Lo sherpa che ha scalato l'Everest soffre le vertigini al sesto piano

Lo sherpa che ha scalato l'Everest soffre le vertigini al sesto piano Giunto in visita a Torino l'uòmo >'pift alto dei mondò,, Lo sherpa che ha scalato l'Everest soffre le vertigini al sesto piano Dopa l'impreso a 8800 metri si tagliò le trecce e imparò a leggete e a scrivere - Ora vestito all'euro pea, esile e triste, g ra l'Europa distribuendo autografi - Qualche volta per divenirsi scala una montagna L'uomo che per consuetudine tutti chiamano « il più alto del mondo > e « la Tigre delle nevi > non fa certo onore, a prima vista, a queste due definizioni : lo « sherpa » Tenzing, colui ohi; nel maggio del '58, assieme all'allevatore di api Hillary, arrivò per primo sulla sommità dell'Everest, è un ometto di media statura, anzi più basso clic alio, esile, d'aspetto molto mite. Sembra uno di quegli orientali che gli scrittori di drammi gialli mettono sullo sfondo della vicenda come maggiordomo nella cosa dei miliardari. L'assenza assoluta di barba gli dà un aspetto da ragazzo; invece ha quarantatre anni, moglie e due figlie che lo aspettano in una casetta tutta nuova del lontano Nepal, al piedi dell'Himalaya. La fama è ormata nella piccola famiglia buddista con l'impeto di quei cicloni che squassano le montagne tibetane: in quattro anni. Il modesto, il rassegnato Tenzing è stalo insiguilo delle massime onorillcenze inglesi, si è visto sulla prima pagina di tutti 1 quotidiani, di tutte le riviste del mondo — un sorriso da pubblicità di dentifricio gli tagliava in due la faccia buona, dagli occhi obliqui ed i pomelli rilevati —, poi sono arrivati anche i quattrini, ha potuto comperarsi una macchina — una c 1100 > Fiat — ed una casetta, si è tagliato le trecce, ha imparato a vestirsi all'europea ed anche a leggere e scrivere. Ora Tenzing gira il mondo in giacchetta blu e cravatta verde penicillina e ad ogni passo incontra gente che gli chiede l'aulogiafo. gentilissima, «la Tigre delle nevi » è sempre pronta a tracciare i lenti e faticosi ideogrammi che rappresentano 11 suo nome e cognome: Tenzing Norkey Bothia. Oltre al natio Himalaya ha conosciuto altre montagne, benché la moglie — proprio come fanno le mogli europee — non voglia più saperne di vederlo ficcarsi in ascensioni pazzesche ed insiste che e ora di Unirla, deve restare a casa, che tanto più in alto degli Sb'-iO metri dell'Everest non riuscirà proprio ad arrivare. Ma ormai questo ometto mite e un po' triste è rimasto contagiato dallo strano male che spinge gli europei a dare l'assalto a quelle montagne che lui ha sulla soglia di casa, ed 11 bacillo dell'alpinismo gli è rimasto addosso. Gli inviti non mancano: Tenzing passa buona parte dell'anno a girare 11 mondo come invitato di questo o di quel club, e non perde l'occasione di scalare la vetta più vicina. L'ultima volta è stato a Trento, fn occasione del recentissimo Festival del film di montagna, e lo « sherpa » ha voluto farsi la Paganella, con altri pari suol, come Terray e Gregory. Ieri sera da Trento è arrivato a Torino. Quando è sceso a Porta Nuova, dopo un viaggio durato la intera giornata, sembrava anche più esile e più triste, badava a dire che era molto stanco, che a Trento l'avevano obbligato a stare al cinema tutto 11 giorno, che lui preferisce andare a passeggio e guardarsi attorno, anche in questa strana Italia dove la gente batte le mani sulle spalle e chiede continuamente autografi. Tenzing aveva un robusto appetito, ma non tanio da non rifiutare fermamente il piatto di risotto che gli amici Insistevano per mc-tlorgli davanti. Su questo punto la < Tigre » è stata assolutamente irremovibile. Basta con il riso!, diceva: ne ho mangiato troppo, quando non avevo nicnt'altro per tenermi in piedi ed il riso era minestra, pietanza e frutta. Evviva piuttosto 1 cibi europei, le ottime mortadelle di Bologna, le pastasciutte grasso e nutrienti, evviva i grissini croccanti e gli arrosti, evviva 1 vini piemontesi! E' un piacere, vedere Tenzing a cena: come osserva I minimi particolari, come è contegnoso, di una dignità Intima, veramente da signore, che sa di aver fatto qtial i cosa di realmente importante. E come riesce a far, valere le proprie idee: oltre al risotto, c'è stato un altro fatto che gli ha dato tremendamente sui nervi. Convinta di fargli cosa gradita, la direziono del grande albergo gli aveva assegnato una camera da letto al sesto piano, lontana dal rumori delle vie. Niente da fare: Tenzing, l'uomo « più alto del mondo », ha dichiarato In fermissimo inglese che lui lassù non aveva nessuna intenzione di andarci. Gli dessero piuttosto una bella stanza al pianterreno, come a casa sua, che è cosi comoda per entrare ed uscire. Il personale gli ha fatto notare che, .premendo un bottone sulla parete scendeva e saliva una specie di gabbia di legno che si chiama « ascensore », e che è assai comoda. Il conquistatore dell'Everest ha continuato a ribellarsi al pensiero di salire al sesto piano, fra lo sgomento di una dozzina fra camerieri e cuochi, riuniti a sentire una cosa cosi stupefacente : ed alia fine ha avuto partita vinta. Questa mattina Tenzing inizia presto la sua giornata torinese con una visita alla Fiat, di dove è uscita la sua «1100»; nel pomeriggio, giro In città. Alla sera, al Circolo della stampa, si Incontrerà con 1 suol ammiratori torinesi. Lo « sherpa » Tenzing; ama I vini piemontesi, detesta U riso

Persone citate: Tenzing Norkey Bothia, Terray

Luoghi citati: Bologna, Europa, Italia, Nepal, Torino, Trento