Il breviario dei laici

Il breviario dei laici — IL LIBRO DEL GIORNO Il breviario dei laici Il nulla die» sino linea è buon precetto anche quanto al leggere. A quel modo che 11 religioso è tenuto contro il mondo alla lettura quotidiana del breviario, così si vorrebbe che l'uomo civile dedicasse una frazione della sua turbolenta giornata alla lettura meditante, dicesse l'ufficio suo di ascritto all'ordine della cultura. Ma poiché ciascuno di noi, come fu detto, « è un centinaio, secondo i giorni, le ore e i momenti della sua vita», chi si affidasse all'umore soltanto andrebbe a perdersi nella moltitudine del libri, e anziché nutrimento, ne toglierebbe confusione, tedio e quindi morte dell'anima. SI potrà dire che le antologie furono appunto trovate perché, servissero da bussola. Ma lasciando che l'ombra della scuola le aduggia quasi tutte, esse son poi tante e così diverse, che l'impiccio dello scegliere è quasi il medesimo di prima. Cosi Tuono colto, che come don Abbondio voglia leggere un pochino ogni giorno (ma non a caso o robetta come faceva lui), sarebbe continuato a rimanere in balìa di se stesso, se non ci avesse pensato lo scrittore Luigi Rusca con un libro che è anche una trovata. Si intitola, francamente, Il breviario dei laici; e poiché in ogni linea-va cercando il buono e il bello, risponde bene, senz'ombra d'irriverenza, all'Idea di devozione. Dal canto suo l'editore Rizzoli s'è accostato come più e meglio non si poteva alla tipografica austerità e squisitezza d'un breviario vero e proprio,- non dimenticando la" nera guaina. Il Ru sca, come tanti galantuomini costretto a nasconderai negli anni più tristi della Patria, concepì 11 bel disegno nell'asilo apparecchiatogli da un alto prelato romano nel suo palazzo extraterritoriale, allorché trovandosi in' mezzo a una splendida biblioteca, sentì e sofferse in sé gl'impulsi d'una disordinata onnivora lettura Contro quel moto di concupiscenza pensò un libro di devozione e di regola letteraria, che raccogliendo il flore di tantissimi altri, dispensasse la propria materia un tanto il giorno e non più: una nuova antologia* che regolandosi sulle stagioni, avesse insieme del lunario. S'intende che non c'è reato per chi volesse leggere anche questo libro a salti o dal fondo; ma sarebbe la stessa sciocchezza che appiccare un quadro alla rovescia. Breviario suppone obbedienza, e chi sgarra sarà un cattivo lettore. Perché il Rusca non ha davvero operato a capriccio; ma dopo dieci anni di lavoro ha conseguito la circulata melodia (fra. pagine e stelle) che s'era proposto. Per Capodanno è prescritto un passo del Journal intime di Maine de Blran, dal titolo «Mi dichiaro inadatto a vivere in un mondo corrotto e corruttore », acconcio svegliarino per coscienze perplesse; per san Silvestro, l'ultimo canto della Di-ulna commedia. In mezzo, uno per giorno, cadono ottanta autori, da Abelardo a Vessili Zukovski, da Caterina daj Siena a Novalls, da Guicciardini a Lao-Tse, da Prudenzio a Wilde, Villon, Pope, Cervan tes, Giusti, Becher-Stowe e così via, con amplissimo compasso, per ogni tempo e paese. Il Carducci è dato In febbraio (non era meglio luglio?) l'Hugo sguazza nell'agosto, Verlaine rimbalza dal giugno al mese successivo, Manzoni j _ sl propoae accennaha per sé ti Natale e 11 polacco Krasinski il dì del morti Bene Villon di settembre e benissimo Petrarca d'aprile, giustificato il poco o nulla dell'Ariosto e del Boccaccio, buono Tolstoi di gennaio, ottimo Tertulliano di febbraio, un po' curioso Bacone di marzo pazzo, Le collocazioni, fin dove possibile, non sono a caso; né a quest'antologia legata ai giorni si debbono apporre omissioni squilibri facilonate e cose simili, perché l'Intento non fu di dare in iscorcio la letteratura universale, ma un libro di buona compagnia, sollecito più del contenuto che dello stile e della morale più che dell'arte. Come tutti i santi sono ugualmente santi, così tutti questi scrittori, nel giorni loro assegnati, vogliono essere ugualmente buoni utili puntuali, voci congeniali di conforto. Ma anche sotto il rispetto più strettamente letteràrio questo Breviario è ricco d'interesse e di stimolo Perché l'Autore ha con mano felice largamente mietuto fra minori e minimi, offrendo testi non facili a trovarsi da chi non faccia professione di erudito. Basta ricordare il Canto alla Vergine di Alfonso X El Sabio (11 maggio), la stupenda lettera della Macinghi Strozzi in morte del figlio (20 giugno), la Canzone alla Morte di Pandolfo Collenuccio (7 novembre) e la florida lista degli Anonimi scelti da ogni secolo. E se l'aver fatto posto agli stranieri iradotti, ha portato di necessità qualche salto di quinta, non è p«rò che la raccolta, debitamente fornita d'ogni corredo filologico, manchi a quel fine di edificazione morale che l'Autore • Il easto titolo 1. p.

Luoghi citati: Maine, Novalls, Siena