Il Senato approva i trattati europei dopo il discorso del ministro Fella

Il Senato approva i trattati europei dopo il discorso del ministro Fella "L'alleanza atlantica è il cardine della nostra politica estera„ Il Senato approva i trattati europei dopo il discorso del ministro Pella Hanno votato a favore il centro e le destre -1 comunisti si sono dichiarati contrari mentre il PSI ha dato la sua adesione aWEuratom e si è astenuto sul Mercato comune Roma, 9 ottobre. Il Senato ha approvato questa sera a larghissima maggioranza la ratifica dei trattati europei, già passati élla Camera. Hanno votato a favore il centro e le destre mentre i comunisti si sono dichiarati contrari. I socialisti hanno votato favorevolmepte all'Euratom e ai sono astenuti sul Mercato comune, europeo. Il governo — su proposta dell'on. Guglielmone accettata dal Ministro degli Esteri — promuoverà la costituzione di un organismo per l'adeguamento della struttura economica italiana alle fasi di realizzazione del Mercato comune. In questo organismo saranno rappresentati.gli interessi e le esigenze dei vari settóri produttivi. Un emendamento del socialista Picchiotti tendente ad includere l'opposizione nella rappresentanza italiana alle assemblee internazionali è stato respinto dopo appello nominale. Così pure uno del comunista Leone che mirava ad abolire la delega al governo in materia di attuazione dei trattati e, in via subordinata, a ridurla dai quattro anni previsti a due anni. La votazione è stata preceduta da un discorso di Pella, il quale, oltre a parlare dei due trattati, ha voluto riaffermare la solidarietà dell'Italia agli alleati occidentali. < L'Alleanza atlantica — ha detto il Ministro — continua e continuerà a essere il cardine fondamentale della nostra politica estera; e sarà respinto ogni tentativo d'intiepidire la nostra solidarietà con gli alleati ». Respinta ogni ipotesi di terza forza — «Il terzoforzismo rappresenterebbe un fatale indebolimento del mondo libero » — Pella ha detto che la solidarietà atlantica non ci preclude feconde collaborazioni con i Paesi del Mediterraneo e Idei Medio Oriente; e lo stesso Foater Dulles ha riconosciuto gli interessi dell'Italia in queste regioni. ' « Desidero dire che la più cordiale amicizip con gli Stati Uniti costituisce l'elemento essenziale del nostro programma » — ha aggiunto il Ministro degli Esteri, e ha poi osservato che nel Mediterraneo e nel Medio Oriente l'Italia desidera essere veicolo di collaborazione e di buona volontà, fonte di forze centripete « non centrifughe. A tal proposito acquista particolare valore una sua dichiarazione- sull'attività all'estero dell'ENI che dovrà essere coordinata alle esigenze della politica estera italiana, mentre non sarebbe ammissibile che la politica estera italiana si possa adattare alle esigenze dell'ENI. Pella ha concluso questa parte del suo discorso smentendo i sentimenti < neo-atlantici » che gli sono stati attribuiti e polemizzando con alcuni giornali stranieri che, traendo pretesto da un suo vecch'o discorso, hanno voluto immaginare che l'Italia potesse seguire una nuova politica estera dimenticando gli impegni con gli Alleati ojcidentali. « L'Italia — ha detto — continuerà a sviluppare una costruttiva politica di pace, cioè di sicurezza e di collaborazione, auspicando che fra Ovest ed Est si trovi una formula di « coesistenza nella verità», fondata sul rispetto della libertà, perché una pace senza garanzia di libertà costituirebbe una falsa pace ». In precedenza il Ministro aveva risposto alle crìtiche rivolte da alcuni senatori ai due trattati europei. I due accordi, ispirati ai termini d'una economia sociale, hanno i contorni ancora sfumati, ma rappresentano l'incontro di forze diverse che si uniranno per il benessere comune lasciando ampio posto allo sviluppo dell'iniziativa privata senza della quale ogni progresso è impossibile. Il Mercato Comune consentirà una razionalizzazione della produzione e la conseguen te diminuzione dei costi porterà a un aumento della capacità di acquisto del consumatore e quindi ad un aumento del benessere collettivo. Nel settore agricolo la liberalizzazione degli scambi troverà un correttivo nell'esigenza di difendere le colture che richiedono misure di sostegno dei prezzi. Del resto il governo è consapevole che una crisi agricola avrebbe di"" ' je conseguenze sulla prò' —ione Industriale. Ma il Mercato Co mune dovrebbe portare a un aumento delle nostre eBportazioni agrìcole e, dì conseguen za, influire favorevolmente sulla produzione delle industrie e portare a un aumento del livello della vita. Non bisogna temere che l'industria italiana compia un salto nel buio. Essa ha raggiunto un grado di capacità competitiva che le permette di sopportare una percentuale di liberalizzazione del 99 % (la più alta fra i Paesi dell'OECE) e che le consente di affermarsi persino sul difficile mercato statunitense dove ditte come la Necchi, l'Olivetti, la Fiat riescono ad ottenere lusinghiere affermazioni. Anche le piccole e medie industrie non hanno da temere il Mercato Comune. L'esperienza del mercato americano prova che la razionalizzazione' della produzione non fa-'seomparire le pìccole e medie ìnj. dustrie, a cui rimane aperta; una larga parte del mercato delle produzioni specializzate e la possibilità di trasformarsi in fornitrici e sub-appalta- trici dello grandi Industrie. Altro vantaggio del Mercato Comune: la libera circolazione della mano d'opera. Alla fine del periodo di transizione dovrà cessare ogni forma di discriminazione nel trattamento dei lavoratori dei Paesi membri, che verranno messi in condizione di cercar lavoro nei sei Stati con piena parità di diritti e di concorrenza. AU'Eùratom, à cui ben poche critiche erano state rivolte durante la discussione, Pella ha accennato soltanto per spiegare che non esiste fra esso e l'Agenzìa atomica internazionale alcuna incompatibilità e per ricordare che in questa Agenzia l'Italia è stata o i r a eletta con suffragio quasi unanime nel Consiglio dei governatori. Si è poi passata alla votazione che è durata a lungo, a causa dell'ostruzionismo operato dai comunisti, e che ha portato ai risultati già riferiti. Non sono mancati contrasti ed incidenti tra socialisti e centro: ad un certo punto il sen. Lussu ha esclamato: « Sappiate che senza la disciplina di partito avrei votato contro • il Mercato Comune » ed il collega di gruppo, sen. Gina, allontanatosi adirato dall'aula ha detto: « Il partito ha deciso, ogni dichiarazione di voto è perciò inutile ». e. a.

Persone citate: Dulles, Guglielmone, Lussu, Necchi, Pella