Incontro di Zoli con il ministro degli Esteri d'Israele

Incontro di Zoli con il ministro degli Esteri d'Israele Incontro di Zoli con il ministro degli Esteri d'Israele Fiducia nelle iniziative che verranno prese daWONV - Gli ambasciatori inglese ed americano a colloquio con l'on. Pella - Gronchi andrà in Turchia VII novembre Roma, 18 ottobre. Nel pomeriggio, il Presidente del Consiglio on. Zoli ha ricevuto al Viminale la signora Golda Meir, ministro degli Esteri di Israele, che era accompagnata dall'ambasciatore israeliano a Roma, signor Elian Sassoon. Nel corso della conversazione, dice un comunicato ufficiale, < è stato compiuto uno scambio di vedute sui problemi che nella presente situazione del Medio Oriente preoccupano il governo di Israele. Il Presidente del Consiglio ha sottolineato l'importanza dell'azione che possono svolgere lè Nazioni Unite allo scopo essenziale di conservare la pace in quel settore ». L'on. Zoli non ha mancato di far notare alla signora Meir che il governo italiano ha già dato prova della sua piena comprensione per la situazione di Israele anche nel corso del recente dibattito sul bilancio degli Esteri. Oltre agli accenni che a tale problema dedicò il ministro Pella nel suo discorso, merita, infatti, nota l'ordine del giorno, accettato dal governo ed approvato dalla Camera, nel quale l'on. Della Seta (psi) chiedeva che si favoriscano < tutte le possibili iniziative per trattative oneste e leali, che valgano a far cessare lo stato tuttora permanente di belligeranza tra lo Stato egiziano e lo Stato democratico di Israele ». Nell'ordine del giorno, del qu ale è stato comunicato il testo aila signura Meir, si dice ancora che, nel pieno riconoscimento del diritto alla libertà ed all'indipendenza del popoli arabi, è necessario far si che venga garantito «allo Stato "di Israele l'esercizio della propria sovranità per assicurare alle popolazioni della Palestina — già tanto provate dalle recenti tragiche vicende — una vita serena e degna della terra del padri ». Negli ambienti di Palazzo Chigi, in ogni modo, si è propensi a non considerare eccessivamente drammatica la situazione nel Medio Oriente, anche per quanto riguarda l'attuale tensione turco-siriana. Si è d'opinione, piuttosto, che tutto si riduca ad una manovra intimidatoria dell'Unione Sovietica che, attraverso Radio Mosca, più volte al giorno ed in tutte le lingue, diffonde annunci di imminenti fatti d'arme. Secondo l'Agenzia Italia il nostro governo ritiene che « la manovra di Mosca debba presto esaurirsi a seguito delle iniziative prese in sede di ONU, e della prova di unità di intenti che l'Occidente ha dato in questa occasione». E' in questo quadro di solidarietà occidentale verso la Turchia e per confermare che essa non deve temere alcun isolamento diplomatico nel momento attuale, che si deve considerare il significato della conferma del prossimo viaggio di Gronchi ad Ankara. Accompagnato dal ministro Pella, 11 Presidente della Repubblica partirà in aereo lunedì 11 novembre per trattenersi in visita ufficiale alla Turchia fino a venerdì 15. L'Agenzia Kronos, di ispirazione comunista, riconosce oggi che la conferma del viaggio ad Ankara è considerato < un sintomo tranquillante per la situazione nel Medio Oriente », e tuttavia gli organi ufficiali del PCI non mancano di adeguarsi alla manovra allarmistica e intimidatrice di Mosca. Pajetta alla Camera e Scoccimarro al Senato hanno difatti chiesto una convocazione straordinaria delle due Commissioni per gli Esteri dei due rami del Parlamento, affermando in una lettera che « la questione siriana minaccia di diventare causa di un conflitto armato da cui può derivare il più grande pericolo per la pace». Essi pertanto chiedono che il ministro degli Esteri si presenti alle Commissioni per «. dare le informazioni necessarie sulla politica che il governo intende seguire allo scopo di mantenere la pace e di tenere l'Italia fuori da ogni conflitto ». U Avanti!, domani mattina, nell'articolo di fondo, ribadirà nella loro sostanza alcune dichiarazioni di Nenni rese l'altro giorno ai socialisti. Pur rilevando che la situazione nel Medio Oriente è di nuovo entrata in una fase critica, il quotidiano socialista afferma che «un esame obiettivo dei fatti, beninteso, induce a sdrammatizzare, a concludere che vi è meno pericolo di un conflitto generale, che siamo ancora lontani dal punto di rottura quale si determinò un anno fa », all'epoca del conflitto anglo-franco-egiziano. Per completare la rassegna delle attività diplomatiche del giorno, diremo che il ministro Pella ha ricevuto stamattina il nuovo ambasciatore di Francia, Gaston Palewski, che gli ha consegnato copia delle credenziali che più tardi ha presentato al Capo dello Stato al Quirinale. Pella ha poi ricevuto l'ambasciatore d'Inghilterra Sir Ashley Clarke, quindi l'ambasciatore della Germania fede? rale Manfred Klaiber e finali mente l'ambasciatore degli Stati Uniti, Zellerbach. „ •" v. g.