Aggredita una tabaccaia, uccisa una donna ferito a fucilate un assessore comunale di Giorgio Lunt

Aggredita una tabaccaia, uccisa una donna ferito a fucilate un assessore comunale Un bandito o un passo si aggira fra il lago d'Orto e il lago Maggiore Aggredita una tabaccaia, uccisa una donna ferito a fucilate un assessore comunale 1 tre episodi nel giro di ventiquattro ore • L'assassino ha infierito a bastonate sulla sua vittima rubando non più di trecento lire - Carabinieri, polizia e civili armati rastrellano le montagne (Dal nostro inviato speciale) Arona, 4 ottobre. Tra i boschi del Vergante — la vasta zona che si estende tra il lago d'Orta ed il Lago Maggiore — è in corso una battuta alla quale partecipano un centinaio di carabinieri e decine di borghesi, armati di fucili da caccia, bastoni, forconi. Le squadro rastrellano la località per catturare un indiv'duo che in ventiquattr'ore — fra mercoledì sera e giovedì pomeriggio — pare si sic macchiato di tre delitti. Il primo episodio si c svolto mercoledì verso le 19.J0 a Ghevio di Meina, una piccola frazione che si affaccia sul lago da qualche centinaio di metri di altezza. In una delle ultime case di Ghevio è situata la tabacchina. Un negozietto disadorno gestito dalla signora Regina Manni, di 78 anni. Vi si entra non dalla' strada, ma da una porticina che si apro su uno stretto corridoio verso il cortile. L'altra sera la Marinisi vedo davanti un giovane sui 25-86 anni. E' vestito alla campagnola, è abbastanza alto e tiene infilalo sotto il braccio destro un bastone grosso come v/n manico di scopa. In dialetto chiede alla donna un pacchetto di nazionali. Poi una bustina di <minerva>. Ci ripensa un attimo e dice che gli servono anche un paio di francobolli da 25 lire. La Manni posa sul banco la merce, aspetta che il cliente paghi e se ne vada. Il giovane finge di aver dimenticato qualcosa, si guarda intorno esitante ed alla fine chiede anche due candele. La vecchia si è appetta voltata per prenderle che si sente piovere sul collo una bastonata. La Manni mentre si affloscia tra il banco e lo scaffale lancia un urlo. In quel momento niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii sulla strada si ferma un motociclista. Il bandito si vede in pericolo, rinuncia a frugare nel cassetto (c'erano poche migliaia di lire, l'incasso della giornata), lascia anche le sigaretta ed il resto e scappa verso il cortile gettandosi nella campagna. All'ospedale dì Arona la tabaccaia c medicata; può tornare a casa e riaprire il negozio, non è grave. Il secondo episodio è il più raccapricciante: è costato la vita ad un'altra donna, la settantenne Vincenzina Romerio. Abitava da sola in un casolare sulla montagna, nei boschi verso Invorio, a circa sei chilometri da Meina. Due suoi fratelli risiedono in Francia, altri parenti stanno a Ghevio. La Romerio scendeva raramente in paese, talvolta restava lassù isolata per un mese e mezzo. Campava con il prodotto di qualche albero da frutto e di qualche castagno, aveva una mucca e quattro galline. Un compaesano, Pietro Angelini, le dava una mano per i lavori agricoli. L'abitazione della poveretta era di uno squallore deprimente; al piano terreno una cucina buia e primitiva attigua aìlla stalla. Al piane superiore un paio dt locali che facevano pensare più a ripostigli che a stanze. Uno di essi era la camera da letto della contadina che però non vi saliva quasi mai, dormendo in cucina sulla sedia. Il delitto è stato scoperto dall'Angelini, l'unico che passasse ogni tanto a trovare la donna. Ieri mattina, uscito per funghi, l'uomo si inerpica lungo il bosco. Sente la mucdt della Romerio muggire disperatamente. Si avvicina; davanti alla casa si ferma sbigottito La donna è raggomi- imiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii telata per terra, fuori della cucina, i ciottoli arrossati di sangue. La Romerio è morta; l'assassino l'ha ridotta in condizioni pietose: la testa fracassata, un braccio maciullato, una spalla schiacciata. Armi: due bastoni e una bottiglia. Un bastone più sottile è sul pavimento della cucina, macchiato di sangue. L'altro, più Iwgo e robusto, è a pochi metri dalla vittima. Più in là une. bottiglia" di vetro bianco r ■■ chiazze rossastre^ L'Angelini corre in paese a dare l'allarme; salgono verso la tragica casupola il medico consorziale dott. Reguzzoni, il parroco e un gruppo di abitanti di Ghevio. Non resta che avvertire le autorità. Poco dopo sono sul posto il pretore di Arona dott. Fametili, il tenente Morreale che comanda la tenenza dei carabinieri di Arona, il maresciallo Calvi che dirige la stazione. Più tardi li raggiungono il comandante la compagnia di Novara, capita no Tuccillo, e alcuni clementi della Squadra investigativa insieme al dott. Pasciuta di Arona. Il crimine è ricostruito. La vecchia deve essere stata uccisa mercoledì notte o giovedì mattina (secondo il dott. Re guztonij o ieri pomeriggio (secondo il dott. Pasciutti). L'assassino l'ha colpita in cucina dove spiccano chiazze di sangue e dove il bastone si è spezzato prima che la vittima morisse. La. Romerio è riuscita a trascinarsi fin sulla soglia perdendo una ciabatta. L'aggressore afferrato l'altro randello l'ha ancora raggiunta facendola stramazzare. La poveretta, carponi, ha tentato nuovamente di sfuggire ai colpi, ma dopo mezzo metro è crollata. Quindi il criminale l'ha finita con furia feroce. Poi ha rovistato in cucina, è salito nelle stanze superiori, mettendole a soqquadro. Non si sa cosa possa avere trovato La vittima non era considerata denarosa; tutt'altro. Si ritiene che il bottino non superi le 500 lire. Nel fuggire, l'assassino deve averne perduta una parte; infatti vicino al cadavere sono state rinvenute due monete metalliche da 100 lire. Terzo episodio: il ferimento del muratore Dante Zani, di anni VI. che abita con la moglie e due figli a Massimo Visconti, piccolo centro sopra Lesa, a circa 6 chilometri da Ghevio. Lo Zani che è assessore comunale supplente, lavora a Stresa in una impresa edile. Tutte le sere rincasa in motoretta. Ieri sera alle 10, IIMIIIIMIIllliniHlinilllinillllMlllllllllllllllllll a o a a o e e o i a a a n , nel tratto fra Brovello e Mas-' simo, in località Bugioni, aveva sorpassato due conoscenti: t coniugi Pozzi di Rovello. La strada in quel punto è in salita, due curve la spezzano a breve distanza. All'uscita della seconda curva si ode uno sparo di fucile (c'è chi assicura di averne sentiti due) e i coniugi Pozzi vedono lo Zani sbandare e rotolare lungo la scarpata. Sopraggi-inge, intanto, in moto l'autista Adolfo Guella, di anni 29. I tre si dirigono verso il ferito che sanguina dalla spalla destra e si trascina dal fondo verso la strada. Lo Zani mormora al Guella, prima di perdere i sensi: < Mi hanno giocato un brutto scherzo, per piacere portami a cor sa ». Passa l'autocorriera Stresa-Borgomanero: prende a bordo il muratore, lo trasporta a Massino. Il medico del paese riscontra una lesione grave e profonda, consiglia il ricovero all'ospedale di Arona. La scarica (di fucile da caccia) ha aperto uno squarcio sotto la scapola destra, i pallini sono penetrati nel polmone, trapassando il giubbotto di cuoio che lo Zani indossava. La prognosi è riservata. I tre crimini, secondo l'autorità giudiziaria, sono stati compiuti dalla stessa persona o dalle stesse persone. Lo dimostrerebbero l'arma adoperata nelle aggressioni contro le due donne, ed il movente: la rapina. Il terzo episodio in apparenza non ha alcuna affinità con i primi due. Ma c'è un particolare che potrebbe spiegare la discordanza. Ieri sera un abitante di Brovello, il signor Angelo Tadini, ha denuncialo la scomparsa del suo fucile da caccia calibro 16. Non ha. saputo' precisare il giorno e l'ora in cui glielo hanno sottratto, tuttavia il furto dovrebbe risalire a mercoledì. I carabinieri di Novara e di Arona — con la collaborazione di quelli di Lesa, comandati dal maresciallo Berutto — ricercano due giovani sui vent'anni — Delfino Finestrelli e Paolino Vicari, entrambi da Montrigtasco, frazione di Paruzzaro — che da ieri mattina mancano da casa. Il caso vuole clic proprio ieri mattina un uomo di Ghevio, il trentacinquenne Romeo Manni, abbia visto poco lontano dal paese due giovani sconosciuti tirare fuori dal bosco una motocicletta, imboccare una stradicciola e dirigersi verso Montrigiasco. Insospettito, corse ad informare il parroco, don Airoldi, e con lui seguì le tracce dei due sul viottolo di terra friabile. La pista li portò fino atcaslVvcmsdtsallllllllllllllllllllll:., !lll!lllllll|ll|l|lllllllllllllllll | a Montrigiasco, poi sparì. Contro un muro il Manni ed il sacerdote videro un bastone: aveva qualche macchiolina dt sangue, e si presume sia quello che ha ferito la tabaccaia. I parenti del Finestrelli e del Vicari sperano che ì due giovani vengano trovati presto o che si presentino essi stessi in modo da impedire possibili sospetti sul loro conto. La gente del posto vive ore di grande ansia. Si dice infatti che nei sforni scorsi siano stati tesi di notte fili di ferini attraverso le strade per ferma-1 re i veicoli. Giorgio Lunt | Regina Mann!, la tabaccala di 78 anni ferita e rapinata.