Fusione controllata dell'idrogeno con 5 milioni di gradi in Inghilterra

Fusione controllata dell'idrogeno con 5 milioni di gradi in Inghilterra Sensazionale scoperta per utilizzare la bomba H a scopi di pace Fusione controllata dell'idrogeno con 5 milioni di gradi in Inghilterra bri illimitata tonte di energia industriale - I russi giunti a un milione di gradi (Nostro servizio particolare) Londra, 16 ottobre. Gli scienziati inglesi hanno compiuto un altro importante passo verso il completo dominio della tremenda potenza rinchiusa nella bomba all'idrogeno. Ad Harwcl, centro per le ricerche atomiche, si è riusciti (^produrre temperature di cinque milioni di gradi ccnti/iradi, e questo infernale calore ha fuso ali atomi di « idrogeno pesante» in forma di gas, ottenendo la nascita di nuovi neutroni. In altre parole, si è riusciti a provocare, sopì re parzialmente, in laborato; j e sotto pieno controllo, quel fenomeno di € fusione» che costituisce il segreto della bomba H. Soltanto ieri, l'Unione Sovietica annunciava con orgoglio di avere finalmente prodotto temperature di un milione di gradi. Quali saranno i benefici pra¬ tici di questa nuova vittoria della scienza, quando l'immensa furia distruggitricc della bomba «H » sarà « domata > per usi di pacet II mondo avrà a sua disposizione energia a volontà e, ih un secondo tempo, a prezzo basso. Da un bicchiere d'acqua (o meglio, dagli atomi dell'idrogeno in essa contenuti) sarà possibile astrarre — con complessi impianti — un volume di energia pari a quello generato oggi, da migliaia di tonnellate di carbone. Si apre la possibilità di con-!quistarr, una fonte inesauribile di energia. Il nuovo' processo — secondo il parere di tecnici —■ non com¬ porterà alcun pericolo. Ncllai esplosione «H» avviene la co- sìdetta «fusione* mentre in quella atomica si verifica una « fissione ». Nella prima, gli ato-\mi si uniscono liberando energia superflua, nella seconda si dividono. Orbene, mentre dalla fissione scaturisce radioattività iti immensa misura, il processo di fusione, se sotto controllo, non dovrebbe generare alcun effetti dannoso all'uomo. Le notizie sono poche e vaghe, per la cautela degli scienziati a dire cose definitive, e non si può escludere la possibilità che i giornali abbiano descritto in modo non proprio ortodosso alcuni aspetti del complicato processo. La cifra di cinque milioni di gradi centigradi indica comunque che enormi progressi sono stati fatti nella costruzione dell'«involucro» ossia della «gabbiai entro cui la «fusione controllata» dovrebbe avvenire. Questa «gabbia» dovrebbe essere in grado di resistere a cento milioni di gradi centigradi, la temperatura — si scriveva tempo fa — alla . quale lo scoppio della bomba H può essere tenuto a freno. La bomba scoppierebbe allora atomo per atomo (sarebbe insomma una deflagrazione rallentata) e il processo creerebbe quell'energia che, con una serie di turbine, verrebbe quindi trasformata in elettricità. Poiché nessuna sostanza può resistere- a un calore di cento milioni di gradi, gli scienziati starebbero cercando di superare il gigantesco ostacolo con vaste gabbie di materiali speciali circondate da magneti: e sarebbe entro una di queste gabbie sottoposta a una temperatura dì cinque milioni di gradi, che una «fusione», seppure parziale, sarebbe avvenuta. Compito dei magneti è quello ■—• afferma un esperto da noi consultato — di tenere lontano, o meglio staccate da questa grande «provetta» i gas ardenti, funzionando insomma da «raffreddatori». E' ovvio però che se la fusione può essere completamente domata soltanto a cento milioni di gradi, la strada da percorrere è ancora lunga. Il problema fondamentale sarebbe dunque quello del «recipiente» entro cui il processo deve compiersi, ed e questo il motivo dell'entusiasmo suscitato dalle notizie giunte oggi da Haricel. Verrà il giorno in cui le miniere di carbone potranno essere chiuse e tutte le altre fonti di energia dimenticate t L'Inghilterra, e a poco a poco tutti gli altri Paesi potrebbero allora soddisfare il fabbisogno civile e ind tsiriale, versando acqua de itro il prodigioso alambicco nucleare (Ielle « centrali all'idrogeno ». m. c.

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Unione Sovietica