Nuovi violenti scontri a Varsavia fra studenti e "milizia operaia,,

Nuovi violenti scontri a Varsavia fra studenti e "milizia operaia,, Gli universitari polacchi reclamano un po9 di liberta Nuovi violenti scontri a Varsavia fra studenti e "milizia operaia,, Un centinaio di feriti e contusi, fra cui il corrispondente de "V Unità,, - Settemila uomini mobilitati per domare i tumulti - Il Politecnico chiuso per 48 ore (Nostro servizio particolare) Varsavia, 4 ottobre. Nuovi violenti scontri tra polizia e studenti sono avvenuti oggi a Varsavia davanti alla sede del Politecnico, sulla piazza Narutowicza. L'atmosfera, già inasprita dai duri interventi di ieri della « milizia operaia» contro gli universitari che protestavano per la soppressione del loro settimanale antistalinista Po prostu (Avanti), è diventata incandescente quando gli studenti hanno appre- so che il Politecnico sarebbe stato chiuso per 48 ore. Erano le 5 del pomeriggio e circa duemila giovani stavano discutendo nell'Aula Magna dell'istituto sulla nuova manifestazione di protesta indetta per le 6, quando venne annunciato l'ordine di chiusura per due giorni, a firma del rettore. Quasi contemporaneamente un giovane irrompeva nell'aula annunciando che la polizia aveva circondato l'edificio bloccando gli ingressi. Nella piazza tumultuavano circa duemila studenti. Si accendevano le prime scaramucce. La « milizia operaia », forte di 500 uomini armati di bombe lacrimogene e di sfollagente, iniziava le sue evoluzioni per disperdere i dimostranti. Alcuni studenti disselciavano le strade a mano a mano che i poliziotti avanzavano e incominciavano una fitta sassaiola. Vi sono state numerose zuffe con contusi ed arresti. Sul terreno giacevano molti studenti colpiti dai manganelli o storditi dai gas. Respinti dalle cariche, gli studenti cercavano riparo negli edifici vicini e partivano al contrattacco. I 2000 giovani prigionieri nell'Università riuscivano infine a rompere il blocco e accorrevano a dare man forte ai compagni. Nuovi scontri si accendevano più violenti sulla piazza Narutowicza e nelle vie adiacenti, ma la polizia sembrava avere la meglio. Dispersi, gli studenti non si dettero tuttavia per vinti e affluirono a gruppi verso il centro della città. «Tutti alla sede centrale del partito » gridavano 1 giovani «Andiamo a chiedere che liberino i nostri compagni arrestati >. Molta gente si unì agli studenti. Poco dopo una folla di oltre quattromila persone faceva ressa attorno al massiccio edificio che ospita gli uffici del partito ed è la residenza ufficiale di Gomulka. Qui gli scontri erano ancora più duri. Alle cariche della « milìzia », che usava senza risparmio gli sfollagente e 1 gas, gli universitari risponde¬ vano a sassate. Dalla folla partivano grida di: «Fascisti! Gestapo! », e ancora: «Vogliamo libertà e democrazia! Restituiteci il Po prostul ». La battaglia, a tratti furibonda, si concludeva tuttavia ancora una volta a favore dei « miliziani », a rinforzo dei quali erano stati inviati numerosi nuovi reparti. Secondo testimoni oculari, per domare la rivolta degli studenti sarebbero stati impiegati non meno di settemila uomini. L'accanimento con cui la « milizia operaia > — reparti di polizia composti di lavoratori in borghese, muniti di un bracciale rosso — si è scatenata oggi sugli studenti sembra non avere precedenti in dimostrazioni del genere. Alcuni episodi di violenza vengono riferiti da corrispondenti di agenzie di stampa. Uno di essi afferma di aver visto tre < miliziani » prendere a randellate sin quasi a finirlo un ragazzo di 15 anni, che aveva fischiato alla macchina che li aveva a bordo. Un altro « miliziano » è stato visto trascinare per i capelli una donna dal Politecnico. Un testimonio oculare ha dichiarato: «A mio avviso la condotta dei gendarmi-operai è stata di gran lun-" ga più brutale dei poliziotti ». La situazione questa sera è calma solo in apparenza. Numerose pattuglie perlustrano la città; qualche scaramuccia viene segnalata nelle vie periferiche. I feriti e l contusi tra gli studenti sarebbero un centinaio: tra di essi è il corrispondente da Varsavia del quotidiano comunista italiano l'Unità, Franco Fabiani, colpito non gravemente alla testa. Uno studente è ricoverato in condizioni gravissime all'ospedale per frattura della base cranica, Questa sera un comunicato ufficiale informa che la soppressione del Po prostu è stata necessaria in seguito all'atteggiamento di « critica negativa» del giornale e che il provvedimento non potrà essere revocato. La sorte degli studenti arrestati (secondo fonti governative gli arresti sarebbero soltanto otto, ma a Varsavia si parla dì almeno una trentina) sarà decisa in un secondo tempo, quando al Politecnico sarà tornata la calma. Il comunicato lascia intendere che le misure contro di essi dipenderanno anche dal « senso- di responsabilità» degli universitari, colpevoli di avere provocato i tumulti. a. p.

Persone citate: Franco Fabiani, Gomulka

Luoghi citati: Varsavia