Il presidente Gronchi ha inaugurato i corsi delle Scuele ili applicazione

Il presidente Gronchi ha inaugurato i corsi delle Scuele ili applicazione II Capo dello Stato ospito por un giorno dolio nostra città Il presidente Gronchi ha inaugurato i corsi delle Scuele ili applicazione Brevi parole agli ufficiali: «Nessun .tee può guardare con tranquillità all'avvenire, se non sodo assolte le minime necessità della difesa» - Il discorso del ministro Taviani sulla preparazione delle forze armate II Presidente della Repubblica è intervenuto ieri alla inaugurazione dell'Anno Accademico della Scuola di Applicazione d'Arma. Dalla Prefettura, dove Gronchi aveva trascorso la notte, il corteo presidenziale, scortato da corazzieri in motocicletta ha raggiunto, alle ore 10, il Pa. lazzo dell'Arsenale. Sotto l'androne dello storico edificio erano ad attendere il Capo dello Stato, il ministro della Difesa, on. Taviani; il sottosegretario on. Bovetti; il capo di Stato Maggiore dell'Esercito gen. Lluzzi; il comandante della regione militare gen. Re e 11 comandante della Scuola gen. Ja-nnelli. Nel cortile d'onore, Gronchi ha passato in rassegna una compagnia del 22" reggimento fanteria < Cremona > con bandiera e banda e una rappresentanza di ufficiali e sottufficiali della Scuola. Al termine dello schieramento hanno, reso omaggio ài Presidente 'le autorità civili: il vicepresidente della Camera onorevole Rapelli; il sen. Jannaccone, in rappresentanza del Senato e il sindaco avvocato Peyron. La cerimonia dell'inaugurazione dell'Anno . Accademico si è svolta nell'Aula Magna dove erano 300 invitati, 630 ufficiali allievi del primo e secondo corso e 180 ufficiali di complemento che compiono un periodo di aggiornamento. Gronchi e le autorità prendevano posto al tavolo della presidenza. Il comandante della Scuola, in un breve discorso, ha ricordato le origini dell'Istituto e le sue prospettive future. Dal 1051 le tre scuole di Applicazione d'Arma (Fanteria e Cavalleria, Artiglieria, Genio e Trasmissioni) sono riunite a Torino. Gli ufficiali in «servizio permanente» usciti dalle Accademie compiono qui due anni di specializzazione. L'apertura ufficiale dell'Anno Accademico è stata proclamata dal capo di Stato Maggiore Generale. Egli nel suo discorso ha sottolineato l'importanza che; una -preparazione sempre più accurata dei quadri delle Forze Armate acquista in relazione ai continui progressi dei mezzi bellici. Ha pei preso la parola il ministro Taviani che ha rivolto un caloroso ringraziamento al Presidente della Repubblica per la sua vìsita alla Scuola. « II costante e affettuoso interessamento del Capo dello Stato per le Forze Armate è di sprone e incoraggiamento — ha detto — per lo sforzo duro, non sempre compreso e non privo di sacrifici, che gli Stati Maggiori, i quadri e il personale tutto, militari e civili, devono compiere in questo momento tanto . delicato di evoluzione tecnica ». « L'esercito italiano — ha proseguito il ministro — si adegua con rapidità - e intelligenza alle nuove esigenze della difesa. Le manovre del l'anno scorso e di quest'anno si sono svolte nel quadro atomico con l'impiego di missili L'anno prossimo quattro battaglioni di m'issili (per un complesso di circa venti rampe di lancio) entreranno a far parte delle Forze Armate Italia n», a fianco dei reparti missi listici della- S.E.T.A.F., che nel Vambito della N.A.T.O., alle dipendenze del nostro generale Albert, già da due anni sncvm<bpetqqssddldazrdsdcssdfpdshidèpcmfuhrtdsvrvtz^iiiiiMtiiiit Miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiriit iiitui sono schierati nel settore nord-est ». Dopo aver accennato ai complessi problemi che il nuovo armamento determina, il ministro Taviani ha concluso: < Desidero, alla presenza ambita del Presidente della Repubblica, esprimere un vivo elogio per l'eccezionale attività degli Stati Maggiori, dei quadri e del personale tutto in questa opera diffìcile e gravosa che ha un solo esclusivo scopo; la difesa, nel quadro della solidarietà occidentale,, della pace, della dignità e della libertà del popolo italiano». Infine ha parlato il Presidente della Repubblica. Dopo aver espresso la sua soddisfazione di trovarsi in mezzo ai rappresentanti dell'esercito che dedicano la propria attività al servizio del Paese, Gronchi ha detto: «Dopo la fine della secónda guerra mondiale si pensò che la meccanizzazione, spinta sino all'estremo limite, diminuisse l'importar, za del fattore uomo. A mano a mano però che progredisce la formidabile potenza dei mezzi, noi sentiamo' che questi mezzi hanno bisogno soprattutto dèlia intelligenza, della volontà e del carattere dell'uomo. Questa è una verità che mi conforta perché, qualunque sia la gerarchia! di potenza e il costo dei mezzi tecnici, una volta riaffermato il valore dell'elemento uomo, miche i paesi minori hanno una funzione <in svolgere in una più ampia solidarietà delle nazioni che intendono difendere la libertà senza rischiare di essere poco più che vassalli dei grandi». Gronchi ha proseguito augurandosi che, quanto gli uomini vanno preparando, gli uni contro gli altri, per una diffidenza reciproca, per ora purtroppo insuperabile, non abbia occasione di essere applicato. « Ma è certo — ha soggiunto — che nessun Paese può guardare con tranquillità all'avvenire, se le minime esigenze di una difesa non sono assolte coraggiosamente e con accettazione di sacrifici da parto di tutti». :" 4 . Rivolgendosi agli ufficiali allievi il Presidente ha cosi concluso: « Giovani, io sono certo che voi non considerate soltan- iiiiiiiiiiiiiiiiitiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiititiiiiiiiiiiiiiiii to professionalmente l'attività che vi si apre dinanzi, anche se ad essa è legato il vostro avvenire. In voi è presente una luce di idealità nella quale si riflette la grandissima funzione educatrice che la vita militare pud esercitare nel nostro Poe- se. A mantenere viva questa ■liiiimiiimiiiiimiiiiiiimiiHiiiiiiiiiiiiiimiiii luce, le tradizioni della Scuola torinese contriibuiscono in modo decisivo ». Alle 14,30 il Presidente, che aveva partecipato a un rinfresco e ad una colazione nel Circolo ufficiali, ha lasciato la Scuola diretto a Porta Nuova, dove alle 15 è ripartito per Roma: Il presidente Gronchi parla agli. ufficiali della Scuola

Luoghi citati: Cremona, Italia, Roma, Torino