iTurchie si considera chiusa la crisi con il governo siriano y di Enrico Altavilla

iTurchie si considera chiusa la crisi con il governo siriano y Le minacce di Ht'useev giudicate e;re errore iTurchie si considera chiusa la crisi con il governo siriano y Damasco per ragioni propagandistiche organizza ancora manifestazioni contro Ankara, ma ha già accettato un compromesso (Dal nostro inviato speciale) Istanbul, 1 novembre. L.a tensione fra Siria e Turchia, che per qualche giorno for:e temere gravi complicazioni internazionali, sta per terminare e nessuno più in Turchia crede alla possibilità di incidenti alla frontiera, anche se il governo di Damasco continua per motivi di politica interna i suoi sforzi per convincere la popolazione che l'esercito turco si sta preparando. Ma ora che il pericolo è passato si può anche sorridere di qjuecte manovre propagandistiCile, ira cui va annoverata la odierna cerimonia svoltasi nelle vicinanze di Damasco, dove cinquemila persone hanno partecipato alla < giornata delle trincee > scavando qualche fossato alla presenza di autorità politiche, militari e religiose e ascoltando un discoi so infiammato del capo di Stato Maggiore Afif Bizry, il quale ha dichiarato che « il nemico si prepara ad un attacco >. I circoli turchi, che non hanno mai preso sul serio le minacce sovietiche, si rallegrano dell'andamento della discussione alle Nazioni Unite sulla crisi turcosirlanae considerano altamente positivo per il mondo occidentale il bilancio della crisi. I russi, si osserva, hanno forse conseguito un successo tattico e cioè, volendo ammettere che veramente elementi siriani si stessero preparando ad un colpo di Stato per rovesciare il governo filocomunista, sono riusciti a bloccare questo movimento minacciando l'immediato Sntervento armato in favore del governo di Damasco. Ma probabilmente il pericolo del colpo di Stato esisteva soltanto nei timori di Afif Bizry e di altri dirigenti siriani. Considerate sotto l'aspetto etrategico-politico, le minacce di Kruscev contro la Turchia devono essere considerate il più grosso errore commesso da Mosca in politica estera dopo l'invasione della Corea Meridionale da parte delle truppe comuniste della Corea Settentrionale; e ha avuto — o avrà — le stesse conseguenze politiche e psicologiche che ebbe l'aggressione in Corea. Sarebbe infatti bastato, si domandano questi circoli, il lancio di * Sputnik > a creare una nuova solidarietà nel mondo occidentale, che ha trovato una prima espressione nei colloqui tra Eisenhower e Macmillan e ctrNOncnlsQgledtrmsKl'ktdtennzayfifctdtaaTdAFdtlalvsivtopcsaprcNsncc(dtudvsBlIflIIIIIIIIIflIIIIIIIIIIIItlllllIIIIIIIIItlllllllIIIlHIII che sfocierà in soluzioni pratiche di grande importanza durante, la grande riunione della NATO di Parigi in dicembre? O non sono forse state le minacce sovietiche contro la Turchia a rafforzare la solidarietà nel mondo occidentale e a sottolineare la necessità di unire gli sforzi politici e scientifici? Quanto è avvenuto negli ultimi giorni, trova un preciso parallelo in quanto avvenne dopo la decisione di Trurhan di inviare truppe americane in Corea: il mondo occidentale è stato risvegliato dalle dure parole di Kruscev (< e io vi dico che nell'era dei missili Istanbul e Ankara potrebbero essere distrutte in un solo giorno >) e lo ha deciso di affrontare con risolutezza la nuova minaccia. Ad Ankara si è riunito il nuovo Parlamento che a tarda notte rieleggerà alla presidenza della Repubblica Celai Bayer, il quale, a sua volta, riaffiderà a Menderes l'incarico di formare il governo. Cosi, ora che è terminata l'accesa battaglia elettorale e che è tanto diminuita (per non dire finita) la crisi, il prossimo grande avvenimento cui guarda la Turchia è la visita del presidente Gronchi che arriverà ad Ankara fra dieci giorni. Enrico Altavilla

Persone citate: Afif, Eisenhower, Gronchi, Kruscev, Macmillan