Sono diventati 34 gli imputati al processo della cocaina a Roma di Guido Guidi

Sono diventati 34 gli imputati al processo della cocaina a Roma Respinta dal Tribunale una nuova neh'està dì libertà provvisoria Sono diventati 34 gli imputati al processo della cocaina a Roma La prima giornata assorbita da incidenti procedurali - Affranti i giovani patrizi implicati nello scandalo della droga • Il solo Max Mugnani allegro e sorridente (Nostro servizio particolare) Roma, 14 ottobre. La prima giornata del processo per il traffico ed il consumo di cocaina a Roma è stata praticamente perduta con le battute di assestamento e alcuni scontri fra accusa e difesa. Si sono avute comunque novità essenziali: i personaggi che animeranno la scena saranno,. non. .come si pensava in un primo momento soltanto ventitré, ma trentaquattro. Ai primi e ai piii noti come Max Mugnani, Pepita Pignatelli, Augusto Torlonia, il marchese De Seta, gl'impiegati dell'aeroporto di Ciampino e i piloti di alcune linee aeree internazionali, si aggiungeranno anche altri che hanno finito, sia pur in maniera indiretta, col ri- i o manere invischiati nel medesimo scandalo: alcuni consumatori, alcuni trafficanti, alcuni medici che hanno rilasciato ricètte per i tossicomani ed un farmacista. Oggi nell'aula della Corte di Assise, dove temporaneamente f otudici del Tribuì'i.e si sono trasferiti perche più ampia, era difficile trovare spazio. Come ai tempi del processo a Lionello Egidi o a Silvano Muto, si è dovuto aprire le tribune per il pubblico. Quando è stato dato loro ordine di entrare in aula, gli imputati avevano già fatto una anticamera .di oltre tre ore. Pepito Pignatelli appariva terribilmente stanco e si è limitato a rivolgere uno squallido sorriso ai suoi amici e a suo padre, poi si è seduto cercando di nascondersi il più possibile alla curiosità altrui. E' un giovanotto di ventisei anni, alto, magro, dall'aria trasognata. Accanto a lui, sicuro di sé, quasi spavaldo, si è sistemato il marchese Emanuele De Seta, l'unico che avesse curato il proprio abbigliamento non rinunciando neanche alla cravatta. Il più tranquillo, per non dire il più allegro, era Max Mugnani. Ha scherzato con tutti, con i suoi compagni, con i suoi avvocati, con i carabinieri. L'avventura non sembra preoccu parlo. S'è cominciato subito con la prima offensiva della difesa L'iniziativa l'ha assunta il professor Francesco Carnelutti. Aveva molte cose da chie dere al Tribunale ed il piano d'azione, come s'è detto, era ambizioso. Due, sostanzialmente, le sue richieste: non abbinare altri procedimenti con quello principale e dichiarare nulla la sentenza di rinvio a giudizio e di conseguenza dit chiarore decaduto il mandato di cattura. Perchét <La sentenza di rinvio a giudizio, secondo la legge — ha spiegato il prof. Carnelutti — deve contenere la specificazione dei fatti che hanno determinato l'accusa. E' necessario per difendersi sapere ..qual e l'accusa. De Seta non è in questa condizione. Se' nella sentenza non si è rispettata la legge, la sentenza stessa è nulla e di conseguenza sono decorsi i termini che mantengono in vita il mandato di cattura per De Seta». Questo era l'obbiettivo, diciamo così, maggiore. Poi ve ne erano degli altri: per esempio; evitare che si riunissero a quello principale i procedimenti secondari che avrebbero, come hanno portato, ad ampliare i confini del dibattimento; per esempio, opporsi alla costituzione dell'avvocatura dello Stato come parte civile nell'interesse della Intendenza di Finanza contro coloro che sono responsabili di aver violato i diritti doganali. Ma le proposte difensive hanno cozzato prima contro l'opinione del Pubblico Ministero dott. Bracci e roi.contro quella del Tribunale. Sia l'uno che l'altro sono stati del medesimo avviso: la sentenza istruttoria, anche se in tatunt punti può apparire evasiva, ha indicato con sufficiente precisione gli episodi che hanno portato gli imputati in una aula di Tribunale: l'avvocatura dello Stato ha la facoltà di costituirsi nell'interesse di un ufficio statale senza aver man dato preciso di farlo ed infine la concessione fra il processo principale e gli altri esiste,'per cui sarà celebrato un solo processo. Quindi il marchese De Seta, Max Mugnani, il principe Pepito Pignatelli e i loro compagni dovranno rinunciare per ora ad ogni idea di libertà e sul medesimo banco degli imputati siederanno anche altri dieci imputati oltre al carabiniere Cosimo Mussaci, accusato di aver favorito in II giovane duca Lante della Rovere va in Tribunale (Tel.) W'fr Il principe Pignatelli, padre dell'Imputato Peplto (Telefoto) UlllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllMlllllilllllllllllillllllllllll volontariamente la evusione compiuta tre mesi ór sono da Emanuele De Seta che dopo qualche giorno ritenne più opportuno presentarsi di nuovo in. carcere. Guido Guidi

Luoghi citati: Ciampino, Roma