Vivaci polemiche tra i partiti per il rinvio dei patti agrari di Enzo Forcella
Vivaci polemiche tra i partiti per il rinvio dei patti agrari Vivaci polemiche tra i partiti per il rinvio dei patti agrari I repubblicani accusano la D.C. di non avere una coerente linea politica - Critiche della direzione del P.S.I. Roma, 4 ottobre. La votazione parlamentare di Ieri sera che ha portato ad un ennesimo rinvio della discussione sui « patti agrari » ha lasciato qualche strascico polemico di cui hanno fatto le spese la Democrazia Cristiana e il Governo. La prima è stata accusata di non saper adottare una qualsiasi coerente linea d'azione politica, il secondo di rinunciare alla realizzazione dei suoi Impegni programmatici per evitare l'Isolamento di fronte al suo Partito. L'attacco più duro è venuto dai repubblicani che hanno preso occasione dall'episodio per svolgere una < analisi spietata » — come essi stessi l'hanno definita — di tutte le Insufficienze del Partito di maggioranza. « Per molti anni — scrìve La voce repubblicana — la D. C. ha cercato di nascondere le sue crepe, le sue divisioni, le sue contraddizioni, dietro i liberali, socialdemocratici, i repubblicani. L'ha fatto per la riforma agraria finché non è stata costretta a scegliere, l'ha i tetto per le partecipazioni statali, per le Regioni, per i patti agrari. Da quando vi è il monocolore il gioco è divenuto più difficile e si è scoperta. Zoli si è affannato a dimostrarci ch'egli, almeno nel suo Governo, non è isolato. Forse non sarà isolato nel Governo, ma noi volevamo constatare s'egli fosse isolato nel suo Partito, e ne abbiamo avuto ieri la Irrefutabile prova ». L'attacco sviluppa la linea politica assunta dai repubblicani dopo l'esaurimento della politica di coalizione ed è appena necessario ripetere che il suo obiettivo non è di provocare una crisi di Governo, ma di delineare la piattaforma sulla quale i repubblicani ed i radicali si presenteranno alle prossime elezioni. <I1 problema delle elezioni — avverte la stessa Voce repubblicana — è di costringere la D. C ad una scelta. Essa non deve ; essere insieme la destra, il centro e la sinistra della vita politica italiana. Essa deve scegliere tra una politica di destra democratica- e una po litica di sinistra democratica ». Il Partito repubblicano italiano pensa che per la < alternativa di destra democratica » possano battersi efficacemente i liberali. Per l'alternativa opposta, invece, fa assegnamento, oltre che sulle liste laiche che formerà, quasi sicuramente, insieme ai radicali, sui socialisti del P.S.I. Per questo è in vivace contrasto con i socialdemocratici, la cui attuale maggioranza, come si sa, non fa nessun affidamento sul P.S.I. e spera di poter ottenere un'affermazione elettorale tale da consentire di trattare da sola con i democristiani. La carta socialdemocratica, comunque, è una carta ancora coperta. Al la metà del mese si riunisce il congresso del P.S.D.I. e tutto dipende dall'esito del confronto tra il centro-destra di Sara sa! « il centro-sinistra di Matteotti. Alla votazione di 'ieri sui patti agrari ha dedicato un documento polemico anche la Direzione del P.S.I. I socialisti sembrano ormai avere abbandonato ogni illusione, sep¬ pure ne hanno mai nutrite, di spostare verso la loro parte l'attuale Governo. Ma è anche vero che,' nel ' frattempo, sono venuti a cadere i perìcoli di una crisi governativa prima delle elezioni. Questo rinfranca un po' tutti gli oppositori che hanno interesse a criticare Zoli, ma non a farlo cadere. Domenica la direzione del P.S.I. renderà noto un altro documento riguardante l rapporti tra socialisti e socialdemocratici. L'Agenzia /calta fornisce già qualche anticipazione sul suo tenore: il documento è un'aspra critica dell'atteggiamento del P.S.D.I. sia in politica interna che estera. All'interno — diranno i socialisti — il P.S.D.I. è rimasto legato agli schemi del centrismo e ha sistematicamente sabotato il riaccostamento tra i due partiti; in politica estera i socialdemocratici verranno Invece accusati di aver assunto atteggiamenti di c destra », che non si riscontrano in altri partiti socialdemocratici europei, quali quello tedesco o quello inglese. Enzo Forcella
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