetto ad un'opera di beneficenza. E così è stato. I quasi tre milioni sono stati elargiti all'opera Mutllatini di Don Gnocchi e decisione migliore non poteva essere presa. Per il resto la trasmissione di « Telematch » è filata via sul piano delle normalità. Si può dire tuttavia che- il Piemonte ha costituito questa volta il piatto forte della serata. Piemontese il concorrente vincitore alla «Coppa del Telematch», così come la « mente » subentrata a Gino Bartali. Al primo gioco si presentava per la terza volta il signor Roberto Telesforo di Bari ed il suo sfidante era il signor Giovanni Ballor di Torino. Due baldi giovani che si sono dati battaglia Ano all'ultimo riuscendo a mettere in un- baleno un mucchio di cose in una piccola valigia, a formare una pila di cubetti,' a fare trecento punti lanciando frecce su un bersaglio, a mettere dentro un secchiello dieci sagome attraverso altrettanti fori particolari, a scegliere fra dodici lampadine quella non fulminata, a togliere da una bottiglia sigillata un messaggio da trascrivere infine a macchina senza il minimo errore. Per un soffio è uscito vincitore della gara il signor Ballor. Al gioco delle « anime gemelle » era di scena ieri sera un simpatica coppia napoletana: i coniugi Aittocicco, sposati da dieci anni. Ad essi è stata fatale la nona domanda. Per il < braccio e la mente » vengono presentati il signor Adalberto Albertini, un operatore cinematografico nativo di Torino ma abitante a Roma ormai da diciotto anni, e l'olimpionico di tiro al piattello Jano Rossini, il quale proprio pochi minuti prima dell'inizio della trasmissione ha avuto la sgradita sorpresa di vedersi rubare la macchinai Con la prima domanda si vuol sapere dal signor Albertini con quale ingrediente si può attenuare nella famosa « bagna cauda» il sapore dell'aglio. La risposta è pronta: con la panna o il fior di latte. Il signor Albertini riconosce quindi in un brano che gli viene letto il romanzo Fiesta di Hemingway, ma commette un errore nell'indicare la formazione della Juventus nel campionato del 1932-33. Interviene perciò Jano Rossini, che vinse il titolo olimpionico a Melbourne; da dodici metri egli eentra cinque piattelli rimettendo così iin gara la « mente ». Deve però intervenire nuovamente subito dopo e altri cinque piattelli, stavolta a quindici metri di distanza, sono sua facile preda. Prima della fine del gioco egli è chiamato una terza volta al lavoro e se la sbriga ancora egregiamente. Con un «braccio » simile c'è davvero poco da temere. Gianfranco Frane!
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