Imponenti ma vane ricerche dell'aereo scomparso nel Pacifico

Imponenti ma vane ricerche dell'aereo scomparso nel Pacifico Da due giorni decine di apparecchi perlustrano l'Oceano Imponenti ma vane ricerche dell'aereo scomparso nel Pacifico Ai velivoli americani si sono aggiunti ieri quelli inglesi giunti dalle Christmas - E' stata mobilitata anche una portaerei, la "Philippine Sea„ - Ma le speranze si fanno sempre più deboli e s '«« limitate all'ipotesi che i 44 dello "Stratocruiser,, abbiano potuto salvarsi con le scialuppe di bordo - Falsi indizi dati da alcuni "oggetti gialli galleggianti,, e da segnali-radio uditi ieri t.'ottlro servìzio particolare Honolulu, lunedì mattina. Le vastissime ricerche dai cielo e dal maire dello « Stratocruiser» della «Pan American Airlynes », scomparso da venerdì con 44 persone a bordo, sono continuate ieri senza nessun risultato. Del grosso apparecchio non s'è trovata la minima traccia ' nell'ampia sona di maro fra, Honolulu e San Francisco. H suo nome « Romanzo dei cieli », ha un tragico equivalente nel misterioso destino che sembra essergli toccato. Lo < Stratocruiser » è un grande quadrimotore a due ponti sovrapposti, capace di galleggiare in condizioni anche eccezionali di mare. Si tratta di uno degli aerei più potenti e sicuri che siano in servizio attualmente. L'apparecchio era atteso alle Hawaii venerdì sera alle 19^6 di sabato per l'ora italiana), dopo aver lasciato la California alle 11,30 (BO,S0 italiane). L'ultimo contatto radio del grosso velivolo è stato al principio del pomeriggio, esattamente alle 13£0 (ora italiana 28,2«J. Un messaggio normale, nel quale si dava notizia della regolarità del volo. Dopo, il silenzio. L'incertezza e la preoccupazione hanno cominciato ad affacciarsi alcune ore più tardi negli uffici della «Pan American » di San Francisco. Alle 2i .1,5 nj5 del giorno seguente, per l'ora italiana) Honolulu segnalava che quell'aeroporto era senza notizie del quadrimotore, che avrebbe già dovuto essere atterrato. Dalle tre del mattino di sabato non si sono più avuti dubbi. Era passata l'ora in cui l'aereo poteva ancora trovarsi in volo, magari fuori rotta, non avendo più riserva di benzina. La direzione della Compagnia avvertiva i giornalisti: « Le riserve di carburante a quest'ora debbono essere finite e supponiamo che l'aereo sia stato costretto ad ammarare in qualche parte del Pacifico. L'equipaggio ha grande esperienza e noi abbiamo buone speranze di ritrovarli vivi ». Ma queste speranze, con il passare delle ore diventavano un* filo sempre più sottile e bisognava arrendersi all'evi- denza che l'aereo, con i suoi trentasei passeggeri e gli otto uomini di equipaggio (per l'esattezza sei uomini e due donne), doveva considerarsi perduto. Rimaneva, ultima lieve speranza, l'ipotesi che il gigantesco « Boeing » abbia potuto posarsi sull'acqua prima di affondare, permettendo ai passeggeri di calare le scialuppe di gomma delle quali è I dotato. Con questa, fievole speranza vengono mantenute in vigore le ricerche su grande scala iniziate dalla mattinata di domenica. Partecipano a queste ricerche decine di aerei dell'aviazione della Marina americana ed anche aerei inglesi di base alle isole Christmas (ove si trovano per gli esperimenti di esplosioni nucleari). Il servizio guardacoste ha in azione una ventina di suoi mezzi veloci, le navi che si trovavano nella zona hanno avuto ordine di cambiare rotta secondo un criterio unitario di ricerca. Anche due sommergibili americani partecipano al rastrellamento della vastissima zona di mare, e ad essi sta aggiungendosi la portaerei «Philippine Sea», partita ieri da un porto della California. Ci sono stati momenti di speranza: un pilota ha segnalato di aver avvistato « oggetti gialli galleggianti » nei pressi della zona in cui lo < Stratocruiser » doveva trovarsi. Ma un battello guardacoste spedito, a rilevare gli «oggetti» ha annunciato che si trattava di serbatoi supplementari di un reattore. Nella giornata di ieri le ricerche si sono ancora estese in una zona di centinaia di chilometri quadrati, con la speranza di trovare almeno qualche rottame. La « Pan American » ha ottenuto che per questa sciagura sì mettessero in azione mezzi che mai erano stati mossi. Si pensi all'impiego nelle ricerche della grande portaerei « Philippine Sea » che si 6 mossa dalla sua base, chiamando a bordo tutu gli uomini per mezzo della radio e della televisione. Per agevolare l'adunata dei mannai è stato perfino sospeso un incontro di calao. La grande portaerei potrà essere nella zona di mare, ove si crede possano trovarsi i naufra¬ ghi, nella giornata di oggi, e dall'alba i suoi apparecchi dovrebbero cominciare a ispezionare la sona. Segnali radio estremamente deboli, ricevuti verso mezzogiorno di ieri, avevano rianimato le speranze. E' poi risultato che essi non provenivano dal quadrimotore né dalle sue zattere. Il nominativo telegrafico non era quello dello < Stratooruiser». •.«j','.J BroWn Kendam

Luoghi citati: California, Hawaii, Honolulu, San Francisco