Processati tre collaborazionisti già condannati a morte due volte
Processati tre collaborazionisti già condannati a morte due volte Processati tre collaborazionisti già condannati a morte due volte Solo due presenti in aula; uno è di Aosta e l'altro di Milano - Accasati di aver partecipato a rastrellamenti e di omicidio di partigiani Perugia, 27 novembre. S'è iniziato questa mattina, davanti ai giudici dell'Assise di Appello, il processo a carico di tre collaborazionisti, due dei quali vengono giudicati a piede libero e un terzo in contumacia. Presenti in aula sono l'excomandante della guardia nazionale repubblicana Carlo Fornero di 59 anni, da Aosta, e il cinquantatreenne Giovanni Zola, da Milano, anch'eglì componente di un reparto armato della repubblica sociale. Assente, invece, il tenente Mario Iannuzzi. di 63 anni, da Napoli. Tutti e tre devono rispondere di collaborazionismo e omicidio, per cui dalla Corte d'Assise speciale di Casale, nel luglio '45, e dalla Corte d'Assise di Torino, nel gennaio '46, erano stati condannati a morte. Già un'altra volta, nel novembre 1955, i giudici dell'Assise perugina presero in esame il procedimento, ma lo rinviarono dopo le prime battute a nuovo ruolo par disporre la citazione di altri testimoni e per stabilire — come da richiesta del Pubblico Ministero — se competente a giudicare fosse stata la Corte Costituzionale. Ora il procedimento è tornato alla Magistratura ordinaria, avendo la Corte Costi tuzionale dichiarato la sua in competenza. I tre devono rispondere di partecipazione a rastrellamenti processi e condanne a morte di numerosi partigiani della brigata « Tom >, che operava nei pressi di Ovada, azioni in cui persero la vita una quindicina di combattenti per la Libertà. La sfilata dei testimoni si è iniziata nella seduta pomeridiana e sono passati davanti ai giù dici a deporre numerosi ex-commilitoni, militi, tra cui anche un sacerdote, don Emilio Bosco, che assistette all'esecuzione dei tredici partigiani appartenenti alla brigata < Tom », che vennero catturati il giorno avanti in una operazione di rastrellamento effettuata dai tedeschi. Egli non ha potuto dire se gli attuali imputati fossero sul luogo della esecuzione, al poligono di tiro; comunque, in caserma a Casale Monferrato, in quella mattinata si trovavano sia il maggiore Fornero che il milite Zola. I testi Claudio Pagella, Felice Balbezzati, Dante Galletti, Quinto Palazzini, Pietro Zanzottero. Benedetto Augìno, Bru no Mestorini e Giuseppe Cancelli hanno dichiarato che durante l'esecuzione il Fornero e lo Zola non erano presenti al poligono di tiro. Si prevede che la sentenza verrà emessa domani. brzrdlnpltppmV
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