Un Giro di Lombardia denso d'interesse malgrado qualche assenza importante di Vittorio Varale

Un Giro di Lombardia denso d'interesse malgrado qualche assenza importante Domenica la classica di chiusura della stagione ciclistica su strada Un Giro di Lombardia denso d'interesse malgrado qualche assenza importante I "grandi,, non ci sono più e non hanno lascilo successori - Si spera comunque in un'affermazione italiana dopo la serie dei successi stranieri - Il duello Bobet - De Bruyne motivo centrale della corsa Pur mettendoci molta buo-,cna volontà, non si riesce, aitvedere una ragione sufficiente per dire che il Giro di Lombardia che domenica prossima chiuderà la stagione delle corse su strada, susciti la curiosità delle altre volte (non parliamo della Milano-Sanremo, la prima corsa dell'anno, che quella nessuna la batte, neanche se all'estero, con gli italiani presenti). Sarà perché sulla ribalta non agiscono più i « grandi » dei quali è superfluo fare i nomi — tanto sono ricordati; sarà perché fra quelli che maggiormente parevano dotati per prenderne la successione, neanche uno ha finora mostrato di possederne la classe e l'intraprendenza — e questo vale anche per Baldi ni, almeno pel suo prime, an no di professionismo; oppure perché le continue vittorie di corridori stranieri hanno ge nerato un senso di tedio che non si può negare — ma è un fatto che stavolta l'aspettativa è ridotta, la curiosità appena avvertita. Eppure, a pensarci bene non è vero che i motivi d'interessarsi alla corsa siano poveri, o mancanti del tutto. Non ci . si fosse messa di mezzo l'epi demia d'influenza, la partecipazione dei corridori sia italiani che stranieri sarebbe sta ta totalitaria; purtroppo, l'attrattiva di vedere all'opera il neo-campione d'Italia, Baldini, dev'essere considerata tramontata, ed altrettanto quella di vedere impegnati sulle nostre strade i belgi Van Looy e Derycke per un ulteriore confronto coi nostri rappresentanti. Per colmo di disdetta, adesso è sopravvenuta anche l'indispjsiz ne di Coppi a togliere all'interessato il piacere di provarsi in una difficile corsa scvza obblighi di responsabili tà come nel passato, ed ai suoi paladini il brivido della speranza di vederlo almeno rimanere a galla nel pieno della lotta che s'accenderà speriamo, nel tratto finale dal Ghisallo a Milano. Dall'elenco degl'invitati fino a ieri pubblicato dagli organizzatori e che entro oggi arriverà oltre ai centocinquanta nomi, risulta tuttavia un tale plateau — che sareb be stolto sminuirne l'appetitosità, anche se i buongustai d'eccessive pretese faranno boccuccia trovandolo mancante del pepe Baldini e Cél sale Coppi. Non è vero che le ultime corse in linea siano risultate povere d'insegnamenti, anzi: esse hanno servito a parecchi dei nuovi venuti nel rango dei professionisti per affermarvi le proprie attitudini, che non saranno ancora di valore internazionale, d'ac- sunpP cordo, ma tuttavia prometterti inti, questo sì. Senna starli a spulciare di squadra in squa dra, è un fatto che almeno una dozzina di nomi emergono dall'elenco per le recenti, prove d'iniziativa che hanno offerto: da Sabhadin a Cestari, da Ciampi al più giovane dei Barale, da Fini a Mori a Gabelli, da Fallarmi a Boni a Pellegrini ed altri, è un mucchio di giovanotti ai quali una certa fiducia bisogna pur concedere, di vederli finalmente tenere fino in fondo le fughe che qualcuno di essi sicuramente tenterà per levarsi dalla schiavitù e dai pericoli del « gruppone ». Si vedrà domenica se qualcuno dei giovani saprà imporsi ai superstiti della passata generazione, prendendosi almeno la rivincita dello smacco patito nel recente Gi ro d'Emilia; dopo aver maga ri dominato sul Ghisallo e poi, sarebbe affliggente vederli bat tufi da Conterno o da Monti o da altri ritornati nelle pri me posizioni, nelle quali prò prio non si aspetta di vedere\ mFttlssr ine Nencini né Defilippis tal i o , i e\ mente spremuti nel Giro di Francia e suite da essere del tutto fuori combattimento. Ma tanto ai gio\:ani quanto agli anziani di casa nostra, l'occasione è propizia per mostrare che almeno nell'ultima corsa dell'anno uno o più di essi sono capaci d'interrompere la mortificante serie dei successi stranieri. Vi riusciranno? Questo è l'altro interrogativo che anima i pronostici di obbligo, la soluzione che avrà la calata di forti corridori francesi e belgi — quali Bobet e Van Steenbergen alla testa dì connazionali fidati: altri inseriti in squadra italiane come De Bruyne, come Darrigade ed Anquetil, come Poblet. Si tratta d'una partecipazione straniera di cui salta all'occhio l'aggressività abituale; è pur vero che Van Steenbergen per via del Ghisallo non può sperare di rimanere a far parte della pattuglia di testa fino al Vigorelli, ma gli altri! Sta a vedere se l'interruzio¬ ne degli allenamenti a causa dell'influenza non ha scalfito a Bobet la carica di volontà di vittoria che in lui dev'essere arrivata al parossismo dopo la lunga serie dei secondi posti dell'intera stagione. In questo caso, il duello Bobet-De Bruyne dovrebbe essere il leit-motiv della corsa, nel cut epilogo in volata potrebbero 'intervenire Darrigade o Ciampi per superarli entrambi. Vittorio Varale

Luoghi citati: Emilia, Francia, Italia, Lombardia, Milano, Mori, Sanremo