Giornata di drammatici interrogatori

Giornata di drammatici interrogatori li giovane sospettato di aver sterminato la famiglia Giornata di drammatici interrogatori Non ancora risolto il mistero della strage in via Piossasco - Qualcuno ha aperto la chiavetta del bocchettone del gas, ma non ci sono elementi decisivi per accusare Francesco Yirdis - Egli continua a negare e mantiene davanti agli investigatori un atteggiamento indifferente - Il fermo è stato prorogato fino a sabato - Si controlla il suo alibi - Oggi i funerali delle tre vittime La tragedia di via Piossasco 24, in cui sono morti Maria Virdis e 1 figli Giovanni e Giuseppina, è ancora avvolta nel mistèro. Contro il figlio superstite. Francesco, 1 sospetti della polizia si erano concentrati fin dalla scoperta del dramma, all'alba di martedì. Dopo due giorni di interrogatori, questi sospetti non hanno mutato nome: vale a dire, non si sono trasformati in prove di colpevolezza né in riconoscimento di innocenza. La Procura della Repubblica, di fronte alla complessità della vicenda e a qualche lacuna nell'alibi del ragazzo, ha autorizzato la Questura a trattenerlo fino a sabato Dopodiché, se non saranno emersi sicuri elementi di accusa nei suoi confronti, Francesco Virdis- sarà rilasciato, come impone la legge. Colpevole' o Innocente, Francesco Virdis rivela un carattere sconcertante. Martedì sera, sospeso l'intérrógatorlo in Questura, era stato trasferito alle « Nuove » ih una cella del reparto « isolamento». Un'ora dopo, dormiva pro£ fondamente. Rd ha dormito tutta la notte. Senza incubi, senza sintomi di angoscia che sarebbero stati giustificabili non solo con l'eventuale rimorso, ma anche col dolore per la distruzione della sua famiglia. Quando ieri mattina due ageriti del commissariato di Borgo Dora sono andati a prelevarlo in carcere, 11 Virdis li ha accolti con queste parole: «Siete venuti a liberarmi?». Gli hanno risposto: «No, prima dobbiamo rivolgerti ancora qualche domanda ». Il giovane ha alzato le spalle, seguendoli attraverso i corridoi con passo sicuro e senza lasciar trapelare timore o ansia. Al commissariato, si 6 seduto tranquillamente di fronte al dott. Beztlpctnurcd Bnti istini e ai marescialli Trovato e Speranza. Senza scomporsi, senza palesare esitazioni, ha ripetuto il racconto d) cosa aveva fatto lunedi sera, di come aveva scoperto la tragedia; di come si era comportato subito dopo. Inùtile tendergli trancili, interromperlo nei punti cruciali per sottolineare una esitazione o una discordanza. Ad un certo punto, il funzionario cambiò tattica, cercò di vincere col sentimento quella freddezza quasi assurda. « Hai ragio- ne r-' gli disse —, non sci stato tu ad aprire il gas. Tu non c'entri, con la morte dei tuoi. Appunto per questo devi aiutarci. Pensi che tua madre avesse qualche ragioni' per togliersi la vita? ». Francesco si limitò a rispondere: «Non lo so ». Eguale risposta diede alle domande sugli eventuali motivi, clic potrebbero aver spinto al suicidio il fratello Giovanni la sorella Giuseppina. L'.interrogatorio insisteva sul modo col quale il Virdis aveva trascorso la serata di lunedi, fino alle due e mezzo di notte, ora in cui egli afferma di esser rincasato scoprendo la strage- del familiari. Le spiegazioni del ragazzo risuonavano monotone', con un tono rassegnato: èra uscito da casa sul tardi, era andato al caffo, aveva guardato la televisione e giocato al « flipper », poi era uscito a passeggiare con una ragazza Incontrata casualmente nel locale. Infine, era andato a casa e aveva fatto la raccapricciante scoperta. « A che ora sei uscito di casa? « Saranno state le dicci e mezza o le undici, non ci ho badato ». Impossìbile fargli precisare l'ora esatta, che sarebbe uno degli elementi più sicuri della sua innocenza o della sua colpevolezza. Alcuni clienti del bar di via Beinasco — dove il Virdis trascorse qualche ora, lunedi sera ,-t hanno dichiarato alla polizia che il ragazzo aveva fatto la sua comparsa nel locale poco prima delle 23. I coinquilini delle vittime affermano che ogni sera — all'infuori del sabato — l'alloggio del Virdis piombava nel silenzio e nell'oscurità dopo le 22, al massimo dopo le 22,15. Giovanni e Giuseppina dovevano alzarsi di buon'ora per andare al lavoro, perciò si coricavano piuttosto presto. Altrettanto faceva Ih madre. La polizia basa 1 suol sospetti su) Francesco Virdis ricostruendo cosi le modalità del crimine: verso le 22 la madre, il fratello e la sorella si coricano. Francesco si sdraia anche lui, vestito, sul lètto. Circa un'ora dopo, quando 6 sicuro che gli altri si sono addormentati, apre la manopola del gas ed esce. A questo punto, una parola definitiva dovrebbe 'dirla il perito settore sulla scorta degli eBami del visceri delle vittime. Purtroppo, nemmeno la scienza medicolegale è in grado di stabilire l'ora esatta della morte. Alle 14,30 di oggi, Francesco Virdis ha pregato il commissario di sospendere l'interrogatorio. « E' tardi, non si mangia? » ha chiesto. Da un ristorante gli hanno fatto portare un piatto di pastasciutta itii e un quarto di pollo. Ha mangiato con appetito, poi ha sostenuto con l'abituale calma un nuovo interrogatorio. Portando il discorso sulla madro del ragazzo, uno degli inquisitori ha accennato alla possibilità di ricondurre il Virdis all'obitorio. E lo ha esortato: « Pensa alla giustizia divina, non a quella degli uomini ». Francesco è apparso turbato da queste parole, ha chinato la testa per un attimo. Ma si ò ripreso subito, ed ha risposto: «Se c'è di mezzo un assassinio, tocca a voi scoprirlo. Siete della polizia, avete la possibilità di sapere tante cose. Io non so niente, invece ». Alle 18.15, sono giunti al commissariato due funzionari della Hobile, a prendere in consegna il Virdis. Il dott. Maugerl voleva interrogarlo ancora con la speranza di aprire una breccia In quella muraglia di controllata indifferenza. « Vieni, andiamo » lo hanno Invitato 1 due della Mobile, « Meno male, per oggi è finita » ha mormorato 11 Virdis, ravviandosi i capelli con la mano. Oggi allo 14,30 si svolgeranno 1 funerali delle tre vittime. Francesco Virdis è ricondotto alle Nuove dopo i lunghi i'nte rrogatorl di ieri in Questura