Scienziati che combattono l'aria inquinata delle città

Scienziati che combattono l'aria inquinata delle città UNA CONFERENZA EUROPEA A MILANO Scienziati che combattono l'aria inquinata delle città Al congresso partecipano 23 nazioni con una cinquantina di delegati (Dal nostro inviato speciale) Milano, 7 novembre. A Milano si è iniziata oggi la « Conferenza europea sugli inquinamenti atmosferici». Impropriamente l'atmosfera inquirata viene chiamata smog. Quei... parola è stata importata da Londra, e con essa i londinesi definiscono la loro nebbia densa e pesante, carica di esalazioni e di pulviscolo di natura chimica e industriale; non molto diversa da quella di Milani e di Torino, per intenderci. Ma il termine smog è nato a Los Angeles, e non si riferisce alla nebbia. Si riferisce invece ad una particolare foschìa che intristisce il limpido cielo californiano, e spegne i colori e fa schermo al sole, riducendo la visibilità e rendendo pesante l'atmosfera. Tale foschìa è dovuta alle numeroso raffinerie di petrolio esistènti nella località, ed è prodotta da gas incombusti e da detriti vari mescolati al fumo. Da smoke, fumo, e da fog, nebbia, i californiani coniarono smog, una parola che assorbe le caratteristiche di quella da cui derivava. Agli inglesi piacque e se ne impadronirono applicandola alla loro nebbia. Piacque anche agli italiani, e da qualche an no la vediamo usata oorren temente anche se non del tutto correttamente. Lo smog sarebbe dunque lo inquinamento atmosferico provocato dalle raffinerie dì petrolio. Ma non sono soltanto tali residui ad ammorbare la atmosfera Apriamo la finestra, e vediamo, lontano o vicino, un pennacchio nero o grìgio su un fumaiolo; p un odore sgradevole ci pizzica le narici, che sa di putrido o di acido; o c'investe una ventata di fumo di un comignolo della casa di fronte; o mentre camminiamo per strada ci avvolge una densa nuvola nera che parte dal tubo di scappamento di un autocarro; o da un cortile ci giunge l'odore putrido di immondizia trascurata; o in una via periferica ci prende alla gola il lezzo dì uno stabilimento chimico. Tutto questo non forma che una parte del complesso panorama dell'inquinamento atmosferico, che non è dovuto soltanto al fumo. Esso non è che un fattore. Alla contaminazione concorrono elementi allo stato gassoso, allo stato liquido e allo stato solido. £1 se è dovuta principalmente alle lavorazioni industriali, non. sono però da escludere le attività domestiche e individuali. "La. signora o la cameriera che batte i tappeti contribuisce ad inquinare l'atmosfera; e così il tiraggio mal regolato dell'impianto di riscaldamento. Si potrebbe aggiungere, come indicazione che soltanto in apparenza è iperbolica, che lo stesso fumo delle sigarette consumate in una città dove siano mezzo milione di fumatori, concorre.a contaminare l'atmosfera: una media di dieci sigarétte il giorno rappresenta il fumo di cinque tonnellate di tabacco. Questo particolare serve soltanto a far capire in modo sorridente quanto varie e nui morose siano le cause di inquinamento dell'atmosfera. Non c'è dubbio che esse siano soprattutto industriali. Per non andare lontano dal Piemonte, si pensi a certi odori di qualche zona di Torino, di Cuneo, della Valle Bormida, e ai cieli, foschi di Aosta, e alla MI IM III ! Il IÌMMI 11 IIMIM IMllll li ] I MIMI II I 111 1(11 III 11 srfucaligine che da qualche anno grava sul Lago Maggiore. Ma la contaminazione può anche non essere avvertita, e pertanto essa è più nociva perché insidiosa. Vi sono esalazio- sni visibili, e ve ne sono di in-1visibili. iVidrogr.no solforato non si vede ina si sente all'ol- | fatto (eccome!); l'ossido di car-ibonio non si vede e non si sente: e tuttavia questo è il gas nocivo che più frequentemente respiriamo, giungendoci dai uibi di scarico deh; automobili. C'è poi la contaminazione inavvertita per eccellenza, forse la più pericolosa di tutte: la radioattività. Non si vede, non si sente, e inoltre gli effetti non sono immediati. E la radioattività ogni giorno si diffonde di più e aumenta di intensità, per l'uso quotidiano che si fa di apparecchi a raggi X, sia a scopo scientifico che terapeutico. Non di smog dunque si parlerà in questo convegno europeo aperto oggi a Milano, ma dell'immenso campo delle contaminazioni atmosferiche. Il crescente sviluppo industriale nelle città e nelle campagne, con conseguente inquinamento dell'aria che respiriamo, ha allarmato gli enti preposti alla tutela della sanità pubblica. Essa è definita < uno stato di benessere fisico, mentale e sociale, e non puramente l'assenza di malattie o di infermità». Le preoccupazioni non sono limitate all'uomo, ma sono estese ad ogni organismo vivente, animali o piante. Una esalazione sgradevole, persistente, intollerabile, a parte gli effetti ve neflci che può avere sulla salute, è nociva all'equilibrio risico e sociale dell'individuo. Il Comitato europeo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.), preoccupato dell'incontrollata dispersione nell'atmosfera di fumi e di gas incombusti, e della tendenza ad un continuo peggio ramento del fenomeno, ha organizzato appunto questo incontro di studiosi per giunge re a qualche concreta inizia tiva. Vi partecipano una cinquantina di delegati, appai-te nenti a ventitré nazioni, e non sono ammessi né osservatori né pubblico. Il convegno, che durerà una settimana, è stato promosso dall'Alto Commissa-1 riato per l'Igiene e la Sanità, ' e la scelta è caduta su Milano, che fra le nostre città gode del poco invidiabile privilegio di offrire il maggior tasso di inquinamento atmosferico. La conferenza si ripromette, fatto un esame panoramico del problema determinandone l'estensione e l'importanza per la salute pubblica, di promuovere la repres- sione degli inquinamenti con relativi studi e ricerche e di formulare suggerimenti per un piano di prevenzione. I delegati sperane dunque, se non di risolvere immediatalmente il problema, di avviar Io s prossima soluzione. I me dici segnaleranno 1 pericoli; i tecnici troveranno i sistemi per impedire o per neutralizzare le contaminazioni; l'ONU interesserà i vari Governi per far applicare le norme generali;'! Governi emaneranno le leggi e si impegneranno a farle rispettare. «Se c'è buona volontà, tutti i problemi si possono risolvere — diceva questa sera un delegato. — Anche quelli tecnici, e ancho nei loro riflessi economici >. Oggi, prima giornata del convegno, non sono stati affrontati grossi argomenti. Il prof. Tetzlaff, capo del servizio'per il controllo dell'inquinamento atmosferico degli Stati Uniti, ha parlato del criteri con 1 quali il problema viene affrontato in America. Il prof. Giovanardi, direttore dell'Istituto di Igiene dell'Università di Milano, ha esposto lo stato attuale delle conoscenze e delle ricerche sugli effetti delle principali sostanze inquinanti sull'organismo umano. Il prof. Petrilli, dell'Università di Genova, ha riferito 1 risultati delle sue ricerche sulle relazioni fra inquinamento atmosferico e incidenza di alcune malattie del polmoni. Sugli effetti che l'atmosfera contaminata ha nelle piante, ha parlato il prof. Baldacci, direttore dell'Istituto di Patologia Vegetale dell'Università di Milano. Giuseppe Faraci

Persone citate: Baldacci, Giovanardi, Giuseppe Faraci, Milani, Petrilli, Tetzlaff