Siria e Turchia accettano la meditazione di re Saud

Siria e Turchia accettano la meditazione di re SaudSiria e Turchia accettano la meditazione di re Saud Le trattative Ira i rappresentanti dei due governi inizerebbero fra qualche giorno nella capitale dell'Arabia Saudita - Primo argomento in discussione: il ritiro delle truppe dalle zone di confine - La flotta egiziana lascia il porto siriano di Laodicea e fa ritorno alla sua base - La radio e la stampa sovietica continuano gli attacchi e le minacce alla Turchia, contro .a quale "in caso di guerra potranno essere impiegati razzi con carica atomica Beirut, lunedi mattina. La grave crisi turco-siriana, che nella scorsa settimana ha acutizzato In maniera drammatica la tensione nel Medio Oriente, sarebbe vicina alla soluzione: su invito di re Saud, una delegazione della Turchia ed una della Siria converranno nel prossimi giorni nell'Arabia Saudita per trattare la normalizzazione del rapporti fra i due governi di Ankara e di Damasco. La notizia) trasmessa da Radio Mecca e rilanciata anche dalla radio britannica, sta a dimostrare che il tentativo di mediazione del sovrano arabo — tornato ieri mattina a Ryad da Beirut — ha trovato favorevole accoglienza nei due Paesi interessati. La mediazione di re Saud aveva assunto, sabato, forma concreta con l'invio di messaggi a Celar Bayar e Shukrj- jSI Kuatly, rispettivamente presidenti delle repubbliche turca e siriana. E' facile prevedere che i colloqui fra le delegazioni dei governi di Ankara e di Damasco verteranno sulla questione che più sta a cuore ài siriani: il ritiro delle truppe turche concentrate alla frontiera fra i due Paesi. Negli ambienti politici e diplomatici di Beirut si è concordi nel : itene re che l'energica iniziativa del monarca saudita abbia contribuito in misura determinante a sbloccare una situazione che sembrava cristallizzarsi in una reciproca intransigenza, confermata tra l'altro dal passo compiuto dalla Siria presso le Nazioni Unite. L'azione di re Saud ha cosi raggiunto uno del due obbiettivi che ai prefiggeva. Il coronamento dell'altro — la convocazione di una conferenza araba ad altissimo livello — ha iurtato invece, a quanto si apprende, contro le inaccettabili condizioni avanzate dal presidente Nasser, il cui atteggiamento, dettato da considerazioni di prestigio (e .l'invio di truppe egiziane in Sirla -ne è la conferma) sembra ispirarsi più alla politica « dura » ' che alla distensione. Con mossa politica indubbiamente abile, il sovrano arabo accompagnava alla sua mediazione la garanzia sottoscritta dal governo di Beirut, che la Siria, in caso di aggressione, sarebbe stata assistita militarmente da Arabia Saudita e Libano. Tale assicurazione era contenuta nel comunicato emesso sabato sera al termine dei colloqui fra re Saud e il presidente libanese Camillo Chamòun. Nel documento si affermava tra l'altro che «i fondamentali requisiti per il mantenimento della pace nel Medio Oriente e per un attenuamento della tensione in quest'area dipendono dal rispetto per l'indipendenza degli Stati Arabi e dalla non interferenza nei loro affari interni >. Fonti autorevoli attribuiscono ora al monarca saudita un progetto a lunga scadenza inteso ad Impedire che gli elementi filosovietici in Siria aumentino la loro influenza. Tale progetto prevederebbe, fra l'altro, la fornitura di sostanziali aiuti economici statunitensi alla Siria. Si apprende da Damasco che il capo di Stato Maggiore dell'esercito, maggiore generale Afli Bizri, partirà oggi in volo per l'Arabia Saudita. Si ignorano gli scopi della sua visita. In giornata, Bizri è stato ricevuto dal vice-ministro degli Esteri siriano Khalil Kallae, il quale ha quindi conferito con il presidente Kuatly. Ai giornalisti che l'attendevano all'uscita dall'ufficio presidenziale, ' Kallas ha dichiarato che la Siria sta preparando la risposta alla nota diplomatica in cui la Turchia ha respinto le accuse del governo di Damasco. Nel tardo pomeriggio, Kallas ha inoltre ricevuto gli ambasciatori di Stati Uniti, Egitto, Grecia e Sudan. A Bagdad il direttore generale per le Informazioni e l'Orientamento dell'Irak ha diramato una dichiarazione, trasmessa dall'emittente della capitale, in cui si afferma tra l'altro: «Il governo iracheno confida che la Turchia non abbia intenzioni aggressive nel confronti della sorella Siria, ove l'Irak desidera vedere regnare la pace e la stabilità ». Lo stesso governo di Ankara, in un passo diplomatico compiuto stamani al Cairo, ha voluto dissipare i timori prospettati in questa dichiarazione. L'incaricato d'affari turco ha consegnato infatti al vice-ministro degli Esteri egiziano una nota in cui si afferma che la Turchia non ha alcuna intenzione aggressiva nei confronti della Siria e si esprimono sentimenti di cordiale amicizia verso l'Egitto. Il clima distensivo che sembra sostituirsi a quello accesamente polemico dei giorni scorsi non trova alcuna rispondenza a Mosca. La radio e la stampa sovietiche moltiplicano 1 loro vrtrrs1<lsadvllisAStlzmctocd attacchi e le loro minacce alla Turchia, che l'emittente moscovita ammonisce a non provocare un conflitto nel Medio Oriente onde evitare di essere « divorata dalle fiamme della guerra ». Radio Mosca, con tono pesantemente ironico, afferma che 1 circoli ■ dirigenti turchi sono < abbagliati- » dalla < incrollabile potenza militare statunitense e dalla forza dell'alleanza atlantica ». « Questi circoli — dichiara l'emittente — pensavano probabilmente che, dietro lo scudo degli Stati Uniti e della NATO fosse loro possibile imboccare impunemente la strada che porta alla guerra». A queste dichiarazioni, fatteinel corso di una trasmissione [diretta alla Turchia, fanno eco le « Izvestia », L'organo gover- nativo sovietico, in un articolo jdi fondo dedicato alla situazione nel -Medio Oriente, si lascia andare a velate minacce circa « l'uso di razzi con carica atomica in caso di guerra in Siria». Dopo avere ricordato che ambedue le conflagrazioni mondiali cominciarono con operazioni militari di carattere locale, il giornale afferma che « in quest'epoca di rapido sviluppo dei missili atomici e delle tecniche militari è ancora più difficile limitare l'estensione di un eventuale conflitto armato». A sua volta, la «Pravda» affer ma che il Primo ministro ingle se Macmillan si accinge a eiaborare nel prossimi giorni a Washington insieme con il presidente Eisenhower un piano segreto di aggressione agli Stati arabi.. Il panorama ' politico-militare del Medio Oriente si completa con la notizia che le unità navali egiziane che avevano trasportato truppe in Siria hanno abbandonato ieri 11 porto siriano di Lakatia (Laodicea) e sono tornate alle loro basi. • ,..,;„'„, \fi a. p.

Persone citate: Afli Bizri, Bayar, Camillo Chamòun, Eisenhower, Kallas, Macmillan, Nasser, Radio Mecca