Un macellaio sborsa quattro milioni credendo d'essere padre di una bimba

Un macellaio sborsa quattro milioni credendo d'essere padre di una bimba Un macellaio sborsa quattro milioni credendo d'essere padre di una bimba In seguito l'uomo viene fermato dai vigili urbani mentre compie manovre pericolose al volante di un'auto - Riconosciuto pazzo e mandato a Collegno - La donna denunciata per circonvenzione d'incapace I carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria, al comando del maggiore Scrufari, si sono occupati, in questi giorni, di una delicata e complessa vicenda, conclusasi con una denuncia al Tribunale per circonvenzione d'incapace. Protagonista un ricco macellaio, molto conosciuto a Carina gnola e a Chieri: Tommaso Visca di 32 anni II Visca, noto per le sue pericolose Intemperanze c stravaganze, era ricomparso clamorosamente alla ribalta della cronaca il 28 luglio scorso: in preda ad un violento attacco di squilibrio mentale era sceso da Chieri a Torino pilotando una « 1900 Fiat gran luce ». Per le vie della città circolava a velocità elevatissima sempre suonando il clacson, non obbediva all'intimazione di alt di un vigile (che urtava e feriva di striscio alle gambe) e si faceva inseguire da una pattuglia motorizzata: catturato in piazza Bodoni mentre contrattava la compera di una « 600 », opponeva in Questura una fiera resistenza, tanto che per domarlo era necessario l'energico intervento di sei o sette agenti. Nella stessa giornata il Visca veniva ricoverato nell'ospedale dì Collegno e di qui, nel mese successivo, trasferito nel manicomio giudiziario di Castiglione delle Stiviere. I congiunti, qualche tempo fa, esaminarono la sua contabilità: e rilevavano come vi fossero ammanchi di milioni non giustificati da alcun acquisto. Avendo deter minati sospetti, si rivolgevano carabinieri. L'inchiesta metteva la luce una strana storia: il Visca, un giorno, s'era innamoralo follemente — è 11 easo di dirlo di tale Lucia M. di 26 anni, da Napoli, ospite di una « casa chiù sa» ad Alessandria. Da Alessan dria la ragazza si trasferiva a Torino e anche qui lo squilibrato la visitava di continuo, gratificandola di doni e di assegni. Ad un certo momento Lucia M. se ne andava a Napoli dove partoriva una bambina: lasciata la piccola ad una famiglia di parenti ritornava a Torino e riprendeva 11 « lavoro ». A queslo punto 11 Visca, sugge¬ " stionato — a quel che sembra —da dichiarazioni della ragazza, ri teneva di essere il padre della bambina. E promettendo a Lucia M. un matrimonio a breve scadenza, la traeva fuori dalla « casa chiusa» e la presentava a congiunti ed amici come la propria fidanzata: la faceva conoscere persino al padre, ricoverato nella clinica per alienati di Trofarello. Dopo di che la insediava in un ottimo albergo di Torino e le consegnava « per le prime spese » quattro milioni. Di 11 ad una setUmana si svolgeva la movimentata avventura con la « 1900 » e il Visca finiva in manicomio. Ora i carabinieri hanno rintracciato la ragazza, che vive in una pensione del centro. Lucia M. ha negato nel modo più assoluto di aver detto al Visca che la bimba lera sua figlia: «Io non gli ho detto nulla » ha affermato recisamente « è stato lui a metterselo in testa ». Del quattro milioni 1 carabinieri hanno recuperato circa- tre milioni e mezzo: il resto, come ha asserito la ragazza, era servito per pagare i conti dell'albergo e della pensione.