Uccide con una fucilata al capo il marito addormentato nel letto

Uccide con una fucilata al capo il marito addormentato nel letto Uccide con una fucilata al capo il marito addormentato nel letto Nella stessa camera riposava il bimbo di dieci mesi -1 rapporti fra i due coniugi erano tesi perché l'uomo non voleva lavorare e pretendeva ubbidienza da tutti Bergamo, 22 novembre. Un grave fatto di sangue è avvenuto questa mattina verso le ore 3 in un cascinale alla periferia della .città, nei pressi di Redona: una donna, Anna Maria Gargantini, di 28 anni, ha ucciso con un colpo di fucile al cranio il marito, Sandro Mancarella, di 30 anni, che dormiva accanto a lei nella stanza da letto. Unico testimone della tragedia, il figlioletto Angelo Ilvert, di 10 mesi, che, ignaro di quanto stava accadendo, riposava tranquillo nella sua culla, a fianco del letto dei genitori. L'assassina è stata tratta in arresto due ore dopo, quando sul posto sono giunti 1 carabinieri; non ha opposto resistenza, né ha tentato minimamente di fuggire. Ha pronunciato poche parole: « Finalmente è finita, se non l'avessi ammazzato io, lui avrebbe ucciso me ». ' Secondo quanto si è potuto accertare, \ la Gargantini e il Mancarella si erano ritirati nella loro stanza con il figlioletto ieri sera verso le ore 22,30; fino a mezzanotte i" vicini di casa li avevano sentiti gridare e litigar^. Poi la don¬ iiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii na, quando ha visto 11 marito addormentato, ha impugnato il fucile da caccia, che si trovava in un armadio della stanza, e gli ha sparato un colpo a bruciapelo in piena fronte: la morte dell'uomo è stata istantanea;' il proiettile, calibro 12, gli ha fatto letteralmente saltare vìa la scatola cranica. Al rumore dello sparo il piccolo Angelo ai è svegliato e si è messo a piangere, mentre accorrevano alcuni parenti della donna e altra gente del vicinato; l'assassina non ò però apparsa per nulla turbata: si è seduta su una sedia in attesa dell'arrivo dei carabinieri. Quale 11 movente del delitto? Gelosia? Vendetta? Follia? E' difficile stabilirlo. Di certo si sa che la Gargantini e il Mancarella, che s'erano sposati l'anno scorso In aprile, non sono poi mai più andati d'accordo. Essi s'erano conosciuti nel settembre del 1955 nel sanatorio di Garbagnate: il Mancarella, ohe era nativo di Siracusa, era degente per una malattia polmonare, mentre la Gargantini prestava servizio in qualità di infermiera. Dopo alcuni mesi, malgrado l'oppo- immimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii sizione dei parenti della donna, i due decidevano di sposarsi ed -il giovane meridionale andava a vivere a casa della moglie, impegnandosi ad aiutare il suocero nel lavoro del campi. Il Mancarella, però, — come ha accertato l'inchiesta dei carabinieri — si guardava bene dal lavorare e pretendeva che tutti ubbidissero ai suoi ordini. In questi ultimi tempi il siracusano diffidava di tutti e né i parenti né 1 conoscenti, potevano più entrare nel cascinale. Il fratello di Anna Maria Gargantini, Angelo, era stato più volte minacciato, tanto che aveva dovuto cambiare abitazione. Minacce avevano subito anche il padre della giovane e un cugino, cosi che da parecchi mesi l'atmosfera s'era fatta arroventata. Il Mancarella aveva preteso anche che la moglie gli versasse quel poco danaro che guadagnava' andando a servire-presso una famiglia., La Gargantini Io scorso mese s'era recata da un avvocalo per avviare la pratica di separazione legale, ma poi s'era pentita e aveva scritto al legale di sospendere tutto perche 11 marito non voleva assolutamente saperne. Cosi la Gargantini e il Mancarella erano andati avanti a furia di scenate e di litigi: questa mattina la donna, che recentemente aveva accusato un forte esaurimento nervoso, forse in un improvviso accesso di follia non ha esitato a uccidere l'uomo che le aveva resa la vita impossibile. X&jMf'' Dopo il sopraluogo dell'autorità giudiziaria il cadavere del Mancarella è.stato trasportato alla camera mortuaria del cimitero di Bergamo, mentre la donna, che ha reso agli inquirenti piena confessione, è stata trasferita nelle carceri di Sant'Agata.

Luoghi citati: Bergamo, Sant'agata, Siracusa