Il congresso socialdemocratico di Enzo Forcella

Il congresso socialdemocratico Il congresso socialdemocratico (Segue dalla l:l pagina) elezioni i socialisti non si saranno sganciati dai comunisti, noi non possiamo impegnarci a non collaborare con la democrazia cristiana. Ci sono paurosi sintomi di involuzione antidemocratica nella democrazia cristiana. Ad uno ad uno stanno scomparendo dalla scena gli uomini legati al nobile esempio degasperiano. Ora se ci sarà dall'altra parte un forte partito socialista democratico potremo anche non preoccuparci che il partito di maggioranza vada a destra. Ma in caso contrario dovremo fare il possibile per evitarlo. Se le forze della sinistra democristiana avessero bisogno del nostro appoggio per affermarsi vittoriosamente contro la destra conservatrice, dovremmo negarglielo In attesa che Nonni si decida a scegliere?». Questo era il principale punto di dissidio con Matteotti e tale è rimasto. Saragat non ha ceduto in nulla al suo giovane avversario che, senza non?'tiare, ha accusato di fondare la sua tesi su premesse irreali. La conclusione è stata un appello all'unità del partito; «Prima di fare l'unità con gli altri, occorre realizzare l'unità interna ». Le varie posizioni hanno tutte diritto di cittadinanza nel partito, ma nel momento delle elezioni è necessario che tutti i compagni si impongano un'autodisciplina». L'appello è stato ripreso nel pomeriggio dall'ex ministro VIgorelll che ha vivacemente deplorato i numerosi « mali interni» del partito, primo tra tutti 11 frazionismo che risolve la maggior parte dell'attività dei compagni in lotte intestine. Il clientelismo è un altro male di cui lo stesso VIgorelll ha avuto diretta esperienza durante la sua attività ministeriale, quando esponenti autorevolissimi del partito gli sollecitavano favori personali o di gruppo, poco curandosi degli Interessi generali dei lavoratori. Terzo male — con chiaro riferimento allo stesso Saragat — il divismo, per cui si affidano al singolo tutte le decisioni, facendo degli organi direttivi poco più che delle comparse. Ancora più aspro e fortemente polemico è stato Bonfantini, mentre Zagari, difendendo anch'egli le posizioni della sinistra, ha cercato toni più sfumati che hanno difattl ammorbidito l'assemblea. Tarlassi, concludendo la discussione, ha cercato di evitare le polemiche: la sua attività di segretario è stata nel corso del dibattito vivacemente e ripetutamente criticata. Egli ha difeso naturalmente 11 suo operato e ha concluso annunciando che se, come è molto probabile, il «centro» otterrà la maggioranza, la segreteria del partito sarà assunta direttamente da Saragat. L'annuncio è stato accolto dal congressisti con entusiastiche approvazioni Enzo Forcella

Persone citate: Bonfantini, Matteotti, Saragat, Zagari