A Cervinia i discesisti azzurri si sono allenati per i «mondiali»

A Cervinia i discesisti azzurri si sono allenati per i «mondiali» Agii ordini deli'austriaco Senger e di Nogler A Cervinia i discesisti azzurri si sono allenati per i «mondiali» Giuliana Chenal Minuzzo si prepara e intende tornare all'attività agonistica-Brillanti prove della Poloni-Fiducia nei giovani-I due titoli europei del quattordicenne Carlo Senoner, piccolo e biondo aspirante scultore della Val Gardena (Dal nostro inviato speciale) Cervinia, 26 novembre. Silvana e Donatella sono le minuscole e simpatiche figlie della signora Giuliana Chenal Minuzzo, l'azzurra che, non molto tempo addietro, fu la *mammina volante» del nostro sci. Senza volerlo, le due bimbe òju personàggi a formato ridotto, hanno giocato un ruolo importante: per loro, solo per loro, la Minuzzo abbandonò lo sport. Adesso Silvana e Donatella sono cresciute, pur se la più piccola ha solo dieci mesi e la mammina, proprio all'inizio della stagione che vedrà il mese di gennaio a Badgaslein la disputa dei campionati del mondo, un po' s'è fatta prendere dalla nostalgia. La colpa, forse, è stata delle azzurre che, qui a Cervinia, si son radunate nel suo albergo per l'allenamento collegiale agli ordini di Lacedelli, come sempre nelle funzioni di burbero benefico. La Minuzzo Chenal, ritrovatasi nell' am biente, ha calzato gli sci dopo trenta mesi di inattività, e, per quanto appena convale scente da un attacco di asia tica, non ha sfigurato nel confronto con le atlete di mag gior fama. Le prove disputatesi sino ad oggi, che la comitiva si è sciolta, erano un po all'acqua di rose. Impegnative si, .ma non troppo. Però, se ' andate in giro ad informarvi dei tempi registrati dai crono metri, vi trovate di fronte al muro del silenzio, anche le giovanissime, come la Demetz che ha H anni appena ed un treccino che la fa sembrare ad una bambola, rispondono con l'ombra di un sorriso che cela a stento la bugia: « Non so, nessuno lo sa!». Qualcuno «lo sa». E può darsi che una graduatoria quanto mai ufficiosa e che ri portiamo con- ampio beneficio d'inventario sia la seguente. Avanti a' tutti la Jole Poloni, spregiudicatissima, nonostante che per ben dieci volte, nella sua breve camera, sia stata costretta a portar il .gesso per altrettante fratture poi la Vera Schcnone; poi la Carla Marchelli, apparso ancora legata nei movimenti. 'Poif Ecco, Lisa Zecchini, la ■signorinetta veronese, insieme con la Giuliana Minuzzo Chenal. Ed altre voci dicono che ■la Giuliana abbia fatto meglio ancora, che in una prova sia finita terza o addirittura seconda. Logico, il pensierino. A Cervinia, la <mammina» anche se è prodiga di smentite, ci pensa su. In programma c'è un nuovo raduno a Selva di Gardena, La < mammina » risponderà presente, decisa a provare. Se i tempi le daran ragione, e se, soprattutto, slancio e sicurezza torneranno quelli di una volta, il «rientro in nazionale può esser dato come sicuro. E' una notizia grossa, di quelle che agitano l'ambiente, diviso tra il « prò » ed il « contro ». A Badgastein, i posti disponibili sono solo quattro e, pur se è presto per parlarne, la lotta per accaparrarsi la trasferta, avrà fasi palpitanti. Tre sciatrici già dovrebbero sentirsi certe della selezione, la Marchelli, la Schenone e la Poloni. Ma la quarta? Chi sarà la quarta? ■ Ugual incertezza regna tra gli azzurri. In ventiquattro si sono radunati a Cervinia. Istruttori Senger, l'austriaco « ohe è tornato dall'America proprio per riprendere in cura gli italiani, ma che in America rientra dopo i « mondiali » e , Nogler. Riuniti insieme, i campioni di casa già ben noti, vale a dire Alberti, i due Burrini, Milianti, con i rincalzi, cioè i giovani già affermati come Siorpacs ed Helmut Gartner, con i « giovanissimi », i « nuovi », dei quali i più in gamba sono quattro gardenesi, che, tutti insieme, uanno alla scuola d'arte della scultura in legno. I quattro si chiamano Carlo Senoner, quattordici anni, piccolo e biondo, dite volte campione europeo dcali juniores l'anno passato in Jugoslavia, Felice De Nicolò, Enri¬ cnvflpazdPrrisadsdppgLpE co Senoner e Riccardo Gluck. tre ultimi sono sedicenni. I responsabili non abbondano in chiacchiere. Ma si avverte lontano un miglio che le faccende non van male. L'allenamento è servito, con quel pizzico di emulazione tra gli anziani e le reclute, emulazione che, almeno per ora, non dovrebbe sfociare in polemica. Perché a Badgastcin, tranne risultati a sensazione nelle gare che precedono i campionati, i giovanissimi resteranno fuori squadra a farsi le ossa per gli anni prossimi, per le Olimpiadi. Anche se i « bocia » altoatesini vengon giù sparati per le discese come palle da schioppo, abilissimi, veloci, ben impostati tecnicamente. Gli anziani — anfani di maglia azzurra, non di età, ben inteso — li' conosciamo bene. La stagione passata han fatto poco, in campo internazionale. E chi li allena, s'arrabbia. «Devono mettere giudizio in corsa. Devono imparare a controllale i nervi, per sapere dove si può e dove invece non si deve rischiare ». In proposito si sbandiera l'esempio di Zecchini. In prova è il migliore, in gara l'ansia gli fa velo agli occhi. E si rimpiange Demetz: è caduto, si è spezzato una gamba. La terza volta, in tre anni. Addio allo sport, purtroppo. Con il capitombolo della Berera (frattura ad una gamba, anche per la ragazza di Bergamo) è l'unica nota triste del raduno di quassù. Ora, azzurre ed azzurri si son dati l'arrivederci a Selva, per il periodo di allenamento, durante il quale verranno operate le selezioni. I giovani, in particolare, sono sotto controllo, già si intravedono i frutti di un lungo e paziente lavoro. Se a Selva le condizioni di innevamento non saranno ritenute soddisfacenti, l'appuntamento è per Cervinia. Qui si troveranno, lungo il mese di dicembri; i francesi, gli austriaci, ed una carovana « mistero » composta di una quarantina di persone. Russi, forse o finlandesi. In casa nostra, piano piano, si cercano i migliori. Quattro donne * sei uomini che gareggeranno ai «mondiali». Le azzurre, senza sottintesi, puntano ai titoli, gli azzurri sperano in onesti piazzamenti alle spalle dei soliti fuoriclasse austriaci. In attesa che i giocani maturino. A meno che qualcuno, Siorpaes per esempio, si decida a bruciar le tappe. Son ragazzi che possono riuscire, i «nuoui». Ragazzi seri e tranquilli. Tanto seri e tranquilli da far mormorare sottovoce: « Troppa grazia, Sant'Antonio. I cavalli da corsa devono essere estrosi » Il che, anche se non sembra, costituisce una specie di complimento all'ennesima potenza per l'impegno dei giovanissimi Gigi Boccacini

Luoghi citati: America, Badgastein, Bergamo, Cervinia, Jugoslavia