Nelle ultime settimane i torinesi hanno comprato dischi per 60 milioni

Nelle ultime settimane i torinesi hanno comprato dischi per 60 milioni Nelle ultime settimane i torinesi hanno comprato dischi per 60 milioni E' diventato regalo di moda - I giovani preferiscono i ritmi americani Richieste anche le tragedie di Shakespeare e i discorsi di Churchill I negozi più affollati, nei giorni scorsi e soprattutto ieri, erano quelli che vendono dischi. In piazza Castello, il proprietario di uno di questi negozi ha dovuto, nel tarde pomeriggio, sostare davanti alla porta per lasciar entrare i clienti a scaglioni. Nei periodi normali a Torino si smerciano dai 500 ai 600 dischi ogni giorno. Da metà dicembre le richieste sono aumentate a ritmo vertiginoso, fino a raggiungere : punii: » di 4-5 mila dischi. Il prezzo medio di un disco si può calcolare sulle 1200 lire: i torinesi spendono dunque — per la «musica in compresse» — dalle 600 alle 720 mila lire al giorno, che diventano 5 o 6 milioni sotto le feste natalizie. Nelle ultime due settimane, circa 60 milioni sono stati destinati dai torinesi all'acquisto di dischi per strenne. II commercio del dischi è in piena fioritura. Non solo perché la passione per la musica tende a diffondersi, specie nei giovani, ma anche perché radio, tv e cinematografo spingono 1 possessori di un radiogrammofono o di un giradischi ad acquistare il « motivo » che è piaciuto particolarmente, la canzone di successo, i ballabili più in voga. Come 1 libri, 1 dischi hanno categorie di amatori ben definite. I giovani tra 1 16 e 1 25 anni in Senere prediligono I ritmi americani moderni, rock and roll e calypso. I loro idoli sono Buia fonte, Presley, i Flatter3. Eddie Calvet, Harry James eccetera. Oppure si dedicano alla musica leggera più accessibile, canzoni o parodie eseguite dal sestetto di Carosone. Le persone di mezz'età, si rivolgono alle romanze del passato, che non invecchiano mal. O si dedicano alle opere Uriche più accessibili, dalla Cavalleria alla Butterfìy. Le opere complete sono stale mollo richieste, la morte di Beniamino Gigli ha fatto andare a ruba I dischi da lui incisi. Il costo di un'opera completa si aggira dalle 9200 alle 20 mila lire, a seconda del numero dei dischi che la contengono. Per I musicofili più esigenti e raffinati, lè strenne consistevano nella raccolta delle 32 Sonate di Beethoven (14 dischi, 69 mila lire). O delle Sinfonie dello stesso compositore (7 dischi, 33 mila). Molto venduti a udii- gli album dei C Concerti, sempre di Beethoven (5 dischi, 24 mila), la serie completa delle « Mazurke » o dei « Notturni » di Chopin, i « Concerti brandeburghesi » di Bach. Anche all'infanzia hanno pensato le fabbriche di dischi. Le fiabe più belle, da Cenerentola a Pollicino, sono rievocale dalla voce di attori celebri. Per gli adulti che amano la prosa (e capiscono l'inglese), quale migliore strenna delle tragedie di Shakespeare o dell'Assassinio nella cattedrale di Eliot? In francese sono invece i dischi incisi dagli attori della « Comédie » sul testi di Molière, De Musset, Gide ed altri. Novità assoluta di quest'anno, amiiii la raccolta dei discorsi pronunciati da Winston Churchill durante la guerra, e incisi con la voce dello statista. Pare esistano in commercio anche dischi dei discorsi di Hitler. Ma a Torino nessuno li cerca: certe voci è meglio non riascoltarle più, nemmeno dal grammofono.

Luoghi citati: Buia, Torino