Parte della Chiesa anglicana è favorevole al matrimonio religioso tra divorziati di Riccardo Aragno

Parte della Chiesa anglicana è favorevole al matrimonio religioso tra divorziati FOJ.EHlM.CaE SU UN I*ROBImEMA U'ATTUAIbIVA ININGMMMmTERRA. Parte della Chiesa anglicana è favorevole al matrimonio religioso tra divorziati Secondo l'Arcivescovo di Canterbury, il rito è contrario alla dottrina ufficiate, ma "nulla vieta ad un pastore di celebrarlo se la sua coscienza glielo permette,, - Il rev. Weir si dichiara disposto a sposale i divorziati gratuitamente nella sua parrocchia - Anche i giornali del clero chiedono indulgenza e comprensione (Dal nostro corrispondente) Londra, 3 ottobre. Il problema del matrimonio religioso tra divorziati, è, di vivissima attualità in questi giorni in Inghilterra: Se ne parla nei giornali, e anche la Chiesa anglicana se ne occupa largamente. Proprio ieri il reverendo Williams Weir, il settantenne parroco anglicano di Kirton nel Suffolk, ha proclamato, in aperta sfida alle norme riaffermate il giorno prima dall'Arcivescovo di Canterbury, che egli è sempre disposto a sposare nella propria chiesa i divorziati che vogliono celebrare il secondo matrimonio religioso. Il rev. Weir qualche settimana fa celebrò il matrimonio di un collega pastore anglicano con una divorziala: questo suo qesto gli ha procurato severe critiche da parte dell'Arcivescovo di Canterbury, il quale ha ripetuto che il matrimonio religioso dei divorziati è con trario alla dottrina ufficiale della Chiesa anglicana, ma ha ammesso, nello stesso tempo che in questa materia i pastori anglicani hanno libertà di agire secondo coscienza. Il rev. Weir si offre ora di ospitare gratuitamente nella propria casa quei divorziati che vogliono sposarsi religiosamente in seconde nozze e non jyossono farlo nella prò pria parrocchia. « Io non farò pagare loro neppure la cerimonia », ha detto il revercn do. L'Arcivescovo di Canterbury ha dichiarato che i membri del clero anglicano che sposano in seconde nozze i divorziati < lo fanno a proprio rischio spirituale ». Il rev. Weir ha risnpsto: <.Non me ne importa assolatamente niente ». Egli ha aggiunto che esiste in Gran Bretagna <un esercito di ministri della religione piazzati strategicamente » disposti a sposare i divorziati. Egli possiede un elenco di questi ministri ma non è per ord disposto a rivelarne i nomi o il numero. < Se i vescovi sapessero quanti sono...», ha aggiunto. Il vescovo da cut il rev. Weir dipende, ha dichiarato: < Io ho discusso questo problema molte volte con il signor Weir e vorrei proprio che la coscienza gli suggerisse di seguire le norme della Chiesa in questa materia. Ma io non ho alcun potere per costringerlo. La legge civile dice che una persona divorziata ha diritto di risposarsi e in base alla stessa legge i membri del clero hanno diritto a celebrare questi matrimoni. In questa materia il punto di vista, della Chiesa non coincide con quello della legge civile. La Chiesa dice che questi matrimoni non devono essere celebrati, ma non vi è nulla che impedisca a un membro del clero di celebrarli, se la sua coscienza glielo permette >. La < Convocazione di Wcstminster» — un'assemblea vescovile che discute periodicamente i problemi della religione anglicana — ha approvato l'altro giorno una risoluzione in cui si approva l'atteggiamento severo dell'Arcivescovo di Canterbury, ma la clausola che riguarda l'indipendenza dei ministri della religione anglicana è rimasta immutata. Il problema è stato ora discusso in ogni parte del Paese dai < consigli di parrocchia», e, secondo quanto afferma un inombro della Chiesa Evangelista, in molte parti di Gran Bretagna si è verificata almeno una percentuale del Jt5 per cento a favore del matrimonio religioso dei divorziati. Lo stesso « Giornale della Chiesa Anglicana», del resto, mei numero della scorsa settimana, asserirva che lai Chiesa dovrebbe ora assumere un atteggiamento più comprensivo e caritatevole verso i divorziati. L'Arcivescovo di Canterbury è stato severamente criticato della stampa in gene¬ rale per il suo rigido atteggiamento, li più celebre giornalista del Paese, «Cassandra» del Daily Mirror — certo il più letto articolista del Regno Unito — scriue stamane: < L'Arcivescovo di Canterbury ha condannato il matrimonio di una divorziata (non per colpa sua) con un membro del clero. La legge della Chiesa, dice l'Arcivescovo, proibisce queste secondi, nozze ed egli ha messo in chiaro, nel modo più esplicito, di aver dato ordine ai vescovi di punire tutti i membri del clero che celebrino vi matrimonio religioso di persone divorziate. Ma quanto vogliono ancora staccarsi, questo Arcivescovo e coloro che condividono le sue idee, dalla gente comune di buona volontà e di buona coscienzat La tragedia della Chiesa anglicana è che ha perduto il contatto con il popolo. Può darsi che questa sia una dannazione poco sentita, ma certo gli alti sacerdoti sono fuori contatto con coloro che cercano di salvare ». Il Manchester Guardian in un suo articolo di fondo, affronta stamane lo stesso problema da un altro punto di vista. Visto che la Chiesa insiste sull'inscindibilità del matrimonio, essa dovrebbe essere in grado — secondo il giornale — di dare consigli assai più approfonditi e utili a coloro che stanno per compiere U difficilissimo passo. Riccardo Aragno

Persone citate: Chiesa Evangelista, Kirton, Weir, Williams Weir

Luoghi citati: Gran Bretagna, Inghilterra, Londra, Regno Unito