Tambroni denuncia Te gravi irregolarità nell'amministrazione di Lauro a Napoli di Delio Mariotti

Tambroni denuncia Te gravi irregolarità nell'amministrazione di Lauro a Napoli I risultati dell'inchiesta ordinata dal Governo Tambroni denuncia Te gravi irregolarità nell'amministrazione di Lauro a Napoli "L'attività comunale ha trascurato ogni criterio di prudenza creando un pauroso disavanzo che, nell'aprile scorso, era di oltre 33 miliardi di lire,, - "Il personale è più che doppio rispetto all'organico e il sindaru procede ad erogazioni nel modo più scanzonato ed impensato,, - "Almeno il 10% degli elettori iscritti 'ne"e (irte non dovrebbe figurarvi,, Roma, 6 dicembre. La situazione amministrativa de! comune di Napoli, di cui c. sindaco l'armatore Achille Lauro, è stata esposta stamane alla Camera, con crudezza di linguaggio, dal Ministro dell'Interno. Cinque erano le interpellanze presentate all'Assemblea sul problema del funzionamento della civica amministrazione di Napoli, a Arma rispettivamente degli on.li Caprara (pei), Caflero (pmp), Roberti (msi), Sansone (psi), Rublnacci - Jervollno (de), tutte concordi nel chiedere di conoscere i risultati dell'inchiesta disposta sul Comune dal ministro Tambroni. Durante la discussione della prima mozione, quella Caprara, si è avuto un vivacissimo scambio di battute del deputato comunista con il ministro degli Interni. Caprara (pei) — Il cattivo funzionamento dell'amministrazione di Napoli non è cosa nuova ed è da deplorare che soltanto oggi il governo sia intervenuto, mentre in passato non ha sentito il dovere di intervenire... IiTambroni — allora io non i mini-[ricoprivo la carica di stro dell'Interno. Caprara — Ma ministro dell'Interno era ugualmente un democristiano. Tambroni — Se voi intendete portare la questione sul plano della speculazione politica, mi rifiuto di rispondere. Caprara — Due figli di un assessore sono stati assunti dall'amministrazione comunale... Tambroni — Non c'è alcuna delibera di assunzione. Caprara — E perché allora, signor ministro, non è venuto a dircelo prima? Tambroni (levandosi in piedi) — Qui non siamo In Corte d'Assise. Non posso accettare questo tono da comizio, irriguardoso per il Governo e per l'Assemblea. Caprara — Non accetto lezioni da lei. Rispetti 1 deputati. L'esposizione del ministro Tambroni, dopo lo svolgimento delle interpellanze, è stata assai particolareggiata. < Gravissima — ha detto il ministro — è la situazione finanziaria del comune di Napoli espressa con chiara evidenza dal pauroso crescendo del disavanzo di bilancio- Bolo in parte giustificato con i- ?»asso livello dell'economia locale e con l'incremento naturale delle spese afferenti ai servizi assistenziali ». Dopo aver ricordato le preoccupazioni della Commissione centrale della Finanza locale ed i formali inviti rivolti a Lauro perché fossero incrementate le entrate secondo la effettiva capacità contributiva della popolazione e perché fossero rigorosamente limitate le spese, il Ministro ha continuato: < L'Amministrazione di Napoli non aderì a questi criteri e continuò disinvoltamente a Iscrivere a bilancio stanziamenti sproporzionati, anche nel settore delle spese facoltative e a trascurare, per contro, il potenziamento dei cespiti di entrata, sì che nell'aprile scorso il bilancio preventivo del corrente esercizio si presentava con l'enorme disavanzo di circa trentatré miliardi e mezzo di lire. Parve allora fondato il convincimento che le cause di una così patologica situazione fossero da ricercarsi nei criteri amministrativi: da qui l'adesione del governo alle sollecitazioni di una inchiesta amministrativa ». « Dall'inchiesta sono emerse gravi deficienze e irregolarità diffuse e sistematiche dell'attività comunale, apparsa improntata a trascuratezza di ogni criterio di oculata e prudente amministrazione, nonché ad una assoluta carenza di controlli interni e organizzazione tecnica dei servizi, oltre ad una eccessiva prodigalità nell'erogazione del pubblico denaro >. Vani furono i richiami della Commissione centrale per la Finanza locale, che dispose anche il rinvio del bilancio ad un ulteriore esame del Consiglio: < L'Amministrazione Lauro respinse le censure dell'organo di controllo confermando un deplorevole modo di agire e offrendo la prova di quanto negativamente possa influire sulla buona amministrazione una pregiudiziale di ordine politico. Pertanto la Commissione centrale è stata costretta a procedere ad una radicale revisione del bilancio, ciò che ha consentito di ridurre il disavanzo di circa nove miliardi >. Nell'avvertlre che sono in corso provvedimenti diretti a normalizzare 1 servizi (commissari sono stati posti all'anagrafe, all'ÈCA, alle finanze e al servizio elettorale del Comune di Napoli), il ministro ha affermato che « sono state comunicate all'autorità giudiziaria talune risultanze particolarmente Indicative ». Poi ha proseguito: «In particolare è emerso che le entrate effettive (esigue per 11 mancato incremento dei tributi) ammontanti a dodici miliardi nell'ultimo bilanciò, non sono neppure sufficienti a coprire le spese ingentisslme del personale il cui numero (più che doppio rispetto all'organico) ascende a quattordicimila unità. L'amministrazione Lauro continua tuttavia ad assumere nuovi dipendenti in aperta dimenticanza delle limitazioni volute dalla legge ». Nei servizi sociali l'onere del Comune di Napoli è insostenibile; nelle diverse forme di assistenza dominano le procedure irregolari: «Nel 1956 — ha dichiarato Tambroni — per i soli ricoveri di beneficenza si è avuta una spesa di circa un miliardo. Uguali criteri vigono nel settore della spedalità. Si trascura ogni disposizione di legge e al tempo stesso non ci si preoccupa di recuperare le somme erogate a favore degli abbienti: si assumono medici oltre le più larghe necessità, si acquistano e si distribuiscono medicinali non consentiti dalle leggi. « Migliaia di ordinanze del Sindaco sono sottratte ad ogni forma di controllo. Spesso non vengono nemmeno pubblicate e si sovrappongono in modo caotico. Confusa e irregolare è la situazione degli appalti. Anche quando v'è l'autorizzazione regolare, il Sindaco di Napoli varia 1 progetti a suo criterio. Frequenti sono le anticipazioni a ditte appaltataci, personalmente e irritualmente prescelte dal Sindaco. Il risul tato è che sui versamenti fatti ad appaltatori e fornitori del Comune è d'uso trattenere una percentuale che viene versata ddcsddspfd«nLre(ip«cdlad«zpdèin un conto speciale del Sindaco, extra bilancio, e il Sindaco procede ad erogazioni nel modo più scanzonato e impensato ». Rincarando la dose sull'amministrazione del « comandante » Lauro, Tambroni ha accennato alle molteplici violazioni commesse nel settore delle automobili del Comune, dove l maggiori abusi coiicer nono sia l'uso privato di auto comunali sìa l'uso da parte del Municipio di automezzi privati: «44 macchine del Comune sono state assegnate in dotazione al personale e 33 prese a nolo e poste a disposizione di persone di fiducia del sin daco ». Non meno gravi sono le Irregolarità nella tenuta delle liste elettorali (Lauro ebbe una maggioranza di circa trecentomila voti) : « A seguito di una indagine fatta su una sola parte di esse — ha detto Tambroni — si ha motivo di ritenere che almeno il dieci per cento, degli elettóri iscritti non dovrebbe figurarvi'. Anche il servizio anagrafico si presenta paurosamente invecchiato e mal ordinato ». Il .ministro ha voluto qui sottolineare di «aver fatto il suo dovere fino in fondo»: Furono adottati opportuni rimedi fin dal 1955; nell'agosto scorso fu decisa l'inchiesta. E' chiaro dunque che la speculazione politica non trova giustificazione. Le sinistre vogliono approfittare della situazione a scopi di propaganda. Il Ministero dell'Interno ha il dovere di imporre l'osservanza .iiuMiitii>uMiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii della legge a tutti 1 Comuni, 1da chiunque amministrati. I « E' necessario che -il sindaco Lauro si penga nella stesposizione di tutti gli altri sindaci italiani, nel rispetto della legge e delle funzioni dello Stato, non essendo possibile, in democrazia,- nessuna posizione di privilegio ». Le repliche sono state influenzate dalle gravi parole del ministro: Caprara (PCI): « Da tempo noi avevamo denunciato il malgc verno di Lauro»; Cafiero (PMP): «La risposta del Ministro è oscura e insoddisfacente»; Roberti (MSI) : « II governo tuteli gli interessi della cittadinanza napoletana»; Sansone (PSI): « Presenteremo una mozione e chiederemo lo scioglimento dell'amministrazione di Napoli»; Jervolino (DC): «Sono amareggiato per il buon nome di Napoli»; Greco (PMP): « Le denunce sono false ». Molte sono state le interruzioni, talune violentissime. Il presidente Leone ha regolato con fermezza l'infuocata seduta. Tanto infuocata che si è avuto un pugilato nei corridoi. Erano passate le ore luiiinwmmimiiiinMiniMiMiiiimiiiimiiim 14, i deputati affluivano nel « transaslantico ». Spadazzl, monarchico lauri- no, irritato per i sogghigni del monarchici covellianl, ha gridato, volto ad essi: «Mascalzoni, siete stati fatti uomini con i soldi di Lauro! Meritereste di essere presi a pedate! ». Gli si è buttato contro il covelliano Lenza: « Pendagli da forca, siete! ». Un istante dopo 1 due erano avvinghiati scambiandosi schiaffi, pugni e calci. Parole di biasimo si levavano Intorno: alcuni deputati democristiani di Napoli commentavano vivacemente la condotta di Lauro, i brogli elettorali: «Hanno fatto votare cinquemila monache mentre risulta che a Napoli ve ne sono millecinquecento... ». L'on. Amato, fedele del « comandante», s'è rivoltato di scatto: « Senti chi parla! Con tutti 1 brogli che avete fatto a Roma! Del resto, noi amministriamo anche 1 conventi ed è giusto che le monache votino per Lauro. Noi slamo uomini, e voi no... ». Delio Mariotti