Il Presidente Gronchi ha inaugurato al Valentino il 39° Salone dell'Auto

Il Presidente Gronchi ha inaugurato al Valentino il 39° Salone dell'Auto Le affettuose accoglienze di Torino mi Capo dello Stato Il Presidente Gronchi ha inaugurato al Valentino il 39° Salone dell'Auto li caldo applauso della cittadinanza accompagna il corteo presidenziale da Porta Nuova al palazzo delle Esposizioni - Solenne cerimonia al Teatro Nuovo - Il saluto del Sindaco e del conte Biscaretti - Discorso del Presidente del Consiglio Zoli: "Sono in corso provvedimenti per migliorare la rete stradale - Per gli alleggerimenti fiscali occorre una prudente gradualità,, - La visita di Gronchi in Municipio: "Torino saprà offrire a tutti ! suoi figli occasioni sicure di lavoro,, Giovanni Gronchi è giunto a Porta. Nuova alle 8,40. E' Bceao dal treno sorridente, accolto dal gen. Re comandante della Regione militare nord-ovest. La banda del IV Alpini ha intonato l'inno nazionale, mentre il picchetto d'onore presentava le armi. Gronchi ha sostato qualche minuto immòbile, poi ha passato in rivista la rappresentanza d'onore formata dai Più alti ufficiali delle Forze armate a Torino. C'erano il vice comandante delia regione nordovest generale Valente, il comandante della Divisione Cremona generale Torsiello, della Scuola d'Applicazione gen. Jannclli, della brigata Tauri-, nense gen. Fatuzzo, dell'artiglieria della regione gen. Righetti, dell'artiglieria della Divisione Cremona gen. Palombimi, della prima brigata dei carabinieri gen. De Michelis, della legione territoriale col. Lastretti. Erano inoltre presenti il procuratore militare della Repubblica generale Matis, il generale di Squadra aerea Lalatta, l'ispettore della Motorizzazione gen. Gerleri. Al termine dello achieramento attendevano Gronchi i rappresentanti del Parlamento e dal Governo, le aut"rità civili e della magistratura torinese: il presidente del Senato sen. Merzagora, il vice presidente della Camera on. Rapelli, il preBidente del Consiglio sen. Zoli il primo presidente della Suprema Corte di Cassazione dottor Eula, il ministro Angelini, il sottosegretario alla Difesa on. Bovetti, il professor Vittorio Valletta, il prefetto dott. Saporiti, il sindaco avv. Peyron, il presidente della Provincia prof. • Grosso, il primo presidente del la Corte d'appello prof. De Litala, il procuratore generale dott. Nigro, il presidente del Tribunale dott. Merlo, il presidente emerito del Consiglio Nazionale delle Ricerche prof. Cclonnetti, il questore dott. Chiriaco. Dopo i brevi disoorsi di benvenuto, Gronchi s'è avviato tra due ali di carabinieri in alta uniforme, verso la Mostra Centenaria del Fréjus. La folla premeva contro le transenne applaudendo calorosamente. All'ingresso della Mostra il profGrosso ha consegnato a] Presidente la medaglia d'oro coniata per la ricorrenza del centenario del traforo. L'architetto Cavallari Murat ha illustrato la Mostra al Presidente. Subito dopo il Capo dello Stato è usoito sul piazzale della stazione dove ha passato in rivista la banda e 432 uomini del VII reggimento artiglieria Cremona. Salito su un'auto scorperta, preceduto da tre macchine di servizio e affiancate da corazzieri in motocicletta, il Presidente s'è avviato verso il Salone dell'Automobile, per coreo Vittorio e corso Massimo d'Azeglio. I giovani delle scuole, la popolazione di Torino hanno applaudito vivamente al passaggio del corteo presidenziale. Accanto a Gronchi sedeva il Sindaco e sulla stessa vettura c'erano il prefetto Moccla, segretario generale della presidenza della Repubblica e il capo della casa militare gen. Roda, Seguivano in altre vetture scoperte tutte le altre autorità. All'incrocio di corso Raffaello con corso Massimo d'Azeglio, fino alla via Petrarca il Capo dello Stato ha passato in rivista un reggimento di formazione e gli allievi della Accademia. L'auto presidenziale s'è arrestata dinanzi all'atrio d'onore del Teatro Nuovo, dove si trovavano oltre alle autorità che già 10 avevano salutato alla stazione, il presidente del Salone dottor Biscaretti, gli ambasciatori d'Inghilterra Sir A. Clarke e di Francia M. Palewsky, il Corpq consolare, numerosi parlamentari, il presidente della Fiat prof. Valletta, il direttore generale ed amministratore delegato ing. Bono, i due vice-presidenti dott. Giovanni Agnelli e grand'uff. Gajal de la Chenaye, 11 condirettore generale grand'uff. Ghiglione, il direttore della stampa e propaganda Fiat dott. Pestelli, il presidente dell'Unione Industriale-dott. CJurgo Salice, il rettore magnifico dell'Università prof. AUara, il direttore del Politecnico professor Capetti. La solenne cerimonia inaugurale è stata improntata alla massima semplicità. Il presidei te del Salone, dott. Rodolfo Biscaretti, ha ringraziato Gronchi per l'alto patrocinio concesso alla manifestazione torinese: * Su un'area di 28 mila metri quadrati si confrontano oltre k~IO espositori di 18 nazioni, che si appellano al giudizio della critica ed al desiderio del pubblico, con i più moderni e raffinati prodotti del lavoro e dell'ingegno». Ha quindi parlato il sindaco avv. Peyron, che ha espresso al Presidente della Repubblica ì sentimenti di gratitudine di tutta la cittadinanza per la visita e per aver già accolto l'invito « alle Celebrazioni del Primo Centenario dell'Unità d'Italia, che Torino intende solennizzare con graìidiosità e consapevolezza ». Il Sindaco ha proseguito: « Torino le riconferma, signor Presidente, con i sensi del suo attaccamento, un impegno solenne di servire il Paese in fecondila di lavoro o con, seria dedizione. E ciò affinché l'economia nostra si affermi e si consolidi, la disoccupazione abbia ad eliminarsi e, co-n il oonoorso di tutte le forze vive della Nazione, si abbia ad elevare ti tenore di vita di tutto il popolo italiano. Signor Presidente— ha concluso il Sindaco — noi ben sappiamo quanto le stiano à cuore le sorti del po¬ piselgtscnets«dnat polo, e quaìo sia la sua azione in profondità, perché il benessere abbia ad affermarsi ed estendersi. Per quest'opera ella aura la gratitudine di tutti gli italiani », Terzo oratore ufficiale è stato il presidente del Consiglio sen. Zoli. Rilevati il sempre crescente interesse che si manifesta per il Salone di Torino, e la « rivoluzione sociale » determinata dall'automobile come strumento di lavoro e turistico, il sen. Zoli ha detto: « Sotto questo appetto è motivo di compiacimento per il Governo poter dire che il parco automobilistico del nostro Paese ha superato il milione e mezzo di autoveicoli, a oui si affiancano tre milioni di motociclette e motorette». Il Presidente del Consiglio ha ricordato anche le cifre della produzione e dell'esportazione dell'Industria automobilistica nazionale: dal 1953 al 1956 la produzione è aumentata dell'80 per cento, passando da 174 mila a 316 mila unità; nello stesso periodo l'Italia ha esteso la sua esportazione in tutti i Paesi, America compresa, e quest'anno supererà per la prima volta il traguardo di 100 mila veicoli venduti nel mondo. Fra i compiti che derivano allo Stato dalla crescente motorizzazione, il Presidente de] Consiglio ha indicato strade ed oneri fiscali, «Le molte esigenze, in particolare sotto l'a»petto della solidarietà sociale — ha detto — impongono com-prensione ed una ordinata gradualità. Per le strade sono in corso importanti provvidenze ed altre stanno per essale attuate. Nel settore fiscale, in una situazione di bilancio nella quale pesanti imposte continuano a dover gravare anche su cerfi consumi essenziali, non può non considerarsi legittimo un tributo prelevato su altri consumi, parimenti ma non certo più meritevoli di particolare considerazione », Esposti questi concetti, il senatore Zoli ha tuttavia espresso la certezza che « lo sviluppo oostante della nostra economia' e lo sforzo solidale e concorde é\ tutti i cittadini assicurano che non tarderanno giorni migliori, nei quali ogni legittima aspirazione troverà il suo appagamento». Quindi il Presidente del Consiglio ha dichiarato aperto, tra vivi applausi, il 39° Salone Internazionale dell'Automobile. Gronchi, le autorità e gli invitati hanno poi iniziato la vi¬ sita alla rassegna che è durata quasi un'ora. Il Presidente della Repubblica ha potuto sentire ja affettuosa simpatia dei torinesi soprattutto nel percorso dal Salone al Municipio. Erano le ore 18,20 quando il corteo delle macchine per via Roma e via Garibaldi ha raggiunto il centro della vecchia Torino, L'ora dell'uscita dagli uffici: la gente si affollava sui percorso del corteo presidenziale, batteva le mani, sventolava i fazzoletti. Sulle cantonate i manifesti del sindaco salutavano Gronchi a nome della città. Nessun cordone tratteneva il pubblico: ad un certo punto un uomo è uscito di corsa dalle file verso la macchina di Gronchi. Aveva una lettera in mano, una supplica. Gronchi ha fatto cenno di rallentare e ha sorriso all'uomo pallido che gli diceva; «voglio soltanto giustizia, signor presidente ». Nella casa del Comune, i vigili urbani hanno reso gli ono- ri: il Presidente ha salito lo scalone infiorato, con a fianco il Sindaco e l'assessore anziano avv. Putaturo, ha sostato brevemente nell'ufficio dell'avvi" • cato Peyron per con gratular»! laplcon luì del « Prix d'Europe» re- I centemente conferito a Torli e per firmare una sua fotografia. Poi il Sindaco gli ha presentato la grande famiglia del Comune, che gremiva la Sala dei Marmi, delle Congregazioni e del Consiglio. C'erano tutti, dal più modesto applicato al più alto funzionario e gli applausi riempivano le volte. Gronchi è salito ai seggio del Sindaco, mentre sui banchi della Giunta prendevano posto le rappresentanze del Parlamento e del Governo. Il Sindaco, in piedi dinanzi all'emiciclo dove sedevano le autorità, ha letto l'indirizzo di benvenuto al Presidente; « l'aula che la ospita — ha detto — ho una storia e una tradizione. Io posso affer* mare che nel rinnovato clima di libertà, dopo la Liberazione alla quale Torino partecipò oonquistandosi la Medaglia d'Oro al Valor Militare, in quest'aula si sono svolti lavori veramente democratici, nell'interesse della collettività affidata alle nostre cure », Ha proseguito sottoli| neando il rispetto sempre usato verso la volontà della maggioranza e i diritti dell'opposizione concludendo: «ti nostro fine supremo-È quello dell'interesse cittadino, nel rispetto,dell'altrui libertà e nell'esercizio dei diritti di una sana democrazia ». Il Presidente ha improvvisato un breve e caloroso discorso di risposta. Era soprattutto co"mmosso dal carattere di schietta familiarità che il sindaco aveva voluto imprimere alla cerimonia e lo ha rilevato, Ha proseguito poi affermando la sua fede profonda nella vitalità degli enti locali, nell'esigenza della loro autonomia sancita dalla Costituzione e nell'insostituibilità delle loro funzioni. e Penso — ha aggiunto — cfce il costume democratico non sia qualche cosa che s'impara sui libri e sui banchi di scuola e quindi abbisogni degli enti e degli istituti nei quali si perfeziona e diventa un modo di pensare e di vivere ». Nei Comuni, ha detto il Presidente, sta il primo nucleo attraverso il quale la vita democratica, artico- landosl nella forma più vicina all'opinione pubblica, può rappresentare la preparazione per la più complessa vita dello Stato. «Io trovo che Torino — ha dichiarato — oltre all'esempio un'amministrazione nella gitale si tengono presenti, insieme con gli interessi della vita iiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii nazionale, quelli preminenti della fifa cittadina, ha anche la suggestione di un passato che si congiunge meravigliosamente col presente. Sono poche le grandi città italiane che scrj al loro svi. .^ordo del passato, dall'aspetto architettonico al costume di vita tei cittadini. E al' tempo stesso il nuovo vi si inserisce naturalmente e felicemente per la tenace volontà dei lavoratori, dei tecnici e dei dirigenti, in questo slancio vi tale di cui il Salone dell'Automobile è uno degli esempi più alti ». .i.sj. Entrando rie! vivo de^ problemi di Torino, città In rapido e costante sviluppo meta di imponenti correnti migratorie, il Presidente ha concluso: t. Torino, con una gradualità che è imposta dalle cose, anche se non è pari alla nostra impazienza, saprà raggiungere mete nuove e in primo luogo offrire a tutti i suoi figli occasioni permanenti e »lcure di lavoro. Perché questo é il compito fondamentale e la preoccupazione essenziale per lo Stato», Risuonavano ancora gli applausi quando Gronchi ha lasciato '1 palazzo del Comune per dirigersi alla Prefettura dove ha partecipato ad una co lezione intima, presenti le più alte autorità olttadine civili militari e 4ella magistratura Alle 16,10 'Gronchi ha lasciato la nostra città diretto a Milano; prima di salire sul treno speciale ha stretto calorosamente la mano ai sindaco esprimendogli la soddisfazione per l'accoglienza affettuosamente spontanea che Torino gli aveva riaerbato. Vedere In quinta pagina un articolo di Arturo Farinelli sulle novità presentate dall'industria italiana al Salone e telemmi nevenIlaucocrtónvndvapqzleCtcgsalancpdrgleaM1rCcCccdnsiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii o li Presidente della Repubblica Gronchi sull'auto che lo porta al palazzo delle Esposizioni