A giudizio l'operaio che sparò alla moglie e al presunto amante

A giudizio l'operaio che sparò alla moglie e al presunto amante A giudizio l'operaio che sparò alla moglie e al presunto amante Imperia, 12 novembre. Comparirà domani in Corte d'Assise, il muratore Giovanni Sessa, di 43 anni, residente a Imperia, imputato di tentato uxoricidio e tentato omicidio aggravato. Il Sessa, nato a Nizza, lavorava a Monte Carlo, ma ogni sabato faceva ritorno ad Imperia ove risiedeva. Durante queste sue assenze egli era tormentato dalla gelosia: sospettava che la moglie avesse una relazione con lo straccivendolo Angelo Gasparro, di 48 anni. La mattina del 7 agosto dell'anno scorso, il Sessa decise di fare una sorpresa: anziché recarsi al lavoro tornò a casa. Giunto alla sua abitazione vi trovò la porta chiusa. Stava per allontanarsi quando udì la voce della moglie che dall'interno parlava con qualcuno. Allora attraverso un fine strino entrò in casa e si armò di un fucile da caccia calibro 14. Quindi si recò in cucina e qui trovò la moglie Angiolina Gizzi di 44 anni e lo stracci vendolo Angelo Gasparro. Questa vista parve confermare i sospetti del Sessa, che incominciò a sparare: una fu cilata alla moglie che rimase colpita alla regione mammellare per cui fu trattenuta due mesi all'ospedale, dopo essere stata in pericolo di vita; due colpi contro il Gasparro, che si era dato alla fuga e che fu raggiunto da un solo proiettile, in modo non grave. Terminata la sparatoria, il Sessa si dette alla fuga, ma dopo quattro giorni si presentò ai carabinieri, dicendo che non aveva voluto uccidere, ma solo dare una lezione ai due. Questi, a loro volta, hanno negato che tra di loro esistesse una relazione: la visita del Gasparro era dovuta al fatto che egli intendeva far recapitare a casa sua, a Senerchia, un pacco per mezzo di un figlio del Sessa che vi doveva andare.

Luoghi citati: Imperia, Nizza, Senerchia