Iniziativa di re Saud per diminuire la tensione

Iniziativa di re Saud per diminuire la tensione Iniziativa di re Saud per diminuire la tensione Appello a SiviH e Turchia perché non perdóno l'autocontrollo - Indetta a Beirut una conferenza dei capi arabi - Damasco distribuisce armi a volontari, ma non mobilita le truppe regolari (Nostro servizio particolare) Beirut, 17 ottobre. Re Saud d'Arabia — in visita a Beirut — ha deciso di prolungare fino a domenica prossima la sua permanenza nella capitale libanese, in seguito alla crisi dei rapporti turco-siriani. Egli sta cercando di svolgere opera di mediazione e ha lanciato un appello ai governi di Damasco e di Ankara, esortandoli alla moderazione e all'autocontrollo, affinché un loro gesto impulsivo non accenda nel iledio Oriente la scintilla di un conflitto che potrebbe assumere ben più gravi proporzioni. Un portavoce del governo di Damasco ha annunciato, che in seguito all'incontro tra re Saud dell'Arabia e il presidente libanese Chamoun, si è deciso di convocare una conferenza ad alto livello tra i capi arabi. La conferenza dovrebbe svolgersi a Beirut domenica prossima. L'ambasciatore giordano a Beirut, Abdul Munim Rifai, ha esteso questa sera un invito anche a re Hussein, su incarico di re Saud e del presidente Cha moun. Nei colloqui con Chamoun, il re d'Arabia ha consigliato il presidente libanese di incontrarsi personalmente con il presidente siriano Kuwatly allo scopo di comporre le divergenze fra Damasco e Beirut, come primo passo verso una graduale distensione nel Medio Oriente. ■Il sovrano dell'Arabia Saudita non ha voluto inoltre confermare le voci ■ secondo cui, nel caso di un conflitto, egli affiancherebbe le sue truppe a quelle della Siria. Re Saud cerca — in ogni modo — di sdrammatizzare la situazione: essa è notevolmente migliorata da ieri, ma rimane tuttavia alquanto tesa e pericolosa. Damasco ha smentito la notizia, di fonte egiziana, secondo cui in Siria sarebbe stata ordinata la mobilitazione generale; si tratta solo dello stato d'emergenza, provvedimento che comporta la sospensione delle licenze ai militari. D'altra parte, è cominciata stasera la distribuzione di armi a civili siriani che abitano nella zona della frontiera turca e a volontari. Fra Turchia e Siria si è avuto oggi 'un altro scambio di note; l'ambasciatore turco a Damasco, Kural, si dÉ incontrato con il facente funzione di ministro degli Esteri siriano Kalil Kallas, al quale ha consegnato un messaggio del governo di Ankara. Il testo del documento è per ora segreto; da notizie ufficiose si è però appreso che la nota della Turchia respinge le accuse di Damasco circa presunti piani da parte del governo di Ankara per aggredire la Siria. Forse il lato più drammatico della situazione è che alcuni dirigenti siriani sembrano credere veramente, sotto l'influsso della propaganda sovietica, alla possibilità di un'aggressione turca. Il comando comune dell'esercito sirianoegiziano siede in permanenza e si mantiene in contatto con il gen. Abdel Hakim Amer, comandante in capo delle Forze dei due Paesi, allo scopo — dicono notizie ufficiali — di non essere preso alla sprovvista nel caso di un attacco turco contro la Siria. Ad ' Ankara, un portavoce del governo turco ha dichiarato che le affermazioni sovietiche secóndo le quali la Turchia è in procinto di attaccare la Siria sono « le più ridicole » cfte siano mai state fatte dall'Unione Sovietica. Il portavoce ha aggiunto che He provocazioni sovietiche» non esprimono nulla di nuovo e che il governo turco non attribuisce ad esse alcuna im portanza. Le incontrollate asserzioni dei dirigenti di Damasco han¬ no suscitafo una decisa rea zione nell'Iran. Il ministro degli Esteri persiano, Alighol Ardalan, ha minacciato la rottura delle relazioni diplomatiche con il governo di Damasco se non ritirerà immediatamente l'accusa secondo cui gli Stati Uniti starebbero preparando un colpo di Stato in Siria « simile a quello compiuto in Persia nel 1953 ». Ardalan ha detto che tale affermazione, fatta all'ONU dal ministro degli Esteri siriano Salali Bitar, < riveste un carattere apertamente provocatorio ». < Se essa non verrà ritirata — ha concluso il ministro — non vediamo per quale ragione dovremmo continuare le relazioni diplomatiche con la Siria ». Notizie interessanti giungono pure dalla Giordania; anche re Hussein verrà a Beirut, domenica prossima, per dare il proprio contributo all'opera di pacificazione che re Saud e il presidente libanese Chamoun stanno svolgendo fra Turchia e Siria. Per motivi precauzionali è stato proclamato stasera il coprifuoco in alcune zone della Giordania del nord, allo scopo di evitare ogni incidente ed ogni malinteso che possano in qualsiasi modo aggravare la tensione nel Levante. a. p.

Persone citate: Abdel Hakim Amer, Abdul Munim Rifai, Bitar, Chamoun, Kallas, Re Saud