L'ex-presidente del Moto Club fallito a causa del ciclone
L'ex-presidente del Moto Club fallito a causa del ciclone L'ex-presidente del Moto Club fallito a causa del ciclone La relazione sul dissesto - Cominciò come costruttore di motociclette e tini con i telai per trasporti funebri Il curatore del fallimento di Nettali Ollearo, costruttore di motociclette e figura nota nel mondo sportivo, ha presentato al giudice delegato dott. Romagnoli una dettagliata ricostruzione delle vicende commerciali dell'expresidente del Moto Club torinese. L'Ollearo iniziò la propria attività nel 1919 con una piccola officina per riparazioni di motocicli in corso Valentino 33. Si trasferì nel '24 in via Mezzcnile 13 dóve acquistò uno stabile come sede della sua Industria e per abitazione. Nel 1939 si dedicò anche alla produzione di camioncini; per tutto il periodo bellico si occupò della fabbricazione di lavatrici automatiche. Finita la guerra, riprese la costruzione delle motociclette che esportava anche in Argentina. Ultimamente preparava telai per veicoli a velocità ridotta e destinati a tras- porti funebri. Erano rimasti a lavorare soltanto due operai. Il 28 ottobre scorso su istanza dello stesso Ollearo, 11 Tribunale dichiarò il fallimento. Nell'esamlnare le cause del tracollo 11 curatore, rag. Aghemio, non sottovaluta il grave danno provocato dal ciclone che abbattè la Mole. -Quella sera, furono distrutti steccati e' tribune e fu impossibile lo svolgimento di un circuito motociclistico. Ne derivò una controversia civile tuttora in corso. Osserva inoltre il curatore che l'Ollearo, non tanto preoccupato della propria azienda, - quanto mosso dal suo spirito, entusiasta e filantropico, si lasciò sempre attrarre da effimeri miraggi sportivi che purtroppo dovevano rivelarsi rovinosi; venendo ad incidere negativamente sulla sua già pericolante situazione patrimoniale. L'Ollearo compi anche qualche operazione rischiosa da cui tuttavia esulò sempre l'interesse personale. Tutto ciò che è rimasto, è l'immobile di via Mezzenile e l'officina attrezzata con impianti e macchine di vecchio tipo: per un valore di 8 milioni e 600 mila lire. Il passivo si aggira sul 20 milioni di lire.
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