Macmillan afferma che è finita l'èra degli "splendidi isolamenti,,

Macmillan afferma che è finita l'èra degli "splendidi isolamenti,, Macmillan afferma che è finita l'èra degli "splendidi isolamenti,, "Nessun paese, neppure il più forte, può agire oggi da solo„ Scienziati inglesi negli Stati Uniti per il "pool„ scientifico (Nostro servizio particolare) Londra, 9 novembre. In un importante discorso di politica estera, il Primo Ministro ha dichiarato che « nessun paese, neppure il più forte, può agire oggi indipendentemente. L'èra degli splendidi Isolamenti è tramontata ». Macmillan ha parlato al termine del tradizionale suntuoso pranzo offerto dal sindaco della City, cui erario invitati ambasciatori, uomini politici e personalità del mondo finanziario. Tema del lungo .discorso è stato il nuovo principio dell'* interdipendenza », che il Premier ha ampliato in un vigoroso invito ad una sempre più' stretta cooperazione occidentale, anche se ciò comporterà una rinuncia ad una parte della propria sovranità. La'prima applicazione pratica dell'xinterdipendenza» — ha detto Macmillan <— si vedrà al grande convegno di Parigi della NATO. « Se il nuovo spirito riuscirà a far lievitare la massiccia struttura degli Stati moderni, se sarà tradotto in misure pratiche e concrete, esso diverrà il cemento che rinsalderà il bastione della libertà ». Il Premier ha sostenuto che un primo grande passo è stato compiuto con la creazione del Mercato Comune, e che un secondo verrà fatto con l'attuazione dell'area di liberi scambi. «Naturalmente — ha continuato — i nostri legami più stretti e preziosi sono con il Commonwealth. L'area di libero scambio deve essere pertanto congegnata in modo da non Indebolire questi vincoli. Un fatto è evidente. Che un rafforzamento della Europa Occidentale andrà a beneficio di tutto 11 mondo, e quindi anche del Commonwealth». Macmillan ha concluso con queste parole: « Sebbene un abisso ideologico divida i Paesi del inondo in due gruppi, essi vengono sempre più avvicinati, magari contro la loro volontà, dalle realtà della vita e dai trionfi della tecnica. E' giunto il momento di riconoscere che una politica del tutto indipendente, in campo economico, militare e diplomatico, è divenuta inconcepibile sia per noi che per tutti gli altri Paesi ». Anche Spaak ha insistito oggi, ancora una volta, sulla necessità della collaborazione interalleata. In un discorso pronunciato oggi a Edimburgo, il Segretario generale della NATO ha auspicato un migliore coordinamento, sul piano scientifico, della difesa occidentale. L'aiuto di cui l'Europa ha bisogno — ha dichiarato Spaak — non deve consistere solo in truppe americane ma anche in < armi moderne fornite dagli Stati Uniti ai loro alleati europei».- Il lancio degli Sputnik — egli ha proseguito — deve attirare la attenzione dell'Occidente sul pericolo di disperdere i suoi sforzi. I recenti colloqui tra Eisenhower e Macmillan dimostrano che c i due membri più potenti del'alleanza atlantica hanno dato l'esempio, formulando concetti nuovi ed audaci, i quali potrebbero davvero rappresentare la no stra salvezza». Spaak ha concluso affermando che < la NATO rappresenta la più grave sconfitta" della di-(plom zia sovietica dopo la fìne|delu guerra >, e che pure nel caso in cui — come egli ritiene — i russi < non si stiano preparando metodicamente alla guerra, non bisogna indurli In tentazione ». Può essere oppor tuno — ha detto Spaak — riflettere sul fatti d'Ungheria, L'accenno ai « concetti nuovi ed audaci » si riferirebbe ad un plano anglo-americano per una grande alleanza di 50 Paesi, i cui sforzi difensivi verrebbero coordinati da un'autorità centrale sotto la protezione nucleare di Londra e Washington. Scopo principale del piano sarebbe — <secondo fonti diplomatiche inglesi — la riorganizzazione politico-militare-economica del mondo non comunista. Lo schema generale del piano — che Spaak starebbe discutendo in questi giorni a Londra — verrebbe esaminai •• nella prossima Conferenza, della NATO a Parigi' e nei successivi incontri degli esponenti dei patti di Bagdad e della Seato. Entro il mese partirì. alla volta di Washington una missione britannica incaricata di gettare le basi del previsto pool scientifico anglo-americano la cui costituzione è stata decisa durante i recenti colloqui tra Eisenhower e Macmillan. Notizie attendibili riferiscono che la missione sarà diretta dal primo consigliere scientifico del Ministero della Difesa, sir Frederick Brundrett. Di essa faranno parte, tra gli altri, il direttore dei programmi nucleari, sir William Penney, e il capo della sezione missili Robert Cockburn. Scopo delle conversazioni di Washington sarà quello di dare il vìa alla creazione di uno «stato maggiore scientifico unificato» grazie al quale Gran Bretagna e Stati Uniti potranno' affrontare con le migliori probabilità di successo il grande compito che attende i due Paesi alleati: annullare i vantaggi scientìfici temporaneamente acquisiti dai sovietici e riaffermare la definitiva superiorità del mondo libero. in. c.