Uccide tre persone e ne ferisce oltre tre sparando fucilate dalla finestra sui passanti

Uccide tre persone e ne ferisce oltre tre sparando fucilate dalla finestra sui passanti La strage d'un vigile urbano impazzita forse per Vasiatiea Uccide tre persone e ne ferisce oltre tre sparando fucilate dalla finestra sui passanti Ha risposto con la prima scarica al salato d'un conoscente - Poi ha esploso altri colpi contro chi soccorreva il ierito - Morti an bimbo di 7 anni e una ragazza di 10 • Il folle si è arreso ai carabinieri e al sindaco (Dal nostro corrispondente) Reggio Calabria, 6 dicembre, \Un vigile urbano, colto da.una improvvisa crisi di follìa, ha imbracciato un fucile sparando contro un gruppo di sei persone che si erano soffermate sotto la finestra di casa sua, uccidendone tre e ferendo le altre tre. Il pazzo si è poi barricato in casa, mentre la gente del vicinato, terrorizzata, si è allontanata dalia zona per timore che il folle potesse spargere altro, s..ngue. Infine egli si è arreso ai carabinieri e al sindaco del paese. ■Protagonista del tragico episodio, avvenuto a Sinopoli, Comune ad 80 chilometri da Reggio Calabria, è il vigile urbano Antonio Caruso, di 42 anni, sposato e padre d'una bimba di 7 anni. I carabinieri hanno potuto ricostruire a distanza di qualche ora, nei minimi particolari la strage compiuta dal folle. Il vigile Caruso,'ritornato in servizio qualche giorno fa dopo un attacco di influenza asiatica, abitava in un alloggio al primo piano di un edificio del rione S. Vito, a non più di cento metri dal municipio. La guardia, che stamane si era regolarmente recata al lavoro, aveva fatto ritorno alla propria abitazione'poco prima delle 16. \Si era, quindi, affacciato • alla \finestra in attesa della moglie '."- della figlia, uscite per delle compere. Ad un certo momento, il signor Antonio Visconti di 50 anni, di passaggio per la strada, vistolo alla finestra, gli ha chiesto notizie sul suo stato di salute. La follìa scoppiò violenta in quell'istante: il Caruso, rientrato in camera, ritornò dopo pochi secondi con un fucile imbracciato. Lanciando un urlo disumano, il vigile ha sparato un colpo che ha raggiunto in- pieno li Visconti, il quali si nante. Alcuni passanti, visto cadere l'uomo ferito, sono accorsi in suo aiuto. Il Caruso, sempre affacciato alla finestra, ha ricaricato il fucile per ben otto volte e ha fatto fuoco ripetutamente su quanti si avvicinavano al Visconti: Intanto, richiamati dagli spari, dalle vicine abitazioni erano- usciti alcuni bambini, tra cui ti piccolo Antonio Triboli di 7 anni e Domenica Oraziano di 10 anni, i quali, pure, scino stati colpiti a morte da altri proiettili sparati dal folle. Una fucilata ha raggiunto, anche il quarantunenne Carmelo Graziano precipitatosi nella strada nel tentativo di trattenere la sua piccola Domenica inconsciamente reca- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiunniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiui 6 abbattuto al suolo sangui-1 tasi incontro alla morte spinta da infantile curiosità. Sulla strada sono rimaste distese e intride di sangue sei persone: tre morti e tre feriti. Oltre ai due piccoli è stato ucciso anche il cinquantenne Natale Cannizzaro; feriti gravemente Antonio Visconti ;e.;* <l Graziano, padre della piccola Domenica. Per questi due, ricoverati nell'ospedale di Reggio, sono pcé he le speranze di saivizza, terzo ferito, per fortuna solo< leggermeitte, è il signor Rocco Papalia, di 43 anni, uno dei primi soccorritori del Vi¬ sconti. Di fronte allo spettacolo delle sue vittime, rimaste immobili sotto casa sua, il Caruso restò por qualche attimo come sbigottito, poi chiuse la finestra e rimase in agguato dietro i vetri. Ora la strada era deserta: gli abitanti del vicinato occhieggiavano terrorizzati dietro le imposte abbassate, mentre sul selciato i tre feriti continuavano a perdere sangue. Dopo qualche minuto, arrivarono i carabinièri e coraggiosamente, sfidando la follìa del vigile che rimaneva appostato dietro la finestra, raccolsero i tre feriti facendoli poi portare all'ospedale. I militi hanno subito provveduto a circondare la zona in modo da tener lontana la'folla poiché ti Caruso, ancora con l'arma in pugno, minacciavo di sparare su quanti avessero tentato di avvicinarsi alla casa. I primi tentativi per ricondurlo alla ragione, sono risultati infruttuosi. Solo dopo che il sindaco di Sinopoli, Giuseppe lusitano, e il capo guardia, Rocco La Rosa, lo avevano wiuitato ripetutamente ad arrendersi, facendo appello alla loro vecchia amicizia e assicurandogli che nulla gli sarebbe successo, il folle si è deciso a erettore la arma. Due carabinieri hanno allora abbattuto l'uscio e il milite Rosario Frìgione è entrato decisamente nella casa immobilizzando il Caruso. Non appena il forsennato, ammanettato, ha oltrepassato la soglia della sua abitazione, la folla gli si è lanciata contro per linciarlo. Solo l'intervento deciso dei carabinieri, postisi a protezione | dello sparatore, ha potuto evitare che la gente infierisse su di lui. Il Caruso è stato condotto nella locale caserma e tenuto sotto buona guardia in attesa che giungesse il furgone cellulare da Palmi. La folla, intanto, raccoltasi sotto l'edificio della caserma, tentava di nuovo di linciare il pazzo quando è stato | fatto salire sul furgone col quale è stato trasferito alle carceri di Palmi. Sul posto sono giunti successivamente il Procuratore della Repubblica di Palmi ed il comandante della Compagnia dei carabinieri di Reggio Calabria. Dopo oltre un'ora, quando la calma è ritornata nella zona, i corpi dei tre morti sono stati rimossi e trasportati nella sala mortuaria del locale cimitero. „ 1 m. d.

Persone citate: Antonio Caruso, Antonio Visconti, Carmelo Graziano, Natale Cannizzaro, Rocco Papalia, Visconti

Luoghi citati: Palmi, Reggio Calabria, Sinopoli