Un record mai raggiunto nelle interrogazioni alla Camera di Francesco Argenta

Un record mai raggiunto nelle interrogazioni alla Camera = VIGILI E PRONTI I NOSTRI PARLAMENTARI * Un record mai raggiunto nelle interrogazioni alla Camera Più del doppio che nella passata legislatura: ventinovemila con risposta scritta - In questa congerie di desiderata voti recriminazioni e proteste è riflessa la vita del Paese, con le sue angustie, le sue .esigenze e gli innumerevoli problemi Roma, ottobre. Sui tavoli della previdenza, alla Camera ed al Senato, ma più alla Camera che nell'aitro ramo del Parlamento, e non solo perché i deputati sono numericamente il doppio de* senatori, ma perché, in genere, sono più, irrequièti e scalpitanti dei loro colleghi di Palazzo Madama, pvii curiosi ed esigenti, più. critici ed aggressivi, si va ingrossando, in questo scorcio d\ legislatura, il fastello dello interrogazioni con cui ti regolamento consente agli eletti dai popolo di tempestare 0: prenderò di petto ti governo. Chi ha sonnecchiato, in questi anni, neil'aula e fuori delfaula, è stato colto da un sùbito risveglio in questa previgilia elettorale ed ha ripri-so l'aire; vuole evitare che l'elettorato abbia a tacciarlo, domani, di inettitudine o di ignavia: chi si è scordato di tener dietro ad una pratica; chi- ha sdegnato di fare la via crucia delie anticamere ministeriali per perai are d\ persona gli interessi e le aspirazioni di un ente o di un comune, la costruzione di una strada, di un edificio o qualcosa, anche, di meno essenziale ed importante, si fa avanti, oggi, impetuosamente e chiede di *interrogare* con urgenza il presidente del consiglio 0 il ministro competente «per sapere le ragioni per cui ancora non si è provveduto ecc. ecc. ». Il tono degli « onorevoli interroganti » è di solito asciutto, spesso increspato di corruccio. Ma di un tono aspiutto, quando non sono volutamente ma garbatamente evasive, appaiono altresì le risposte del governo. Il parlamentare che chiede di interrogare il governo può scegliere, come è noto, fra la risposta orale e la risposta scritta. E sono, naturalmente, le interrogazioni con richiesta di risposta scritta che prevalgono, di gran lunga Sitile altre. Per « l'onorevole interrogante > sono, del resto, le meno impegnative 0 la più comodo: possono sfiorare qualunque argomento, anche /'utilissimo, e. non costringono ad affaticarsi nello studio del caso o della questione per essere preparati ed agguerriti allorché, come avviene per le interrogazioni con risposta orale, bisognerà ribattere pubblicamente a quello che dira il rappresentante del governo, confutarne l'assunto, deprecarne l'imprevidenza o Filiazione, dichiararsi alfine, con motivi polemici che non abbiano a scatenare l'ilarità o le proteste sugli altri banchi, delusi ed insoddisfatti. Afa vi ha di più: la interrogazione con risposta scritta è il meccanismo più semplice ed ideale per tenere i contatti con l'elettorato, per placarne l'aspettativa: allorché il parlamentare riceve a domicilio la risposta del governo, si affretta a trasmetterla all'elettore interessato': e così il circuito è chiuso con poca fatica, ma con onore, comunque, per il parlamentare. Che l'istituto dell'interro¬ gazione, in cui si risolve tanta parte dell'attività dei nostri parlamentari, abbia una sua funzione provvida e necessaria, nessuno potrebbe revocare in dubbio. Si tratta d'un agile mezzo di controllo e di stimolo per l'amministrazione e i pubblici poteri- di un meccanismo procedurale privo di superfetazioni ma capace di far inalveare nella legge, attraverso la prontezza di una segnalazione, le correnti che ne sono uscite o han minacciato di uscirne. Solo un ipercritico, un detrattore del sistema parlamentare, potrebbe censurare l'uso che si va facendo di questo istituto, ravvisare nella mole delle interrogazioni, scritte ed orali, che sono state presentate (soprattutto alla Camera) in questa non ancora compiuta legislatura, l'indice di un aborto, di una degenerazione, E' vero, in questa seconda legislatura repubblicana, si sono attinte, rispetto alla prima, delle cifre record falla Camera 29.181 interrogazioni con risposta scritta, rispetto a 12.080 presentate nella legislatura passata; al Senato S283 contro 2717, mentre le interrogazioni con risposta orale sono state 3674 alla Camera e 1218 al Senato) ma il martellante ritmo con cui i deputati hanno tempestato governo non significa che gli interroganti si siano gingillati sempre con delle quisquilie o dei capricci polemici, tant'è che sommano a poche centinaia le interrogazioni che han finito per decadere o alle quali il titiiitiiiiiiiiiiiiitiiiitiiitiit iiiiKiiiiiimiiiiifiia governo non ha creduto di dare risposta. Del resto, chi scorra in calce ai resoconti sommari delle sedute il testo delle interrogazioni via via presentate e comunicate all'assemblea, troverà che la lettura di esse non è affatto priva di interesse, perché pone l'accento su tante cose che non vanno; offre, nell'insieme, un quadro della vita nazionale quale, forse, si era lontani dell'immaginare, con tutta la gamma delle piccole e grosse storture che Ir, viziano; le assurdità che ia contristano;' i bisogni e le necessità, infinite, che l'affliggono. C'è, nel testo di queste interrogazioni, una domanda che ricoire centinaia e centinaia di volte, con l'insistenza di un drammatico leit motiv. « A che punto è la pratica per la concessione della pensione di guerra al mutilato X. Y. ecc. ecc.f » Ora, che per conoscere il còrso di una pratica l'interessato debba rivolgersi al parlamentare ed il parlamentare debba chiedere spiegazioni al presidente del consiglio ed al ministro del Tesoro; debba battere, almeno figurativamente, i pugni sul tavolo, insistere perché la risposta gli sia comunicata con uigenza, è cosa che sorprende ed avvilisce. Sempre indifferente, dunque, gelida statica ed inerte, anche dinanzi ai casi più penosi, la burocrazia centrale! L'interrogativo trova un'assiomatica conferma in tanti altri casi, che la varietà delle segnalazioni è senza fine: interventi promessi per legge e non attuati; opere pubbliche decise e non intraprese; progetti insabbiati nel loro iter per gli uffici, sepolti sotto cumuli di carte polverose; legittime rivendicazioni insoddisfatte o negate... Oh! — non bisogna tacerlo— molte volte le interrogazioni hanno una portata pretenziosa, inattuabile, postulano qualcosa che il governo non può accordare o perché lo impediscono ragioni di bilancio o perché l'accoglimento dell'istanza porterebbe ad una situazione di favore per un comune o per un ente rispetto agli altri che sono pressati da eguali bisogni. Queste interrogazioni più chi servire alla segnalazione di uria situazione meritevole di intervento, servono a far segnalare dinanzi all'elettorato « l'onorevole interroganto ». Peschiamo a caso. Ed ecco: l'on. Barbaro vorrebbe fosse esteso alla fascia costiera della Calabria, da Scilla a Capo delle Armi, lo statuto della regione siciliana con tutti i benefici conseguenti, compresa l'abolizione della nominatività dei titoli; l'on. Coluto, dopo avere propugnato l'esecuzione di strade ed edifici pubblici nei comuni del suo collegio (Campobasso) tempesta il governo perché si muova a favore di dui- comuni del Trevigiano, Refrontolo e Sarmede, dei cui interessi si è fatto difensore d'ufficio; l'on. Sensi, deputalo del collegio Catanzaro-Cosenza, con una ventina di interrogazioni rovesciate di un colpo sul tavolo della presidenza, in questa previgiha elettorale, chiama in causa tutti i ministri e propone la costruzione di case, caserme, acquedotti, fognature ferrovie in una zona del suo collegio della quale, soggiunge, « s'è occupata anche la stampa estera: Journal de Genève del 6 e 8 giugno scorso, ecc. ecc. ». Ma tn tanta congerie di lagni desiderata voti proteste raccomandazioni e proposte, non mancano le note curiose. L'on. Alessandrini vuol sapere dal ministro della Difesa «se risponde a verità che l amministrazione militare cori '-sponde per la confezione delle camicie destinate ai militari di- truppa la somma di lire 35 caduna», mentre si sa che ■per la confezione di una camicia militare occorrono da SO a 90 minuti e che la paga oràrhn di una operaia addetta, v toii confezioni è di lire all'ora; l'on. Colitto chi:a> al .nvii-rstro uell'Istruzionc r.on ritenga opportuno . anidre un disegno di iej, ... cun il quale si renda obbVjatorio, nelle ncuo-la medi-t ni avviamento, 1'insegr.amenf della musica e del canto, e, tosto, rivolgendosi ai ministri del Lavoro, dell'Interno e della Giustizia, chiede « se ritengano o meno che commettano violazione della legge sul riposo settimanale i barbieri che nella giornata di lunedì negli alberghi, nelle stazioni ed altrove lavorano tranquillamente ». L'on Cerabona, per conto suo, vorrebbe che a Matera i giornali del Nord arrivassero più velocemente; l'on. Sacchetti che si trasferisse alla periferia il deposito stalloni di Reggio Emilia; l'on. Riccio che i rapidi da e per Roma fermassero a Pozzuoli; l'on Mastrosimone che si « denolverizzasse » la strada 15lf nel tratto da Colobraro a Tursi in Lucania... Non è che un campionario. Chi ne volesse di più non ha che da sfogliare gli atti parlamentari. Francesco Argenta

Persone citate: Alessandrini, Cerabona, Mastrosimone, Riccio, Sacchetti, Sensi