Rincara la carne nelle macellerie mentre i prezzi dei bovini sono stabili

Rincara la carne nelle macellerie mentre i prezzi dei bovini sono stabiliUNA SITUAZIONE CHE DEVE ESSERE CHIARITA Rincara la carne nelle macellerie mentre i prezzi dei bovini sono stabili La Camera di Commercio: rispetto all'anno scorso il mercato all'ingrosso è stazionario L'ufficio comunale : l'indice madio dei prezzi al minuto è salito nello stesso periodo da lire 1598 al chilo a 1647 - Il fil sito ha raggiunto anche le 2200 - Dichiarazioni dei macellai In tutti i principali cent:-' zootecnici del Piemonte — a Moncalvo, Carrù, Chivasso, Moncalieri — si stanno svolgendo in questi giorni i più Importanti mercati dell'annata: splendidi ì capi di bestiame, forte la richiesta, stabili 0 in lievissimo aumento I prezzi all'ingrosso. Le cifre registrate dall'ultimo bollettino della Camera di Commercio segnalano infatti, nel confronti dell'anno scorso, un aumento di venti lire al chilo».per il vitello da latte, una diminuzione di venti lire per 11 vitello di prima. A questo andamento delle quotazioni all'ingrosso, non corrisponde quello dei prezzi della carne nelle macellerie. Per citare ancora una fonte ufficiale, il Comune segnala per la < carne fresca di vitello primo taglio senz'osso affettata > un aumento di cinquanta lire nei confronti del 30 novembre 1956: da 1598 a 1647 lire al chilo. Quanto alle massaie, la loro impressione è che gli aumenti siano anche più sensibili di quelli registrati dagli uffici di statistica: e ci son stati citati casi di filetto a 2200 e più lire al chilo. Abbiamo chiesto un chiarimento su questo contrasto ai macellai e il loro presidente, signor Arturo Quirighetti, ha cominciato col contestare le cifre sia della Camera di Commercio sia del .Comune: «In realtà — 1 >. sostenuto — i prezzi all'h rosso segnano in questi giom. degli aumenti anche se non sensibili; quelli al dettaglio, invece, possono essere considerati stabili eccezion fatta per il sanato salito j di circa cento lire al chilo a causa di rialzi all'ingrosso. Per il filetto — ha amemsso il rappresentante dei macellai torinesi — si è arrivati a superare in certi casi anche le 2200 lire al chilo: ma la disponibilità è cosi piccola e la richiesta così grande che certi negozianti vanijo qualche volta a comprarlo dai loro colleghi e concorrenti per soddisfare un cliente >. In sostanza il signor Quirighetti sostiene che un certo aumento si è effettivamente verificato per le carni di qualità più fine e ricercata, mentre sono stabili gli altri tipi: il bollito costa sempre da un minimo di 600 a un .massimo di 900 lire al chilo, lo spezzatino da 900 a 1200 lire. Le statistiche avrebbero il torto di tener conto solo'xiella coscia e del filetto; le massaie, di chieder solo queste parti più pregiate. Quanto al macellai, secondo 11 loro presidente, avrebbero solo la colpa di essere in troppi (805 a Torino) e di dover vivere ciascuno sulla vendita di esigui quantitativi. ■ Senza voler polemizzare, resta incontestabile il fatto che la carne è in Italia troppo care, e che il consumo, già fra 1 niy bassi del Paesi progrediti, tende non ad aumentare ma a diminuire: a Torino, si è pasasti da un consumo procapite di 38,99 kg. nel 1955 a 38.01 nel 1956. Gli ultimi aumenti non possono che accentuare questo fenomeno negativo, e i primi ad essere danneggiati saranno proprio i macellai. Ai quali, nel loro interesse e in quello generale del- i!ginmleccnsuI a1repiosgdppl'vnilstieleptegddd(ndrmcqincostlidgliccag40a ddtol'chNcrrtopppczapinecvpC((rsFCdbdsnltrla collettività, spetta di farelB■iiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiliiiiiiltiii i! massimo sforzo per evitare gli aumenti che si verificano in un genere già cosi caro. E', un appello particolarmente vivo nell'imminenza delle Feste, e registriamo l'assicurazione dataci dal presidente che per Natale e Capodanno non ci faranno spostamenti sui cartellini dei prezzi.

Persone citate: Arturo Quirighetti

Luoghi citati: Carrù, Chivasso, Italia, Moncalieri, Moncalvo, Piemonte, Torino