Povere e squallide scuole

Povere e squallide scuole Povere e squallide scuole Vetri non lavati da oltre 2 anni, pareti non imbiancate da 7, banchi vecchi di tre o quattro gene razioni e in alcune aule mancano addirittura - Cestini per la carta e calamai offerti dagli scolari Se una donna di casa lavasse 1 vetri del suo alloggio ogni due anni, che cosa si direbbe di lei? E come si potrebbe leggere e lavorare in una stanza dove la luce filtra a mala pena tra la patina scura deposta dallo « smog > sui vetri? Ebbene, questo succede in alcune scuole di Torino, dove un vecchio regolamento stabilisce che i vetri siano lavati ogni due anni. Chi li lava? Non certamente 1 bidelli che si rifiutano di salire sulle scale e di lavorare in condizioni di pericolo; dal momento che il Comune non lì assicura contro i rischi del lavoro. Assunti con la qualifica di « spazzini municipali » è molto se 1 custodi delle scuole lavano i vetri fin dove arriva 11 braccio, come ci diceva una direttrice. Cosi, in alcune classi, hik-cio quelle esposte a Nord (alla Vittorino da Feltre tanto per citarne una), si tengono le luci accese tatto il giorno, in attesa che arrivi la squadra di fatica del municipio che non sì fa vedere da più di due anni. E nemmeno I pavimenti sono dappertutto puliti come si vorrebbe: la segatura dovrebbe essere distribuita dalla stessa squadra di fatica, che ha troppo lavoro per arrivare a tutto. Ma non sono soltanto queste le ragioni per cui le scuole della nostra città sono squallide e poco accoglienti: «La mia bambina maggiore — scrive una mamma — frequenta per il secondo anno la Pascoli, dove i vetri sono opachi di antica sporcizia, i muri hanno un colore indefinibile ben lontano dal bianco c le ragnatele abbondano sui soffitti. E in queste condizioni ci vengono a dire che le aule sono state " accuratamente disinfettate " per l'asiatica/ ». Le pareti delle scuole dovrebbero essere imbiancate ogni anno; ci sono aule, in edifici anche molto importanti e centrali, che non vedono la calce da sette anni. Per sopperire a questi inconvenienti, molti maestri fanno dei veri sacrifici : per esempio, alla scuola Allievo, un gruppo di insegnanti trasformati in decoratori, elettricisti, falegnami, durante le vacanze estive, hanno imbiancato le aule, trasformato ogni locale di«ponibile in luoghi accoglienti per i ragazzi, creato sale di giochi, laboratori, ecc. Dicono : « Ci arrangiamo: non è questo un verbo che si coniuga spesso da noi in Italiat ». E ci si « arrangia » anche In quelle scuole dove le maestre hanno chiesto agli allievi di provvedere ai calamai o ai cestini per la carta straccia. I maestri però non possono provvedere anche per i banchi di scuola. La popolazione scolastica,' l'ha pubblicato ieri « La Stampa », è in rapido aumento. Oltre alle aule, mancano 1 banchi per far sedere gli scolari. La Vittorino da Feltro ne ha riesumati alcune decine da un sotterraneo, tanto per ammobiliare quattro classi: « Piuttosto scassati — confermano gli scolari — c brutti in confronto a quelli nuovi delle altre S'i classi ». Alla VIdari, che è una scuola nuova, ne hanno chiesti al Comune 90 nuovi e 218 da sostituire, all'Allievo ne mancano 41, alla Duca d'Aosta 60, tanto che si devono tener chiuse le tre aule nuove dell'ampliamento, alla Fontana 60. E cosi via. Dove si sledono I bambini? Stanno intorno alla cattedra, come alla Fontana, o si sledono sulle predelle In altre, come alla Cozzi e all'Allievo, « si vive giorno per giorno sugli assenti ». come dicono le direttrici. E gli assenti sono ancora 11 6-8 per cento. E' noto che il Consiglio comunale, proprio alla vigilia dell'apertura delle scuole, ha negato l'approvazione ad una delibera per l'acquisto di circa 1500 banchi che sembrava costassero troppo. *Quclli che ci sono in certe aule — afferma una direttrice — sono veochi di tre e anche quattro generazioni. Ho delle maestre in servizio dal IDli che hanno ri..,» sempre gli stessi banchi, tii rabberciano alla meglio perché servano, ma sono scomodissimi ». Sono anche inadatti, molte volte: è accaduto due giorni fa a bimbi di prima di non poter arrampicarsi sui banchi troppo alti per loro, e a bimbi di quarta di non riuscire ad infilarsi In banchi troppo piccoli. Purtroppo in parecchie, anzi troppe scuole, ci sono carte geografiche di trent'anni fa, il materiale didattico è scarso, i muri grigi, 1 vetri sporchi, i banchi antligienici. E questo accade a Torino.

Persone citate: Feltro

Luoghi citati: Aosta, Feltre, Torino