Annullati i benefici fiscali sul vino già approvati da governo e Camera
Annullati i benefici fiscali sul vino già approvati da governo e Camera Oallu, Commissione Finunze e Tesoro del Sanato Annullati i benefici fiscali sul vino già approvati da governo e Camera Essi riguardano l'abolizione dell'imposta di consumo e del dazio per le famiglie dei produttori; e l'esenzione del dazio per il vino destinato ai salariati, ai braccianti ed ai mezzadri - Mercoledì prossimo si svolgerà la discussione a Palazzo Madama Roma, 17 ottobre. fa. s.) Alla commissione Fnanza e Tesoro del Senato è accaduto, tra ieri e stamane, un fatto alquanto spiacevole, che non mancherà di suscitare un notevole e giustificato malcontento tra i produttori di vino. Si tratta di questo: il 16 settembre scorso il governo, per porre riparo alla crisi dei prezzi del vino e dell'uva, emanò un decreto-legge contenente una serie di provvedimenti in favore degli agricoltori. Tale decreto, portato successivamente in discussione alla Camera per la ratifica, fu approvato a schiacciante maggioranza (346 voti favorevoli e solo 32 contrari) •» vi furono aggiunte ulteriori facilitazioni a favore dei produttori. I punti più importanti della legge erano gli articoli 6, 6 bis e 6 ter concernenti rispettivamente l'abolizione dell'imposta di consumo per il vino occorrente al fabbisogno familiare del produttore, la libertà di trasporto in esenzione di dazio dal comune di produzione al comune di residenza del produttore, l'esenzione del da zio per il vino consumato da salariati, braccianti e mezzadri. Passata la legge alla coni petente commissione del Senato, sono sorte le prime difflcol tà. 1 sindaci di molti comuni si sono vivamente preoccupati per il minor gettito del dazio che deriverà dall'applicazione dei provvedimenti in favore dei produttori. Inoltre quei provvedimenti rappresentano un primo concreto passo sulla via dell'abolizione totale della imposta di consumo, che è stata già raccomandata dalla! Camera al Ministro delle Finanze con un ordine del giorno presentato dal repubblicano De Vita e votato a grande maggioranza. Poiché l'imposta frutta alle 'finanze comunali 35 miliardi l'anno, la prospettiva di una sua abolizione è stata accolta con grande contrarietà dai comuni de'lc province vinicole e dalle 'j;r.ì.;uistrazioni dei grandi centri cittadini che traggono da essa una parte cospicua delle loro entrate. E' cominciata cosi negli scorsi giorni una vivace pressione da parte di-molti-sindaci per ottenere la modifica della legge votata dalla Camera e la abrogazione delle provvidenze in favore dei produttori di vino A quest'azione si è affiancata un'azione parallela da parte del ministro Andrei 'Iti, il quale non ha mai fatto mistero delle sue opinioni contrarie ad abolire, in questo scorcio di legislatura, il dazio sul vino. La duplice azione dei comuni interessati e del Ministro delle Finanze ha trovato il suo sbocco nelle decisioni prese questa mattina dalla commissione senatoriale: i senatori democristiani Cenini e Tome hanno concluso il dibattito, durato due giorni, proponendo appunto di abrogare le norme contenute negli articoli 6, 6 bis e 6 ter della legge sul vino. La maggioranza ha approvato le proposte e ha dato • incarico al senatore Spagnoli! di preparare la relazione che verrà illustrata in aula mercoledì prossimo. Se i criteri della relazione Spagnoli! saranno condivisi re po« sleduresivdezaaistmdereunnatediconoqutalomsogicatosacel'incosugipaiUdcmdninaCEmerpatoudAvzpsgvzNdinlUSedalla maggioranza dei sena tori, cadranno quei benefici I tfiscali che avevano provocato | dnelle campagne un notevole | esollievo, e soprattutto si allon-1 gtanerà per molto tempo la prospettiva di arrivare ad una generale riforma del dazio di consumo, come invece era nei voti dell'altro ramo del. Parlamento. Verrà, cioè, mantenuta un'imposta che ha le caratteristiche tipiche della refiscale gressività fiscale, poiché colpisce un genere di larghissimo consumo, ne rialza il prezzo di vendita e decurta in prò mvspipsltLrcporzione soprattutto i bilanci sdelle famiglie meno abbienti a , c
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