II vice-sindaco resta in carica anche dopo l'esonero e la denuncia

II vice-sindaco resta in carica anche dopo l'esonero e la denuncia La complessa questione del Comune di Alessandria II vice-sindaco resta in carica anche dopo l'esonero e la denuncia Il signor Giovanni Oreste Villa non ha lasciato il suo ufficio in Municipio, avendo presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza che lo dichiarava "non eleggibile,, (Dal nostro inviato speciale) Alessandria, 2 dicembre. Un ' nuovo episodio si è aggiunto alla vicenda che ha per protagonista il vice-sindaco di Alessandria, signor Giovanni Oreste Villa. Già oggetto d'un provvedimento prefettizio di ineleggibilità alla carica di consigliere comunale, dalla stessa prefettura è giunta ora contro dì lui alla Procura della Repubblica una denunzia per abuso d'ufficio o per rivelazione di segreti d'ufficio. Raccontiamo cronologicamente i fatti, che hanno origine nel 1948. A quell'anno risale una richiesta della prefettura rivolta al municipio, nella quale si "chiedono tre « nominativi > fra cui scegliere il rappre sentante del Comune nella sezione speciale per i tributi locali 'presso la giunta provinciale amministrativa. Il Comune li fornisce, la prefettura ne sceglie uno e lo insedia nella càrica: Ma qualche mese dopo lo esonera perché il prescelto non è'consigliere comunale, e il prefetto'invita il sindaco a indicargli un componente della civica amministrazione. 'La lettera prefettizia, del 1° nòveml-re '48, precisa: «Non costituisce ostacolo la disposizione-contenuta nell'art. 26 della legge comunale e provinciale, giacché, data la particolare funzione della G.P.A. in tale sede speciale, non si "ritengono operanti le incompatibilità del citato art. 26, come è stato anche ravvisato dal ministero dell'Interno ». (L'articolo suddetto avverte che non possono far parte della G.P.A. i sindaci e gli assessori dei Comuni della provincia). ;il sindaco segnala allora l'assessore Cocito, il quale prende possesso della carica. Ma nel '52 egli non viene rieletto consigliere, e la prefettura lo dimette dalla G.P.A. Previa nuova"'Segnalazione comunale, al sub posto viene nominato, con decreto prefettizio 20 aprile 1952, .il consigliere comunista e vice-sindaco Giovanni Oreste Villa. Egli conserva la carica per tutta la durata del mandato; viene rieletto alle elezioni del '56, e r'tiene di poterla conservare. Ma in sede di convalida il consigliere d.c. Crosio solleva eccezione sull'eleggibilità del Villa, data la sua appartenenza alla sezione speciale per i tributi locali. Il ricorso è respinto dal consiglio comunale. Un altro però ne viene presentato in prefettura, da un semplice elettore (pure d.c), ed esso trova accoglimento. Il Villa, dichiarato decaduto dalla carica di consigliere, si dimette dalla G.P.A. e ricorre alla Corte d'appello di Torino. Gli viene dato torto, con sentenza dichiarata immedi-? tamente esecutiva; il sindaco gliela notifica, ma il Villa ricorre in Cassazione, e intanto non si muove dal suo ufficio di vice-sindaco. '. " Egli invoca a proprio favore l'applicazione della circolare ministeriale diretta ai prefetti in data 21- giugno '51, nella quale è detto: « Il candidato proclamato eletto e il consigliere dichiarato decaduto, devono ritenersi in possesso della carica sin al giorno in cui, esauriti-tutti gli stadi giurisdizionali, ne siano eventualmente spogliati da una decisione dell'autorità competente che faccia deflnitivamenta stato, né più soggiaccia a ulteriori impugnative ». In attesa però d'una decisione definitiva e inoppugnabilmente esecutiva, la federazione comunista di Alessandria ha diffuso giorni fa un opuscolo: «Storia d'una cattiva azione della democrazia cristiana contro jl vice-sindaco Giovanni Oreste ViHa o l'amministrazione comunale ». Esso ha una parte oapositlva .e .una parte polemica. L'Opuscolo è illustrato da una fotografia del Villa, di aspetto gaio e sorridente, e da quattro riproduzioni fotografiche del carteggio prefettura - municipio,, che comprendono la richiesta prefettizia del 1° novembre '48 contenente la interpretazione dell'art. 26, e il decreto di no- mina del Villa del 29 aprile '52. La riproduzione in facsimile di tale carteggio è stata rite- mila illecita e illegale dalla Prefettura, e il vice-prefetto dott. Piazza è stato incaricato di svolgere un'inchiesta. Conclusione di essa è stata una denunzia alla Procura della Repubblica a carico del Villa per la violazione dell'art. 323 C. P. (abuso d'ufficio) o dell'art. 326 C. P. (rivelazione dei segreti d'ufficio). Da parte D.C. si esclude nell'azione intrapresa qualsiasi movente politico. Noi agiamo nell'interesse della legge, desideriamo che venga rispettata la legge, dicono sostanzialmente per spiegare la loro battaglia. A sua volta il Villa obietta che nella prima vertenza, quella che ha per oggetto la sua eleggibilità, nessuna incompatibilità esiste fra la carica di consigliere comunale e quella di componente della G.A.P., come ha illustrato il Prefetto nella sua lettera del 1° novembre '48. Quanto alla seconda vertenza, i documenti pubblicati non potevano esser considerati segreti anzitutto perché non ne avevano la qualifica, e poi perché egli H aveva ampiar mente prodotti sia in consi glio comunale che al processo in Corte d'appello, La Procura della Repubbli oa sta esaminando la contro veisi&, ma si prevede che il responso non si potrà avere ^nto presto r g. t. llimilllllllllllllllllllllllllllllIllillllllllllllllllllU Il vice-sindaco Villa

Persone citate: Cocito, Crosio, Giovanni Oreste, Giovanni Oreste Villa

Luoghi citati: Alessandria, Comune Di Alessandria, Torino