La radio alimentata dal sole

La radio alimentata dal sole La radio alimentata dal sole Poiché oramai abbiamo portato le' faccende nostre nella altissima atmosfera, fin dove essa svanisce nello spazio vuoto, slamo in attesa di due eventi che in queste ore o nelle prossime dovranno aver luogo lassù. Il primo è. la messa in orbita del satellite americano (e forse mentre scriviamo queste righe già esso ha iniziato le prime rivoluzioni intorno al nostro pianeta). Un missile a tre stadi, di tipo < Vanguard », è incaricato di questa impresa, già preannunciata e minutamente descritta da a: ni, e che la recente < vittoria di tappa » dei sovietici nella gara dei missili ha non poco svuotato di significato. In questo episodio, la cautela, la segretezza, la furberia dell'Oriente hanno avuto buon gioco dell'entusiasmo, del candore, della pubblicità praticati dagli americani; i quali anche in queste ultime ore hanno preannunciato il luogo e I! giorno del lancio, facendo — per cosi dire — partecipe tutto il mondo della trepidazione per l'taBicuro esito di un esperimento di tal fatta. I russi invece diedero l'annuncio di questi eventi a successi ottenuti: essi, com'è probabile, avranno avuto delle prove fallite, delle perplessità, dei rinvìi, delle scadenze non rispettate; ma gli altri non ne hanno avuto notizia. SI sa che la libertà di stampa e di discussione, la pubblicità anche parziale nelle decisioni e nella destinazione delle spese di Stato, rendono più difficile e lenta l'opera dei governanti. Sarebbe perciò ingiusto dire che da una parte si è furbi e dall'altra l'opposto: questo è uno dei tanti episodi che dimostrano che la libertà è difficile: esige più pazienza, più fatica, più avvedutezza (ed è anche per questo che le tentazioni ad abbatterla, la- libertà, sono molte e. prepotenti). L'impresa americana presenta differenze da quella sovietica; per il peso del satel- loide che è di molto minore, per l'orbita sua che è di poco inclinata sull'Equatore (mentre gli Sputnik seguono orbite di poco inclinate rispetto a un piano meridiano); ma altresì per un particolare decisamente vantaggioso: la presenza di batterie solari. ■ Come è noto, qualche anno fa un gruppo di fisici americani, ora « Premi Nobel » (Pearson, Chapin, Fuller"), hanno preparato speciali lastrine fatte con cristalli di silicio, contaminati ad arte con boro nella parte superficiale e con arsenico nella parte interna. Queste lastrine che gli inventori chiamarono «biscotti », anzi « wafer », sono collegati fra di loro a mezzo di un circuito a formare una batteria. Proprietà preziosa di questo apparato è che, esposto alla luce del Sole, si produce nel suoi cristalli una separazione di cariche elettriche e ne risulta un gettito di corrente. Queste batterle che vanno dunque a luce solare sono già state adoperate per caricare accumulatori per uso telefonico in distretti di campagna. Messe dentro i satelliti, dietro a flnestrette di cui è appositamente munita la loro superficie metallica per lasciare entrare la luce del Sole, le batterie potranno servire ad alimentare i radiotrasmettitori dei satelliti stessi. Non accadrà più che le batterie si scarichino, come è avvenuto negli Sputnik, i quali ad un certo momento hanno cessato di trasmettere. Esse saranno alimentate dal Sole stesso, tre quarti d'ora si e tre quarti d'ora no, a norma della rapida rotazione del satellite intorno alla Terra, Il secondo avvenimento che si sta aspettando in cielo è la fine del razzo vettore del primo Sputnik e forse la, fine dello Sputnlk'stesso: se è vero che una comunicazione di scienziati sovietici ha dato per certi questi eventi nelle prossime ore: ma è tutto da veder». Didimo

Persone citate: Chapin, Fuller, Pearson

Luoghi citati: Sputnik