Controllata in Inghilterra la fusione dell'idrogeno di Mario Ciriello

Controllata in Inghilterra la fusione dell'idrogeno Controllata in Inghilterra la fusione dell'idrogeno Importanti progressi raggiunti negli stabilimenti di Harwell per L'imbrigliamento a'scopi pacifici della forza della bomba all'idrogeno Dal nostro corrispondente Londra, lunedi mattina. Un comunicato dell'Ente per l'Energia Atomica conferma per la prima volta In modo ufficiale che l'Inghilterra sta compiendo importanti progressi verso l'« Imbrigliamento > dell'Immensa, spaventosa forza della bomba all'idrogeno. Quando l'obiettivo finale sarà stato conseguito — lunga e ardua è la strada ancora da percorrere — l'Inghilterra e 11 mondo avranno a loro disposizione una inesauribile e gratuita fonte di energia. Nel comunicato diffuso ieri si ammette che esperimenti sono in corso da tempo al < Centro di ricerca » di Harwell, per 11 « controllo » della fusione nucleare: « Un nuovo apparecchio, chiamato " Zeta ", ha dato eccellenti risultati e ci ha permesso di produrre temperature superiori a un milione di gradi centigradi, in un cilindro a forma di ciambella». Il comunicato aggiunge: « A questa temperatura gli atomi del deuterio o idrogeno pesante, dovrebbero fondersi, e questo è ciò che noi riteniamo sia avvenuto ad Harwell sebbene ci manchino prove conclusive ». « Questo successo — termina l'annuncio — non è che un primo passo verso il totale controllo del processo di fusione che diverrà vantaggioso dal punto di vista pratico solo quando si potranno produrre temperature di cento milioni di gradi. Ma è un passo importante aulla giusta strada, quella cioè che può portare alla conquista di nuove fonti di energia ». Quali saranno i benefici pratici di una completa vittoria Ideila scienza suH*« Imbriglia¬ mento » della bomba all'Idrogeno? II comunicato non ci dice questo, ma non è difficile scoprirlo: energia a volontà e senza un centesimo di spesa. Da un bicchiere d'acqua (o meglio dagli atomi di deuterio in essa contenuti) sarà possibile estrarre un volume di energia pari a quella generata oggi da diecimila tonnellate di carbone. Le stesse centrali atomiche diverranno inutili perché troppo costose. Il nuovo processo non comporterà alcun pericolo. Nella esplosione H avviene la cosiddetta < fusione », mentre- in quella atomica si verifica una « fissione ». Nella prima gli atomi si uniscono, nella seconda si dividono. Mentre dalla fissione scaturisce radioattività in immensa misura, il processo di fusione, sotto controllo, non genera alcun effetto letale. L'apparecchio < Zeta » di cui si parla nel comunicato è probabilmente quella < gabbia » o < involucro » su cui si sono scervellati per anni gli studiosi e di cui si ebbe la prima notizia all'inizio dell'estate. Questa < gabbia » deve essere capace di resistere alle altissime temperature necessarie per il processo di fusione, temperature che dovrebbero eventualmente arrivare fino al cento milioni di gradi. Una bomba esploderebbe allora «atomo per atomo» (sarebbe, insomma, una «deflagrazione rallentata»). e il processo creerebbe quella energia che, con una serie di turbine, verrebbe quindi trasformata in elettricità. Poiché nessuna sostanza può resistere a un calore di cento milioni di gradi, gli scienziati starebbero cercando di superare il gigantesco ostacolo costruendo una specie di bottiglia di vetro delle dimensioni, di un gasometro. Questa < supergabbia » è chiamata « bottiglia magnetica», nome che deriva dalla presenza di magneti, ciascuno del peso di dieci tonnellate, tutt'attorno al suo corpo. Compito dei magneti sarebbe di tenere lontano dal- Iati della < bottiglia > i gas ardenti, di funzionare da « raffreddatori ». L'apparecchio « Zeta » altro non sarebbe, pertanto, che la prima di queste < gabbie ». Bisognerà ora continuare i collaudi con temperature sempre più elevate e « gabbie » sempre più resistenti. Mario Ciriello

Luoghi citati: Harwell, Inghilterra, Londra