Inviata una lettera minatoria al P.M. del processo di Bolzano
Inviata una lettera minatoria al P.M. del processo di Bolzano Inviata una lettera minatoria al P.M. del processo di Bolzano Un teste minacciato d'arresto in aula - Per scagionare il presunto capo dei dinamitardi, aveva ritrattato una precedente deposizione Bolzano, 17 dicèmbre. Tra il pubblico che gremiva l'aula della Corte d'Assise questa mattina ha destato una certa sensazione un annuncio del Procuratore Generale dott Rocco, il quale ha fatto presente che alcuni sconosciuti hanno inviato una lettera minatoria al Procuratore della Repubblica di Bolzano, dott. Dell'Antonio. Il P.G. ha chiesto alla Corte che il documento fosse acquisito tra gli. atti processuali, ma la sua istanza è stata respinta in camera di consiglio, su richiesta del collegio della difesa ohe si è opposto poiché si tratta di uno scritto anonimo. L'aspettativa del pubblico è stata quindi delusa. Si era diffusa la voce che gli autori della lettera avrebbero minacciato di far saltare 11 Palazzo di Giustizia qualora il processo contro i dinamitardi alto-atesini non venisse sospeso* ma questa illazione non ha trovato conferma negli ambienti della magistratura. Nel corso dell'udienza antimeridiana erano stati brevemente interrogati gli imputati Luigi Amplatz e Giuseppe Stleler, fratello del presunto capo dei dinamitardi; Giuseppe Stleler ha protestato la propria innocenza. Subito dopo ha avuto inizio la sfilata del testimoni che ai è protratta per tutta la giornata. E' stato sentito lo studente universitario Carlo Berger, il quale aveva fatto alcune compromettenti dichiarazioni a carico del condirettore responsabile del Dolomiten, dott. Volgger, affermando che costui nel corso di una riunione svoltasi a Bolzano in casa Menz avrebbe incitato i presenti a compiere degli attentati. Queste dichiarazioni del Berger erano state da lui confermate anche al Procuratore della Repubblica e successivamente smentite ad un magistrato della Corte d'Appello di Trento. Oggi il Berger ha detto che probabilmente le sue prime dichiarazioni erano state male interpretate ed ha confermato soltanto ciò che aveva riferito al magistrato della Corte d'Appello di Trento. Durante la deposizione del l'impiegato di banca Nicolò Oberkofler, il teste è stato accusato dal rappresentante dell'Accusa di falsità e di reticenza e ammonito severamente a dire la verità Be voleva evitare di essere arrestato in aula. L'Oberkofler In Istruttoria aveva fatto delle dichiarazioni compromettenti a cari co di Giovanni Stleler, affermando che egli aveva incitato a compiere atti di sabotaggio alle linee elettriche allo scopo di disturbare il regolare svolgimento del lavoro nelle industrie italiane. In aula, però, il teste, nel tentativo di scagionare l'imputato, aveva detto di non ricordare che fosse stato lo Stieler a proporre gli atti dinamitardi, ma dopo la contestazione del P. G. egli si è ravveduto, in tempo, ammettendo che ' corrispondeva al vero quello che aveva detto ai magistrati durante la fase istruttoria. Sono stati pure interrogati Luigi Duregger, Ivo Beikircher, Francesco Unterlechner, Ottone Schorn, Giovanni Silbernagel e Othmar Podmirseg. Lo Schorn ha smentito di essere stato incitato dallo Stieler a compiere attentati dinamitardi; il Duregger, il Beikircher e l'Unterlechnér, presenti ad una riunione in casa Menz hanno completamente scagionato il condirettore del « Dolomiten », dott. Volgger, affermando in proposito che egli durante quel Convegno, aveva recisamente, sconsigliato 1 presenti dal compiere attentati Prima che la seduta si concludesse, la Corte ha respinto l'istanza del collegio di difesa che aveva chiesto la inammissibilità e la nullità delle deposizioni dei testi, trattandosi di persone che furono interrogate in stato di fermio nel corso delle Indagini.
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