Imminente il lancio del missile intercontinentale di Gino Tomajuoli

Imminente il lancio del missile intercontinentale A CAPE CARATERAI, IN FLORIDA Imminente il lancio del missile intercontinentale Un'tecnico ha dichiarato che l'esperimento avverrà in settimana (Dal nostro corrispondente). Washington, 16 dicembre. Due giganteschi «Atlas» sono pronti per essere lanciati dalie basi di Cape Canaveral. L'esperimento è imminente, ma non se ne conosce ancora la data precisa. C'è chi dice che il lancio fosse in. programma per oggi, ma che da Parigi sia venuto l'ordine di rinvio. Porse alla Conferenza atlantica il Presidente- Eisenhower attende che siano realizzate certe premesse politiche, in modo che sia maggiore sugli alleati l'effetto psicologico del lancio del missile intercontinentale americano. Migliaia di curiosi e centinaia di giornalisti hanno atteso per ore sulle collinette a nord di Cape Canaveral che sul pennoni della base venisse innalzato il sacco di tela rossa che ammonisce le imbarcazioni da pesca o da diporto a starsene al largo, e che conferma l'imminenza dell'esperimento. Alle 15,30 il telone rosso non era stato ancora inalberato. Le prime ombre della sera hanno annunciato che la prova non era per oggi. Ma domani gli stessi giornalisti e gli stessi curiosi saranno nuovamente sulla spiaggia di buon'ora, perché a Cape Canaveral tutto lascia intendere che il lancio è prossimo. « Se io fossi in lei — ha detto un tecnico ad un reporter — non me ne andrei in nessun cat-o dalla zona prima della fine della settimana». In attesa che gli «Atlas» siano lanciati nello spazio, i giornali dedicano ampi commenti alla conferenza di Parigi e mettono in rilievo il considerevole prestigio del quale gode il Presidente Eisenhower in Europa. Questa constatazione ha calmato in parte le apprensioni degli osservatori americani sui possibili risultati della conferenza. « Il Presidente Eisen hower — scrive da Parigi il capo dei servizi di corrispondenza del New York Times — deve convincere gli alleati ad entrare nell'epoca missilistica con la stessa unità di spirito che contrassegnò l'epoca degli aerei a reazione. Se Eisenhower riuscirà nell'intento l'Oc cldente rimarrà abbastanza forte per far fronte con fiducia al mondo orientale ». Altri osservatori mettono in rilievo che da Parigi deve ve¬ nire un programma di pace. «Lo scudo per una più potente' difesa »,— scrive Roscoe Drummond sul New York Herald Tribune — deve essere fabbricato. Ma si avvicina il momento in cui l'equilibrio del terrore apparirà un argine al conflitto assai rischioso. La NATO — conclude Drummond — ha bisogno di un programma di pace che attragga tutti gli uomini di buona volontà e che costringa Mosca su posizioni difensive ove il Cremlino volesse osteggiarlo ». Gino Tomajuoli

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