Malattie dei muscoli di Angelo Viziano
Malattie dei muscoli Al congresso di medicina Malattie dei muscoli Miopatie e miositi nella patologia muscolare Altri temi trattati: gozzi che si insinuano nel torace ed occlusione acuii dell'intestino Nostro servizio /tartico/aro. Roma, lunedì mattina. Anche la domenica è stata giornata laboriosa per i medici internisti ed i chirurghi partecipanti ai rispettivi congressi nazionali. I primi hanno affrontato un tema di alto livello e di estrema difficoltà interpretativa, inteso a scoprire le ragioni intrinseche per cui certi individui vanno progressivamente perdendo le forze muscolari in via sistematica, senza la pre-esistenza dì malattie appariscenti (infettive, paralizzanti, ecc.) che possono esercitare una interferenza. Si tratta non sempre di alterazioni iniziantisi primitivamente nella cellula muscolare, ma per lo più di un difetto che incalza nella struttura di ciò che possiamo chiamare il motorino diretto del muscolo, tecnicamente detto « neuromìone ». Il muscolo, difatti, per il suo funzionamento non si può considerare avulso dalla fibra nervosa terminale, che gli porta gli impulsi; i quali, però, prima di agire sono In certo qual modo regolati e trasformati da una placca motrice intermediaria, con cui l'elemento nervoso sì congiunge a quello muscolare. Tale placca è un complesso impasto neuro-muscolare. A suo livello, insomma, avviene la trasformazione dell'energia chimica in energia meccanica, mediante specializzate reazioni chimiche ed enzimatiche. Orbene le «miopatie», cioè certe malattie proprie della muscolatura, possono trarre origine o da una lesione iniziata alla periferìa della fibra nervosa, con conseguente influenza sulla placca e sulla cellula muscolare; oppure da una lesione della placca motrice, per cui lo stimolo nervoso viene patologicamente modificato e la risposta muscolare è alterata. Però pome sì è accennato, la lesione primitiva può alle volte essere Indipendente da fibra e placca, e innestarsi spontaneamente nell'elemento muaccìave. Pertanto assai varie sono le forme morbose muscolari diversamente indotte; da quelle in cui particolarmente emergono fatti paralitici! (per man cata trasmissione dell'impulso elettrico nervoso) con conseguente atrofia muscolare, a quelle nelle quali gli impulsi alterati fanno perdere forza e tono. Nella cosidetta « miastenia grave», ad esempio, si ha una precoce ed abnorme esauribilità dell'attività muscolare volontaria dopo un certo sforzo. Nel tentativo di interpretare il meccanismo di insorgenza dei vari tipi di tali malanni (in gran parte involgente variazioni biochimiche locali) si è trovato per certune anche la possibile interferenza di ghiandole, quali il timo, la tiroide, le paratiroidi. Di diversa natura è quella patologica muscolare che comprende forme morbose più correnti, le «miositi», cioè processi infiammatori, suscitate da batteri, parassiti e virus. Una di origine virale sovente ingenera panico nel paziente. Allorché si Insedia in muscoli del torace o nel diaframma, che separa dal torace l'addome, suscita guizzanti dolori, che or fanno erroneamente pensar? p.d algle da angina di petto, ort a guai plèurici, altra volta a lesioni del tubo digerente. Recentemente sono stati individuati i virus responsabili (Coxsackie) di questo malanno; che, potendo diffondersi in via epidemica, in pas eato ha sollevato molto rumo- avre ed ha preso le denomina-zionl più diverse, persino quel la di « influenza del diavolo ». Una magistrale relazione su tali e tanti aspetti della patologia muscolare è stata presentata dal prof. Antognetti, clinico medico di Genova, e dai suoi collaboratori, prof. Scopinaro e dott. Zinolli. Ha riscosso l'unanime plauso del congresso medico. In sede chirurgica abbiamo ascoltato due relazioni, pure assai appprezzate, dì enorme interesse pratico: quello sui « gozzi endotoracici », dei professori Valdoni di Roma, e Tonelli, di Perugia, e quella sulla occlusione intestinale acuta, fatta dal prof. Malan, patologo chirurgo di Genova, con la collaborazione del prof. Occhipinti. Ognuno, a un dipresso, sa che cosa sia il gozzo: una bella bozza, talora plurilobulata, a guisa di patata sporgente dal collo, di lato o di fronte. L'irregolare protuberanza nasce dalla tiroide, che a guisa di mezzo manicotto circonda il collo all'innanzi. Orbene può capitare alle volte che un prolungamento inferiore della tumefazione si insinui e continui la crescita dentro il to race, in quella complessa for-mazione mediana che è detta mediastino, ospitante elemen-ti importanti. E' naturale che, aumentan-do il volume, per la limitazio- ne dello spazio interno, eser- citi compressione sulla tra-chea, su vene di riguardo e nervi e, talora, persino sull'esofago, provocando disturbi di vario genere, anche preoccupanti. Non sempre la diagnosi differenziale con altre formazioni morbose, tumori ad esempio, è facile; ma oggi a chiarirla interviene l'impiego dello jodio radioattivo, un isotopo che è captato avidamente dal tessuto tiroideo, della cui presenza fa quindi la spia allorché è somministrato al paziente in esame. Per asportare il gozzo endotoracico il bisturi si fa varco per vie diverse, secondo la narticolare situazione del momento. Quando e come aprire la gabbia toracica? E' su questo punto che la discussione congressuale si è fatta particolarmente animata, con la partecipazione di numerosi esperti e maestri. Da par suo il prof. Malan, svolgendo nel pomeriggio la relazione sull'occlusione intestinale acuta, ha richiamato l'attenzione sul contegno terapeutico da tenere prima del trattamento chirurgico, ai fini stessi dei buoni risultati dell'atto operatorio. Questa, s'intende, è l'unica cr .a efficace atta a rimuove- /ostacolo al transito del ' .eriale intestinale, per con la occlus' ne di .etnsa dell'intestino, vet„uuo prodotti a moiite accumuli di liquido e di gas, con grave distensione dell'intestino stesso, alterazioni delle àue pareti, ripercussioni locali e generali. Una riparazione sia pure momentanea (atta a diminuire la tensione delle viscere, nonché a riequilibrare le deficienze umorali insorte nell'organismo, e a frenare nel nascere il rischio tossicoinfettivo) è la miglior garanzia per la riuscita dell'intervento. Occorre, pertanto, che la ospedalizzazione del malato non subisca ritardi e che tutti gli ospedali siano messi in condizioni di attuare 1 presidi oggi previsti. Angelo Viziano
Persone citate: Antognetti, Malan, Occhipinti, Scopinaro, Tonelli, Valdoni
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