Trattative fra il Mercato comune e la zona europea di libero scambio

Trattative fra il Mercato comune e la zona europea di libero scambio Vi partecipano a Variai i 17 Paesi deWOECE Trattative fra il Mercato comune e la zona europea di libero scambio All'esame i futuri rapporti tra i due grandi organismi economici - Le richieste britanniche e le condizioni poste dalle 6 Nazioni della "Piccola Europa,, (Nostro servizio particolare) Parigi, 15 ottobre. Domani pomeriggio, al castello della Muette, i ministri dei 17 Paesi dell'OECE (Organizzazione Europea Cooperazione Economica) si riuniranno per discutere sulla creazione di una zona di libero scambio, alla quale dovrebbero partecipare i Paesi che non sono entrati nel Mercato comune europeo (di cui fanno parte Italia, Francia, Germania Occidentale, Belgio, Olanda e Lussemburgo). La Gran Bretagna è l'ispiratrice del progetto di libero scambio e i suoi rappresentanti si sforzeranno di far prevalere il punto di vista britannico, senza farsi tuttavia eccessive illusioni. Il ministro Inglese, Reginald Maudling, che ha compiuto il giro delle capitali europee e ha avuto in ognuna numerose conversazioni, ha constatato che esistono molte obiezioni, specie nei Paesi che hanno aderito al Mercato comune europeo, e non ha fatto, dal canto suo, la minima concessione. Ne risulta che le posizioni si sono irrigidite, cosicché i colloqui parigini si aprono in un clima non facile. L'Italia sarà rappresentata dal ministro del Commercio Guido Carli, il quale oggi ha nuovamente esaminato il problema alla delegazione italiana dell'OECE e domattina parteciperà a una riunione al Quai d'Orsay, durante la qualtì i ministri dei sci Paesi del Mercato comune si metteranno d'accordo sulla linea da seguire nelle conversazioni che incominceranno nel pomeriggio. Fra le varie critiche che dai sei Paesi del Mercato comune (e dalla Francia specialmente) vengono mosse al progetto attuale, va segnalata quella che un Paese potrebbe diventare il canale attraverso cui i prodotti giapponesi, americani e russi avrebbero la possibilità di invadere l'Europa Occidentale; si osserva, inoltre, che l'Inghilterra vuole escludere dalla zona libera i prodotti agricoli per proteggere gli interessi- del Commonwealth e che, giocando su due scacchieri (Europa e Commonwealth) Londra avrebbe, rispetto .agli altri Paesi, una posizione privilegiata e tale da attrarre la maggior parte degli investimenti americani in Europa. Si ritiene perciò che i Paesi del Mercato comune chiede¬ ranno certe garanzie, tentando ai tempo stesso di evitare che l'Europa Occidentale si spezzi in due. Incomincia dunque un periodo di lunghi complessi negoziati , i. m.

Persone citate: Guido Carli, Reginald Maudling