I problemi dell'immigrazione dal Sud discussi al Consiglio Provinciale
I problemi dell'immigrazione dal Sud discussi al Consiglio Provinciale "Torino non può affrontare da sola tuffo questo peso» I problemi dell'immigrazione dal Sud discussi al Consiglio Provinciale ■ Il prof. dona (PLI): «Dal '51 al '56 120 mila persone sono affluite a Torino'* - Il sen. Marconcini (DC): «Quattro le' cause del fenomeno : economiche, psicologiche, intellettuali e politiche» - Nel Sud il 28% della popolazione è in reale miseria: alcuni comuni pagano il treno a chi si. trasferisce nel Settentrione - Un convegno degli enti locali del Nord I problemi dell'immigrazione dal Sud, le conseguenze sui bilanci comunali, i rapporti fra l'economia del Nord e quella del Sud sono stati oggetto ieri pomeriggio di un'lungo dibattito in Consiglio Provinciale, La discussione è stata aperta dal consigliere liberale prof. Jona il quale aveva presentato due interpellanze sulla difesa delle classi produttrici della provincia (in relazione alla legge che favorisce con investimenti e sgravi fiscali determinate attività artigiane e industriali) e sull'emigrazione interna. « Torino e i torinesi — ha detto il prof. Joha — sono abituati a fare affidamento sulle proprie forze. Ma l'opera che siamo chiamati a compiere per dare casa e lavoro a quei nostri compatrioti non & e non deve essere considerata come un problema locale. Noi siamo disposti,, fuori da ogni spirito campanilistico, a collaborare e a fare sacrifici; ma occorre u?i convegno di amministratori comunali e provinciali delle regioni del Nord per esaminare il fenomeno che può assumere aspetti pericolosi per la nostra economia». Si calcola che a Torino, dal •81 al '56 si siano stabiliti 120 mila immigrati contro i 55 mila di Milano, i 30 mila di Genova, i 5 mila di Napoli. Pare che nel meridione ci siano dei sindaci di piccoli centri che, per alleggerire la disoccupazione locale, paghino il viaggio verso il Nord ai cittadini che vogliono emigrare. Il fenomeno migratorio pone i nostri comuni dinanzi a nuovi problemi: idrici, di viabilità, scolastici, ospitalieri. .«St sistetnano in alloggi decorosi i «baraccati» e i € càntinicoli * — ha continuato il prof. Jona — e il risultato-e di far occupare cantine e baracche da nuovi venuti, mentre l'alloggio _nuovo diventa provvidenziale risorsa di subaffitto .81 arriva cosi all'assurdo che per sistemare gli immigrati che stanno nelle condizioni più pietose si spremono le scarse finanze locali ». Occorrono programmi organici, i; :quali però-richiedono dispóni-' .bilità di decine di miliardi ohe ,i comuni e la provincia-di Torino non hanno. A . Dopo ayerèìacceinnato allegri-, sufficienze della legislazione, 11' relatore ha suggerito, oltre ad un convegno di amministratori comunali e provinciali del Nord, contatti tra i sindaci dei nostri comuni con i loro colleghi del Sud. « È' necessario che questi ultimi siano spinti a fare opera di chiarificazione e di persuasione fra i loro concittadini spiegando che venire al Nord senza, essere capaci di eseguire un lavoro qualificato;\ U espone alle più amare delusioni ». TX sen. Marconcini (de) ha - ;\ T esaminato le cause del fenomeno migratorio. Sono di quattro specie: economiche, psicologiche, intellettuali e politiche. Economiche: la miseria, i bassi salari, la disoccupazione e la sottoccupazione del Sud sono i fenomeni più appariscenti. Basti pensare che secondo l'Inchiesta Vigorelli sulla misèria, il 28 per cento delle popolazioni meridionali si trova in condizioni dì mincr's. reale, mentre la percentuale si abbassa al Nord all'1,5 per cento soltanto. Cause psicologiche: l'oratore le ha individuate soprattutto nella tendenza del ceto medio del Sud verso gli studi umanistlc:, che producono l'inflazione nelle uriversltà. Mancano i tecnici, gli ^prenditori, sovrabbondano l letterati e gli .avvocati Lo sfogo di questo Indirizzo sono gli impieghi statali: tra 1 dipendenti dei soli Ministeri finanziari il 62 per cento è costituito da meridionali. Cause intellettuali: soltanto il 50 per cento dei ragazzi che iniziano la scuola nel Sud riesce ad arrivare alla licenza di ierza elementare; questo abbassa il livello attitudinale della popolazione in cui sono numerosissimi i manovali, pochi gli specializzati. Le indagini dei distretti parlano chiaro su questi punti: di fronte ad una media nazionale del 33,21% di scarsa attitudinalità, si hanno punte del 67,3 per cento in provincia di Enna e del 72,4% in provincia di Agrigento. Infine esistono le cause politiche: mancanza di spirito di associazione, cooperativistico ecc. che contribuiscono ad impedire un più alto tenore di vita e a mantenere le popolazioni in stato Al arretratezza. La soluzione, secondo il sen. Marcom-ir1" non va cercati qui nel Nord, ma all'orione, con l'attuazione del piano Vanoni creando nel Sud aree industriali, casse di credito agrario, prevedendo esenzioni fiscali su vasta scala. Si tratta del resto di una politica già suggerita, cent'anni fa, dallo stesso Cavour che aveva visto in questi termini la soluzione del problema-meridionale. In campo legislativo il senatore ..democristiano ha dichiarato di ritenere legittimo -l'intervento detto Stato: <La libertà r— ha -detto — non è lesa se si interviene nell'interesse dei lavoratori per aiutarli a godere dell'effettiva libertà economica, ha mancanza di ogni regolamentazione dell'immigrazione favorisce mvece lo sfruttamento da parta di quelle infauste pseudo cooperative di lavoro che iugulano la mano coopera e approfittano vergognosamente dello stato di bisogno dei cosiddetti associati; e favorisce anche il crumiraggio, il vizio, il delitto >. ; Il consigliere Tosi (p.s.i.) ha esposto alcune cifre: dal '38 al '55 il reddito medio prò capite nel Nord è aumentato da 190 mila lire (rivalutate) a 250 mila lire annue; nel Sud da 105 mila a 108 mila lire; la disoccupazione industriale dal '51 al '55 è diminuita nel Nord del 12%, ed è aumentata sdzstIndÓcdsmesn3dmdslagpshtsnimrizvllhtlGvrriAnel Sud del 23%. La disoccu ipazione generale nel meridione ì è aumentata nello stesso periodo del 33,40%. Le ragioni di questo fenomeno vanno ricercate, secondo il consigliere 111li :lII 1111 11111111i 1111111U11111M1111[11111111111 1 ! socialista, nel fatto che il 40% de: fondi della Cassa del Mezzogiorno. sono finiti alle industrie del Nord, mentre soltanto il 20% degli investimenti Iri sarebbe stato impiegato nel Sud. Sono seguiti altri interventi dei consiglieri Resiale (marp), Óttello (de), Cominotti (pei) che ha sollecitato un'inchiesta dell'ufficio del lavoro a proposito dello sfruttamento della mano d'opera degli immigrati e ha richiamato l'attenzione sulle aree depresse che esistono nella nostra provincia a 30-40 chilometri da Torino. Il dott. Sotgiu (pei) si è soffermato sulle condizioni sanitarie degli immigrati. Il dott. Gastaldetti (de) ha sostenuto che l'economia del Nord non ha avuto alcun danno dall'immigrazione, anzi che in certi campi, come nell'agricoltura (le nostre campagne si spopolano e hanno bisogno di braccia) l'aiuto degli immigrati è indispensabile. Hanno concluso la discussione l'aw. Ajma e Ruffa (pei): il primo ha insistito sul fenomeno della delinquenza, favorito dalla posizione di illegalità in cui, grazie alla sopravvivenza della legge fascista, si trovano molti immigrati. Quasi tutti gli oratori, a cui l'ing. Valente risponderà nella prossima seduta consiliare, hanno giudicate ormai superate e nocive le vecchie leggi sull'urbanesimo ancora in vigore. Gli immigrati non possono trovare lavoro se non hanno la residenza; non possono ottenere la residenza se non hanno lcrvfvpscccslnlpndntzlpsentsdlStarrpS«q lavoro. E' in questo circolo chiuso l'orlg'.iie dì molte disperate situazioni. Bisogna innovare, nella legge, e soprattutto favorire l'immigrazione del Sud verso le nostre campagne. E' proprio perché l'immigrante si sente molte volte clandestino, che cerca rifugio nella grande città dove può più facilmente confondersi con gli altri. In apertura di seduta il pre sidente aveva commemorato l'on. DI Vittorio e Giandomenico Cosimo, combattente della lotta di Liberazione e fra i primi membri della deputazione provinciale del CLN, che è deceduto l'il novembre scorso nel Nicaragua.
Persone citate: Cavour, Cominotti, Giandomenico Cosimo, Marconcini, Ruffa, Sotgiu, Vanoni, Vigorelli
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