Aperto il 44° Salone di Parigi rassegna mondiale dell'auto di Sandro Volta

Aperto il 44° Salone di Parigi rassegna mondiale dell'auto Le vetture italiane ai eentra deli9attenzione Aperto il 44° Salone di Parigi rassegna mondiale dell'auto Ammirazione del pubblico internazionale per la 1100 mod. '58 e per ia Nuova 500 • Una macchina americana tutta dorata - Gli "stands,, della Lancia, Alfa Romeo e Bianchi - Curiosità per la partecipazione giapponese ('Dal nostro corrispondente) Parigi, 3 ottobre. H 44° cSalon de l'Automobile > si è aperto oggi con la consueta affluenza di visitatori, un'affluenza incredibile, che ogni anno riempie gli alberghi di Parigi e rende assolutamente impossibile agli tiltimi arrivati di trovare da dormire, neppure in una cameretta in periferia. Che cos'è che attira in questi giorni tanta gente a Parigi? Da diversi anni non ci sono più novità sensazionali al « Salon >; la tecnica automobilistica è arrivata ad un punto tale che difficilmente nuove invenzioni potranno sconvolgere i prodotti attuali. Il progresso produttivo va sempre più indirizzandosi nel senso dell'uniformità fra i tipi presentati dalle diverse industrie, ed è forse questa uniformità, questa ricerca della màssima perfezione nei modelli medi, l'interesse che sttira un pubblico sempre maggiore ad ogni nuovo < Salon > di Parigi: l'automobilismo tende difatti a diventare di anno in anno l'attività più popolare della vita moderna. Questa tendenza 6 particolarmente evidente nel «.Salon» che si e aperto oggi, in cui sono quasi completamente scomparse le fuori serie. A parte la Fiat-Abarth 750 Record, carrozzata da Pinin Farina, me raviglioso strumento di fantascienza che ha la sua ragion d'esistere nella velocità di 184 chilometri orari, raggiunta con un piccolo motore da 45 cavalli, pochissime delle mac chine esposte si allontanano dalla formalità della produzione in serie. Tra le eccezioni, una delle più spettacolose ma non de'.ie più ammirate dal pubblico, che la considera un miràggio irraggiungibile, è la Golden Rocket, una macchina americana completamente dorata, lunga 5 metri e 11 centimetri e larga 1,91: un mezzo di trasporto indiscutibilmente munito di ogni comodità ed insuperabile per le lunghe distanze del nuovo continente, ma pressoché inutilizzabile, a causa delle sue proporzioni, nelle strade delle città europee. Invece, I grandi successi del « Salon » di quest'anno sono i perfezionamenti di dettaglio, rivolti ad aumentare la sicurezza e la praticità delle macchine di tipo corrente e a renderle sempre più alla portata di tutti. Uno dei più interessanti di questi perfe zionamenti è il nuovo sistema frenante della 1100 Fiat 1958, costituito da freni a ganasce centranti che bloccano • la macchina in uno spazio minimo, senza tuttavia compro mettere la stabilità. La nuova 1100, che è stata presentata oggi nelle due versioni, berlina normale e berlina familiare, è tino dei prodotti che hanno maggiormente richiamato l'attenzione del pubblico, anche per le modificazioni introdotte nella linea della carrozzeria, allungata posteriormente, ciò che le conferisce un'apparenza più snella e, nello stesso tempo, le consente una più ampia capacità del baule. Grande interesse suscita anche la « Nuova 500 > della Fiat esposta per la prima volta a Parigi; l'industria torinese ripresenta inoltre i classici modelli della <600». Nello stand Fiat figurano anche modelli 1400B e 1900B e la 1900 granluce. Sono pure esposti ' gruppi meccanici in movimento della « nuova 500 >: un motore che si apre e si chiude automaticamente mettendo in evidenza le soluzioni tecniche adottate nella meccanica della vettura. La Lancia espone i suoi quattro tipi fondamentali: l'Appia berlina, la Flaminia, il coupé Aurelia G.T. e la < convertibile > B.24; l'Alfa Bomeo le versioni Giulietta TX, Spider Veloce, Sprint e Sprint Veloce e il coupé 1900-Supersprint To.uring. Completano la rappresentanza italiana Ferrari, Maserati, Abarth e Siata. Un altro successo italiano del 44° cSalon» è la Bianchina, l'utilitaria fabbricata in serie, con tutte le' caratteristiche delle più eleganti fuoriserie, nata dalla collaborazione di tre grandi organismi industriali: la Bianchi, la Fiat e la Pirelli. Un esperimento analogo a quello della « Bianchina > è stato tentato anche dall'industria francese, che ha trasformato la resistentissima ma anti-estetica due cavalli Citroen fornendola di una carrozzeria in materia plastica di linea ineccepibile. L'esperimento è pienamente riuscito dal punto di vista tecnico, perché la vecchia due cavalli, che aveva già un ottimo motore, ha ora un aspetto esteriore irriconoscibile; però è un esperimento fallito dal punto di vista commerciale, perché il nuovo tipo costa 850 mila franchi, circa il doppio di quello vecchio. Delle altre fabbriche francesi, la Renault ha presentato il sistema transfluido da applicare alla Fregate, che consiste in un cambio di velocità automatico, inventato da due ingegneri della Casa e che sembra destinato ad essera ben presto adottato anche da molte altre imprese costruttrici. La S.I.MrC.A. ha esposto per la prima volta due nuovi tipi, la Beaulieu e la Chambord, definiti < mac chine americane ad un prez zo europeo >, oltre alla Mon thléry, che è una nuova Aron drendmPgLpnpOgvpuFcl'dcpclupdccscgocgzlrvnnagrKmda de di tipo ministeriale, ma raggiunge i 140 km. l'ora. Fra le macchine straniere, erano state annunciate, ed erano attese con molta curiosità, due sovietiche; però all'ultimo momento non sono arrivate a Parigi e nessuno è stato in grado di spiegarne le ragioni. L'industria' comunista è perciò presente soltanto con macchine prodotte nelle democrazie popolari e nella Germania Orientale, fra le quali primeggia, come sempre, la cecoslovacca Skoda. Per la prima volta il Giappone ha presentato a Parigi una delle sue automobili, la Fuji Princesse, una sessanta cavalli che fa 125 chilometri l'ora. I rappresentanti delle industrie mondiali la considerano con una certa inquietudine, non perché essa riveli caratteri eccezionali, ma perchéil più assoluto mistero viene mantenuto per ora sul suo prezzo di vendita e molti temono the, anche in questo campo, i fabbricanti giapponesi riservino una spiacevole sorpresa alla concorrenza. Il «Salon» rimarrà aperto 10 giorni. Alla sua chiusura, il 13 ottobre, il listino delle vendite costituirà una pietra di paragone, della massima importanza in questo particolare mo¬ mzrputicctacastdfuvpmaiiIlìmiiiiiiimiiuiiniimiiMimiuiiiimiimmiiiin mento per saggiare le condì- j zioni economiche del Paese. Un ribasso significherebbe un rimpoverimento generale, mentre un aumento delle vendite (d'altronde poco probabile) avrebbe il significato opposto. In un caso come nell'altro, le ripercussioni saranno sentite su tutta l'economia francese, perché alla produzione automobilistica sono legate le sorti di molte altre industrie, che le forniscono di accessori, di pneumatici, di tessuti, eccetera. L'automobile è diventata d'altronde l'esponente inconfondibile del tenore di vita di un popolo e anche del suo livello di civiltà. La Francia ha prodotto lo scorso anno 827 mila autoveicoli, in confronto ai 228.000 del 1938 e questo è il segno più chiaro del suo incessante progresso. Sandro Volta