L'omertà e la paura ostacolano le indagini sul giovane rapito
L'omertà e la paura ostacolano le indagini sul giovane rapito Ancora misteriosa la sorte dei possidente siciliano L'omertà e la paura ostacolano le indagini sul giovane rapito (Dal nostro corrispondentej Palermo, 1 novembre. Ancora nessuna notizia sulla sorte del giovane siciliano Enrico Pianeta, sequestrato giorni addietro da sei banditi armati mentre in automobile, sulla quale oltre all'autista si trovava anche il padre Vito Pianeta, ritornava a Palermo dalle campagne che la famiglia possiede in territorio di Agrigento. L'omertà e la paura rendono più difficile il compito della polizia che usa tutte le cautele per non compromettere la posizione del ragazzo. L'intenzione dei banditi, come è noto, era di sequestrare il padre, ma quando appresero che il giovanotto era il figlio del nobile palermitano, ritennero più conveniente tenere come ostaggio l'Enrico Pianeta. Il rapimento è avvenuto nella zona di Menti, poco dopo le ore 16 del giorno 24 ottobre scorso. Due automobili sorpassarono sulla strada provinciale la « 1100 », guidata dall'autista dei Pianeta e poi bloccarono la macchina: armati di tutto punto, i banditi balzarono a terra e intimarono ai due -Pianeta e all'autista di uscire dalla vettura tenendo le mani sollevate sul capo; i tre passeggeri eseguivano l'ordine e, discesi lentamente, si disponevano con le mani in alto accanto alla loro auto. Uno dei sei briganti, forse il capo della gang, invitava quindi l'autista e il giovanotto a riprendere posto nella macchina trattenendo solo il cav. Pianeta: il giovane Enrico mostrò di voler seguire il padre, ma i banditi gl'ingiunsero di far silenzio e di ripartire subito; il coraggioso giovane si rifiutò ancora decisamente e, avanzando verso i sei malviventi che gli stavano intorno con le armi spianate, esclamò: «Non lascerò solo mio padre! >. Fu proprio questa frase che determinò fra i banditi un breve scambio di idee e un rapido mutamento di decisioni: invece del padre avrebbero tenuto in ostaggio il figlio, e cosi venne sequestrato il giovane. Per diversi giorni la famiglia non ebbe notizia della sorte riservata al ragazzo, poi una lettera, contenente anche aesicuI razioni sull'ottimo stato di sa¬ lute del sequestrato, pervenne a mezzo posta all'abitazione dei Pianeta in via Trapani a Palermo: in cambio della vita del giovane patrizio i banditi richiedevano dalla famiglia la somma di 50 milioni di lire, per la consegna della quale venivano precisati il luogo e le modalità. Non è dato sapere ma sembra improbabile — se la famiglia Pianeta abbia ub bidlto ai fuorilegge inviando, secondo le istruzioni contenute nella lettera, un emissario per prendere contatto con elementi di fiducia della < gang >. La polizia è entrata subito in azione mobilitando tutte le forze delle zone di Palermo, Trapani e Agrigento per dare la caccia ai sei banditi e ai loro emissari, che costituirebbero una delle più temibili « gang » sorte in questi ultimi tempi in Sicilia. Le indagini sono però ancora a un punto morto; nessuna novità di rilievo viene infatti segnalata, anche perché il consueto riserbo, sia da parte degli inquirenti che da parte dei familiari del giovane sequestrato, non consente di fornire informazioni controllate. f. d.
Persone citate: Enrico Pianeta, Pianeta, Vito Pianeta
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